(titolo del post per solutori abbastanza abili - e che abbiano mangiato pesante)
[C'e' una canzone che mi frulla per la testa, non so di chi sia, so solo che dice cosi': "I don't wanna be anything other than me"].
Ogni tanto leggo questo blog. Con lo stupore che sempre mi prende quando trovo una persona che riesce a esprimere i miei pensieri con le parole che avrei usato ma che non avevo ancora scritto.
"Difficile è trovare persone eccezionali nella loro diversità; curiose, buffe, stravaganti, intelligenti. Difficile. Ne vedi poche, pochissime, in mezzo alle miliardi di galline che vanno dallo stesso parrucchiere e ti esplodono mille milioni di domande stupide che forse stavano bene in terza liceo ma che non riesco a smettere di farmi: perché sono diversa? perché sono diversa? perché?"
Ho smesso di chiedermi queste cose, per quanto ogni tanto il pensiero peregrino mi si affacci, insieme ad altre domande tipo "Perche' a queste persone sembra sempre andar tutto bene e io devo fare una fatica dannata per far girare tutto come dico io?"(le mie domande non sono da terza liceo...eventualmente da terza elementare!).
Sono io, annessi e connessi, e voglio migliorare e non ho paura di imparare, ma non vorrei essere altro che la sottoscritta: questa e' la mia personale vittoria degli ultimi tempi, dopo il crollo delle mie certezze e il collasso su me stessa, ormai vecchio di piu' di due anni.
Ho preso atto di certe situazioni. Ho capito che forse e' un bene che le persone speciali siano poche, che altrimenti forse non me ne accorgerei neanche, che forse a volte non me ne accorgo neanche. Come a volte non mi accorgo delle persone che si prendono gioco di me o non sono sincere semplicemente perche' e' piu' comodo.
Sono fortunata. In questi mesi sono in una realta' del tutto diversa.
So esattamente cosa ho lasciato in Italia, le cose belle e quelle brutte, le cose chiare e quelle sospese. Sono in una situazione in cui posso scegliere quanto mettermi in gioco. E lo sto facendo completamente e consapevolmente.
Mi sono data delle risposte. E ho rinunciato a certe domande. Non perche' ne abbia paura, ma perche' ora so che non servono.
Ebbene si', e' la serata della riflessione, un po' perche' non ho voglia di tornare a studiare, un po' perche' l'omelette della non salutista (ne' tantomeno salutare) mensa del college sta dicendo la sua, dalle profondita' del mio stomaco.
Poi anche perche' tra poco anch'io, come lei, avro' 24 anni e certi pensieri vagano ogni tanto, ma il tempo e' sempre poco per metterli in ordine. Ogni tanto mi serve un po' di stop, e di trovare in giro le mie parole pensate e scritte da altri. Non posso lasciare commenti sul suo blog e non so se leggera' questo post.
Comunque sia...auguri, Chiara.
[C'e' una canzone che mi frulla per la testa, non so di chi sia, so solo che dice cosi': "I don't wanna be anything other than me"].
Ogni tanto leggo questo blog. Con lo stupore che sempre mi prende quando trovo una persona che riesce a esprimere i miei pensieri con le parole che avrei usato ma che non avevo ancora scritto.
"Difficile è trovare persone eccezionali nella loro diversità; curiose, buffe, stravaganti, intelligenti. Difficile. Ne vedi poche, pochissime, in mezzo alle miliardi di galline che vanno dallo stesso parrucchiere e ti esplodono mille milioni di domande stupide che forse stavano bene in terza liceo ma che non riesco a smettere di farmi: perché sono diversa? perché sono diversa? perché?"
Ho smesso di chiedermi queste cose, per quanto ogni tanto il pensiero peregrino mi si affacci, insieme ad altre domande tipo "Perche' a queste persone sembra sempre andar tutto bene e io devo fare una fatica dannata per far girare tutto come dico io?"(le mie domande non sono da terza liceo...eventualmente da terza elementare!).
Sono io, annessi e connessi, e voglio migliorare e non ho paura di imparare, ma non vorrei essere altro che la sottoscritta: questa e' la mia personale vittoria degli ultimi tempi, dopo il crollo delle mie certezze e il collasso su me stessa, ormai vecchio di piu' di due anni.
Ho preso atto di certe situazioni. Ho capito che forse e' un bene che le persone speciali siano poche, che altrimenti forse non me ne accorgerei neanche, che forse a volte non me ne accorgo neanche. Come a volte non mi accorgo delle persone che si prendono gioco di me o non sono sincere semplicemente perche' e' piu' comodo.
Sono fortunata. In questi mesi sono in una realta' del tutto diversa.
So esattamente cosa ho lasciato in Italia, le cose belle e quelle brutte, le cose chiare e quelle sospese. Sono in una situazione in cui posso scegliere quanto mettermi in gioco. E lo sto facendo completamente e consapevolmente.
Mi sono data delle risposte. E ho rinunciato a certe domande. Non perche' ne abbia paura, ma perche' ora so che non servono.
Ebbene si', e' la serata della riflessione, un po' perche' non ho voglia di tornare a studiare, un po' perche' l'omelette della non salutista (ne' tantomeno salutare) mensa del college sta dicendo la sua, dalle profondita' del mio stomaco.
Poi anche perche' tra poco anch'io, come lei, avro' 24 anni e certi pensieri vagano ogni tanto, ma il tempo e' sempre poco per metterli in ordine. Ogni tanto mi serve un po' di stop, e di trovare in giro le mie parole pensate e scritte da altri. Non posso lasciare commenti sul suo blog e non so se leggera' questo post.
Comunque sia...auguri, Chiara.
ehilà! stavo leggendo anche io sul blog di kiara le stesse cose! alla fine puoi arrivare alla conclusione che non sie tu che sei diverso... sono loro che sono uguali!!! E (anche se può suonare un po' presuntuoso) a volte queste persone sono un po' stupide. Ma va bene così! Ci si può relazionare! Senza gli stupidi, nessuno potrebbe sentirsi un po' intelligente... :-)
RispondiEliminaPS ho cambiato url del blog - ciao!
mi sa che commentano solo i loggati su splinder: è una misura anti-molestia.
RispondiEliminaNo, ero gia' loggata su splinder. Credo ci voglia l'autorizzazione del proprietario del blog.
RispondiEliminaMa e' ok, fa niente.