(aka questo blog serve anche per dare notizie di me a un po' di gente geograficamente sparsa)
Sono in una nota città italiana. Quella città la cui viabilità è diretta espressione di un genio del male. Anzi no, è il Male. Nonetheless la città più bella del mondo. E lo dicevo prima di trasferirmici.
Che faccio? Quella cosa lì...come si chiama? Sì, con l'ufficio, il computer, i colleghi... Ah, lavorare, ecco. In ufficio ci sono alcune persone, tanti portatili, una rete wireless, un divano Ikea arancione, svariati pupazzi Ikea, svariati mobili sempre Ikea. Poi anche quadri ancora per terra e attrezzi vari ed eventuali. Under construction, ma si lavora, eccome se.
Vivo in una casa a dieci minuti dall'ufficio (in your face, traffico delle ore di punta!!) in compagnia di un'adorabile ragazza iraniana che studia Medicina e di un ranocchio di nome Damien. La casa è vecchiotta ma mi ci trovo bene, ho la mia stanza, il balcone, tanta luce e dei cassetti (questa la capiscono solo le mie coinquiline di Bologna e pochi altri).
Ho già avuto un impatto non proprio morbido con la burocrazia della Pubblica Amministrazione. Il primo che mi dice che certe cose succedono solo al sud si becca uno sputo in un occhio a sua scelta.
Un paio di sere fa stavo raccontando alcune delle cose che ho fatto negli ultimi anni e mi sono accorta che “fortunata” è una parola ricorrente. Il comitato di accoglienza “Romani e andriesi trapiantati a Roma” è stato adorabile. Mica male per una preoccupata di trovarsi sola in una grande città sconosciuta.
4 commenti:
... e non hai visto ancora niente. :D
Ma Roma è ancora Sud :-)
Roma è assolutamente sud!
Nella mia prima settimana non ho riscontrato alcuna significativa differenza! :)
mmm. mi sa che ho bisogno di un aggiornamento... ti sei proprio TRASFERITA?? Che fai? Urge mail di raccordo, grazie. In bocca al lupo, intanto!
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