domenica, luglio 30, 2006

State buoni se potete. O anche no.

Allora, i libri sono in valigia (incluso "il libro misterioso" di cui potrei anche vergognarmi un po'), il dvd con la seconda parte dell'ultima serie di Veronica Mars pure, e alcune attività sono già in programmazione.
Non ho ancora comprato il cavo per connettere il computer al cellulare quindi i miei contatti saranno...a data da destinarsi...magari prima del previsto, se trovo il cavo benedetto!!
Quanto a me espierò i peccati trascorrendo parte delle prossime due settimane sola con mia madre ("Aiutatemi!" - tipo De Sica nella pubblicità) e intenta nelle attività di cui sopra. Gli ospiti sono bene accetti e qualche posto in letto in più c'è.
Nel frattempo voi potreste per favore fare qualcosa per questo buco dell'ozono, chè non se ne può più?!

Bonus track: Converge South 2006 è in preparazione. Se non sapete cos'è leggete qui (dalla mia viva voce). Io sto cominciando a pensarci...Qualcuno si aggrega?

Add: Sempre in tema di conferenze a fine settembre (27-29) c'è Picnic '06 che, a dispetto del nome, è una conferenza sulla crossmedialità...tra gli altri Dan Gillmor, Craig Newmark, Dave Winer, Marc Canter e molti altri. Ah, è ad Amsterdam...e credo che il picnic lo facciano davvero! :-P

giovedì, luglio 27, 2006

La frase del mese, decisamente

A volte penso che è una grossa cosa che alcune conversazioni vengano effettuate via messenger proprio perchè si possa tenere traccia delle suddette conversazioni.
Per una serie di motivi, tra i quali quello di tenere memoria di certe esatte parole che ti vengono dette...

"...sti uomini! zucchine! zucchine!...
...guarda, stai dicendo che una zucchina voleva frequentarti. Io non lo direi in giro...
però
in un mondo di zucchine uno spera almeno in una melanzana, dirai..."

martedì, luglio 25, 2006

Ranting...(Venezia e altre cose)

Saltiamo il momento in cui cerco di trovare un modo carino e simpatico di dire che Venezia è bellissima, che è umida, che ci sono le gondole e tutte le ovvietà che si sanno anche senza andare a Venezia.
Allora vi dico che è meglio andarci a inizio settimana, lunedi va bene, anche se ci sono in giro i crocieristi, cioè quelli che partono con le navi da crociera. Per cui martedi dovrebbe essere ideale, mi dicono dalla regia.
Tanto in piazza San Marco trovate sempre un sacco di gente, una fila chilometrica per entrare nella basilica e - aaargh!! - tonnellate di orridi piccioni, gente stupida che li sfama e che, anzi, spende anche dei soldi per comprare il mangime (ma per piacere, e vabbè l'igiene, che magari avete diverse concezioni...ma nessuno ha mai nemmeno visto "Gli uccelli"?).
Ah, piazza San Marco è più lunga e meno larga di quello che sembra...dopo che ho avuto la stessa impressione con Notre-Dame, comincio a pensare di avere un senso delle proporzioni piuttosto sfasato O che la televisione fa sembrare tutto molto più grande.
Poi: andate a Venezia, chè ne vale la pena, e non badate al fatto che sono sul "brontolone" andante.
Fa caldo, questa città è vuota, devo comprare un libro che non ho voglia di comprare (ma so che devo) e devo pure leggerlo. Devo aspettare altre 48 ore per tornare a casa e poi altrettante prima di andare al mare. Devo fare una mega valigia e un viaggio in treno e la cosa non contribuisce al buon umore. Devo dare rispostacce a qualcuno ma i candidati latitano (altro motivo per cui meritano rispostacce). Non vedo l'ora di avere tra le mani il mio nuovo libro dei Boondocks, in questo momento Huey Freeman è l'unico spirito che sento affine (anche se vorrei avere la sua stoffa sulle teorie del complotto).
La prossima settimana, quando il mio maggior problema sarà quale costume da bagno indossare per andare al mare, andrà meglio, ci scommetto.

venerdì, luglio 21, 2006

Holi-day (diciamo così)

Giorni di lavoro intenso, multi(multi!)tasking. Per il resto conversazioni a orari improponibili con le persone che frequento di solito, conversazioni rimandate da tempo, tentativi - spesso vani - di formulare proponimenti intelligenti (io do la colpa al caldo, ecco!).

Tra una settimana a casa, e al mare, non perchè non potessi andarci prima a dire il vero. Forse solo perchè in questi giorni in cui sono attiva e ho l'idea che quel che faccio ha un vago senso.
Ah, e sto lavorando in un luogo freschissimo, uno studio a piano terra (e interno) nel centro storico di Bologna. Pieno di libri e con due gatti, il che equivale a dire che è un bell'ambiente di lavoro.
Però, dato che delle vacanze che fa la gente normale non se ne parla, il prossimo spostamento sarà lunedi a Venezia.
Sì, fine luglio non è il massimo per una giornata a Venezia che sarà prevedibilmente piena di gente - turisti!! - oltre che calda e umida, anche più di Bologna...come dire, non ci facciamo mancare niente!
Inutile dire che se qualcuno vuole aggregarsi o farsi vivo tra una gondola e un canale...


Sono previsti inviti, incontri e probabili sviluppi bizzarri per le mie vacanze...vedremo...
In ogni caso per buona parte di agosto sarò sul Gargano, ora lo sapete...

domenica, luglio 16, 2006

I giorni dell'abbandono (titolo melodrammatico ingiustificato)


Il titolo è suggestivo, ma ingiustificato, appena un po' simbolico.
I giorni dell'abbandono sono quelli in cui la tua coinquilina da quasi sei anni parte per andare in una nazione un po' sperduta, mal collegata e anche un po' pericolosa. Lo fa per un progetto in cui crede ed è la prima vera cosa che fa da tempo e che le piace davvero: la scelta migliore, in teoria (sempre che non si ritrovi coinvolta in qualche colpo di Stato, ipotesi peraltro non remotissima). Poi hai un bel dire che da quando ha un ragazzo non c'è mai, che ha un carattere difficile da gestire e che magari si finirebbe a litigare se restasse. Ci sono solo tre persone con cui vivo e che “vivo” quotidianamente, nel bene e nel male, da quando mi sono trasferita a Bologna. E una va via per un anno.

I giorni dell'abbandono sono anche quelli in cui ti rendi conto che vali un pochino troppo per certe persone. E alla fine è solo una delusione, non fa nemmeno male, altrimenti non troveresti così divertenti i commenti dell'amica più sarcastica (“sounds like a winner”).

Sono anche i giorni, poi, in cui anche tu abbandoni l'idea di far funzionare delle cose solo con l'impegno e la buona volontà, ché non sempre basta, i giorni in cui vedi che gli equilibri cambiano, che la gente parte e va a vivere altrove e tu non puoi farci niente, che la tua vita cambia e tu hai un controllo molto relativo sulle cose. E allora abbandoni i soliti modi di fare e di pensare, e cominci ad affrontare un problema alla volta. Man mano che si presentano. E rinunci ad affannarti perché, tanto, non sei nelle condizioni di fare programmi a lungo termine. Diciamo tra i cinque minuti e una settimana.

In questi giorni dell'abbandono non ho quasi toccato il computer e me ne sono accorta solo dopo. Non ho preso fiato e ho aspettato con ansia il lunedi. Il weekend è stato una specie di hangover, un post-sbornia senza aver bevuto, la testa pesante, i pensieri per la testa e il sonno da recuperare.

Nei giorni dell'abbandono ci sono io, abbastanza diversa da prima e abbastanza soddisfatta di me stessa. Non so ancora rispondere alla fatidica domanda (che tutti mi fanno): “Cosa vuoi fare da grande?”. Non sono sicura di quali sogni ci siano nel cassetto, devono essere finiti in fondo. Se apro e ci guardo dentro, nel cassetto ci sono le domande. Sono lì dentro così non mi danno noia mentre faccio le cose serie. Ogni tanto, se è il caso, do una sbirciatina.
Prendo fiato e ricomincio. Va bene così.

Lettera a un giovane cinefilo

Egregio dott. magistrale Giovane Cinefilo,
innanzitutto, nell'attitudine da maestrina che Lei mi riconosce e che, talvolta, mi è propria, Le specifico che questo è più che altro un surrogato del biglietto di auguri che non ho fatto in tempo ad acquistare. Inoltre, faccio presente, la cosa in sè è molto appropriata, dato che Lei è l'unica persona che conosca ad avere realizzato una tesi sui blog, come anche la sottoscritta.

Sono lieta di aver contribuito alla sua valida causa evitandoLe, se non altro, l'avvicinarsi della follia. Mi è stato però impossibile fare qualcosa per la sua ansia patologica ma spero che la laurea appena conseguita e smodate dosi di alcol abbiano compensato in questi due giorni.
Non so ancora quando ci vedremo, ma le porgo i miei più sentiti auguri per il futuro...e la pianti di diventare ansioso per ogni fesseria, per favore!!

Confermandole la mia stima per frasi come "Andare a vedere Vita smeralda è come comprare l'ultimo disco di Ligabue perché anche tu sei già dentro l'happy hour" e soprattutto per la disinvoltura con cui ha vestito contemporaneamente il completo gessato e la cravatta con gli ippopotami nel giorno della sua laurea, le porgo cordiali saluti!!

svaroschi

Seriously?!* (aka Sfumature da legge di Murphy)

Per sentito dire (diciamo così):

  • "Lei mi sembra un po' giovane per questo lavoro?" - e anche: "...ma lei è brillante e con il suo curriculum chissà quante cose troverà..."
  • "Dovremmo frequentarci" - ma anche: "Non ho l'attenzione e la testa in questo periodo"
  • "Finalmente abbiamo riparato la tapparella...dopo quattro anni!!" - e due giorni dopo: "Se non l'avessimo riparata avremmo lasciato la finestra chiusa e il vetro della finestra non si sarebbe frantumato in mille pezzi!"

E soprattutto:

"Prima cade una cartolina. Poi cade il borsone dall'armadio in piena notte e senza motivo. Poi la chiave non entra più nel portone. Poi, al primo colpo di vento, la finestra sbatte e il vetro si rompe in mille pezzi...non so cosa pensare..."

"Quando i vetri sono caduti fuori dalla finestra, hai pensato anche tu le parole 'omicidio colposo'?"

"Io chiamo l'esorcista"

* solo per chi vede Grey's anatomy (in inglese, però)

giovedì, luglio 06, 2006

"I hope gli Azzurri kick some French ass"


Notre-Dame, originally uploaded by farenheit_81.
Cercavo qualcosa di originale per segnalare che ho messo online le altre foto di Parigi e, dato che ultimamente la mia fantasia è quantomai scarsa, ho dovuto aspettare che i francesi vincessero la semifinale e che la mia amica italoamericana Maria mi scrivesse e si producesse in una delle magnifiche frasi miste che tanto mi facevano divertire durante la mia permanenza a Vassar.

Insomma, le foto sono qui!!


Enjoy!