sabato, dicembre 31, 2005

Non ho tempo per fare bilanci, ma per gli auguri sì!!

(veramente vorrei mandare una mail a tutti, ma non ho tempo, davvero, e non mi piace mandare mail tutte uguali. Quindi prendete questi auguri, spero di avere tempo nei prossimi giorni)
Ilaria M. è una delle nuove amicizie che questo 2005 controverso mi ha portato. Incontrare una persona simpatica e intelligente è sempre una piacevole sorpresa , specie quando meno te lo aspetti.
Spero non le dispiaccia se vi giro gli auguri che lei ha mandato a me.
Auguri per un anno ricco di piacevoli novità.
Auguri per un anno tranquillo ma denso, rilassante ma imprevedibile.
Auguri per un anno in cui le cose girino per il verso giusto in tutti gli ambiti in cui questo concetto può avere un senso.
Auguri per un anno senza preoccupazioni inutili.
Auguri per un anno in cui le energie non vadano sprecate, ma riversate su ciò per cui valga la pena.
Auguri per un anno pieno di sogni e di speranze che si realizzino.
Auguri per un anno di intense passioni.
BUON 2006!!

Se Natale è una festa comandata allora Capodanno è una festa comandante.

Insomma, in una data del tutto arbitraria bisogna festeggiare e fare cose eccezionali, andare a fare megacene, tirare l'alba, comprare vestiti nuovi, mettersi in tiro e cose così.
Ora, c'è gente a cui piace. Bene.
Io, un po' perchè sembra una cosa imposta, un po' perchè è una festa che non sento assolutamente, non me ne interesso. Se c'è la possibilità di organizzarsi per qualcosa di divertente con la gente con cui sto bene, passi.
Ma non sopporto lo sguardo perplesso della gente che ti chiede come passerai il Capodanno e pensa che sei strano se non fai assolutamente qualcosa.
In ogni caso quest'anno soliti balletti del "che fai" (gente che va fuori, gente che va a ballare). Chez moi l'equilibrio da trovare era quello relativo alla cena: i genitori volevano che io stessi con loro, il che mi sta più che bene, ma avevano ricevuto un invito da amici di famiglia per una specie di veglione, una cosa che io aborro concettualmente e a cui mi sono prestata negli anni passati proprio per amore di famiglia. Dato che le sorprese non mancano, le fasi sono state:
1. scoperta che non trattavasi di veglione ma di cena fuori in ristorante tranquillo e con numero non eccessivo di amici
2. accettazione della cosa
3. discussione con mia madre su cosa mettermi: nella fattispecie, lei voleva saperlo ieri, io ci avrei pensato oggi, dieci minuti prima di uscire (al solito, insomma, ma lei non si rassegna)
4. il ristorante non ha raggiunto un numero sufficiente di persone e ha annullato le prenotazioni (comunicazione di ieri sera alle 21)
5. l'inevitabile: cena per dieci a casa nostra, da organizzare nella giornata di oggi
6. l'irresponsabile: io, che mi sono chiamata fuori causa tesi, e sto lavorando da due ore, a parte una pausa per scrivere questo post. A pomeriggio darò il mio contributo alla causa, non fosse altro che per arginare l'attacco isterico che mia madre potrebbe, e dico potrebbe, avere se non lo faccio
Questo è proprio il modo in cui mi piace festeggiare: una cena tra amici in cui ognuno porta qualcosa e anche se non tutto è perfettamente organizzato...pazienza!
Divertitevi!!

venerdì, dicembre 30, 2005

"C'è un articolo del New York Times che parla dell'Italia..."

Nei mesi scorsi, quando sentivo questa frase, ero contenta e curiosa.
Nei secondi successivi, poi, cominciava l'angoscia che l'articolo fosse una cosa del genere.
(No, dico, un argomento a caso tanto per fare bella figura)

La cosa più significativa che posso dire è che oggi nevicava a Parigi.

(o anche: vorrei scrivere ma davvero non mi riesce di pensare niente di interessante da dire)
L'idea di fondo era raccontare in modo arguto questa giornata sfigata in cui i motivi di nervosismo si sono moltiplicati per mitosi a tempo di record e sono arrivati da più parti e con modalità impreviste.
Ma dato che sono stanca (del resto non è detto che sarei arguta se non lo fossi), le suddette vicende non sono granchè e comunque imperverserò ancora un po' con le sfighe più durature, mi limiterò a lanciare nell'etere questo quesito problematico anzicheno.
Il quesito è: se io domani vado in edicola e chiedo di Series, devo pronunciarlo correttamente o rassegnarmi a leggerlo in italiano per evitare imbarazzi, equivoci e chiarimenti col negoziante?

giovedì, dicembre 29, 2005

Back home

Causa computer in vacanza sto smaltendo solo ora la posta e rispondendo agli auguri di Natale.
Grazie a tutti e scusate il ritardo.
Mi sto ributtando nell'oscuro tunnel della tesi, ma sono ancora nella fase relax da vacanze di Natale casalinghe, tutto sommato. In qualche modo mi mancano le parole da dire, da tante che sono. Mi sto riabituando, ma ho bisogno di tempo, mi sa.
Intanto sto cominciando con i buoni propositi per l'anno nuovo. Dato che il 2006 si annuncia carico di novità, di cambiamenti (quasi tutti imprevedibili) e di frenesia, il primo buon proposito è non aspettare.
Non aspettare chi non si farà sentire, anche se l'ha promesso.
Non aspettare le scuse dovute che so che non arriveranno.
Non aspettare troppo, ma senza avere troppa fretta.

martedì, dicembre 20, 2005

Closing time

Every new begininning comes from some other beginning's end.

Frequent flyer

(titolo e post tanto per darmi un tono)

Immagino che nessuno di voi sara' casualmente all'aereoporto di Heathrow tre le 8 e le 10 di giovedi mattina.
Potete sempre rimediare facendo un salto a Fiumicino subito dopo pranzo.
Che poi non saro' sveglissima perche' per me saranno le otto del mattino con il fuso orario di qui e avro' viaggiato tutta la notte.
Ma, insomma, uno striscione saro' ben in grado di notarlo.
Se non ci sentiamo prima, buon Natale a tutti!!

[per i politicamente corretti e per chi non crede nel Natale: passate una buona giornata il prossimo 25 dicembre!!]

Auguri politicamente corretti (e perdite di tempo)

C'e' chi dice che augurare "Happy holidays" e' meglio perche' non esiste solo il Natale e, anzi, c'e' gente che nel Natale non ci crede.
C'e' chi e' orripilato da quel "Happy holidays" e adduce motivi religiosi, diciamo cosi'.

Questa discussione poteva avere luogo e occupare tanto spazio solo qui negli USA, regno del politically correct, al punto che ci si dimentica di parlare di problemi ben piu' gravi.
Qui se ne parla da giorni. Fastidio.
Sara' che ho senso pratico, ma questa discussione non ha motivo di esistere.

[il mio senso pratico mi suggerisce anche che finire di fare i bagagli non sarebbe una cattiva idea]

You might have succeeded in changing me

(Leaving New York e' entrata in testa in loop e ho come l'impressione che ci restera' per i prossimi tre giorni...misteriose associazioni di idee...)

Tempo di saluti, di scambi di indirizzi, di bagagli (seee...magari! e chi ha ancora aperto la valigia?!). Tempo di dire "it's weird!" tutto il giorno, quando mi chiedono come mi sento, specie sapendo che non tornero' il prossimo semestre.
Tempo di bilanci. A questo punto dovrei dire di essere cambiata, ma la verita' e' che non lo so, forse lo sapro' quando tornero' a riabituarmi alla vita di tutti i giorni. In qualche modo penso di essere cambiata, nella misura in cui mi sono messa alla prova.

Tutto e' stato una sfida, anche il cercare di capire se certi atteggiamenti erano davvero miei o in qualche modo dettati dall'ambiente in cui vivevo e dalle persone che frequentavo. Quindi, esperimento antropologico: se metti un individuo in un ambiente del tutto diverso, cosa cambia dei suoi atteggiamenti? cosa resta?

Mi sono messa in discussione, mi conosco meglio e mi capisco meglio. Mi sono fidata delle persone, cosa che non ero piu' sicura di saper fare, e mi sono anche presa una imprevedibile botta di delusione...ma ne ho passate di peggiori, onestamente e, nelle parole di uno dei miei fratelli, "una volta che si è scoperta la stupidità, meglio starci alla larga" (i miei fratelli sono piu' saggi di me, uffa!!)
E soprattutto, pero', fidarmi mi ha portato piu' affetto e amicizia di quanto potessi immaginare alla partenza. Tre mesi e mezzo sono pochi, pensavo. Ogni tanto mi sbaglio anch'io, pare (raramente, ma...oh, se mi sbaglio!!).

Non ho ancora messo a fuoco la partenza - cominciare a fare i bagagli aiuterebbe, in effetti! - e non so come mettero' a fuoco l'arrivo. Mi piace pensare che sara' come mi ha scritto ieri una persona:
"Ti riadatterai presto, e il mondo sarà un po' più grande di quando sei partita"

lunedì, dicembre 19, 2005

Christmas time

Giovedi' saro' in Italia.
Passero' i giorni subito prima di Natale a riprendermi dal fuso orario e a raccontare questi ultimi quattro mesi in tre lingue miste (il dialetto si inserira' tra inglese e italiano, senza colpo ferire).
Ho preso un discreto numero di regali qui e in ogni caso non avrei avuto alcuna intenzione di entrare nel turbinio della corsa all'ultimo regalo. Due giorni fa, tanto per espiare i miei peccati, sono entrata da Toys 'R' Us, mega negozio di giocattoli in Times Square (btw, questa e' la prova che voglio bene a mio cugino, e molto), e non so come ne sono uscita viva, senza danni permanenti e senza aver ucciso nessuno.

E non so se e quando riusciro' a mandare gli auguri a tutti. Per una volta ho deciso di non affannarmi.
...pero' un regalino si'. Quest'anno ho dato il mio modesto contributo al "Post sotto l'albero 2005".
Quello che ho scritto non e' un racconto vero e proprio, e' un ricordo ancora vivido dei miei Natali di bambina e mi e' venuto quasi spontaneo, pensando che questo Natale manchera' per la prima volta una persona speciale che aspettava i miei racconti dagli States.
Ringrazio quindi Sir Squonk che mi ha permesso di ricordare e raccontare. Quanto al biglietto che di solito accompagna i regali...be', prendo in prestito le parole di Squonk:

Insomma, lo potete trattare come si trattano i regali di Natale: si fa un bel sorriso, si ringrazia, si tira il giorno di Santo Stefano e si inizia a pensare se è il caso di tenerli proprio tutti. No che non è il caso, certo. Però, se pensate che questo non è “un” regalo, ma addirittura una collezione di regali, magari vi si intenerisce il cuore, capace che vi ritrovate persino a leggerlo.



Blogging the vote

I blogger in Iraq raccontano il giorno del voto.

[Fate le vostre considerazioni, mi verrebbe da dire]

(New York Times)

domenica, dicembre 18, 2005

Domande random

Mio fratello ha gia' scritto un post suggestivo sul tema.
Io, che sono ignorante in materia e devo anche rispondere a una domanda di uno statunitense che giustamente non lo sa, chiedo:
Ma il saluto fascista non e' proibito dalla legge? Non rientra in una categoria tipo "apologia del fascismo" o analoghe amenita'?
E anche:
chi e' piu' stupido? lui, i tifosi che lo applaudono, i politici che lo difendono o chi dovrebbe punirlo e non lo fa?
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Fortuna che mi chiedono queste informazioni: e se mi chiedessero di spiegargli la questione di Fazio, Bankitalia e Fiorani che ora pare voglia restituire dei soldi?
Non potrei semplicemente cavarmela con "Nel nostro paese non sanno cosa sia il senso del pudore", credo...
(anche "La legge e' un optional" e' una frase che ha un suo perche' , ma comunque...)

sabato, dicembre 17, 2005

Vizio di famiglia

C'era una volta un fratello che comincio' l'universita' e si trasferi' nella stessa citta' dove studiava sua sorella (doveva pur essere fratello di qualcuno, no?). Sua sorella, pero', si era appena trasferita nel continente accanto.
Tutti si erano sempre affannati a magnificare le doti e i meriti della sorella in questione (che non era affatto piu' intelligente, solo che studiava un po' di piu') e questo non piaceva al fratello che era ormai stufo di sentire questi discorsi, nonche' quelli della sorella in questione, che, in effetti, parlava parecchio.
Infatti, in segno di ribellione, decise di trasferirsi nella stessa citta', in una casa a pochi metri di distanza e, dulcis in fundo, di dare corpo a una delle passioni/ossessioni (eccetera) della sorella in questione.

C'era una volta un altro fratello (del fratello di cui sopra e della sorella in questione, naturalmente) che era rimasto a casa perche' non aveva ancora l'eta' per andare all'universita'. E sentiva il bisogno di sfogarsi. E sentiva il bisogno di novita'.
Lui, invece, ascoltava parecchio la sorella in questione e i suoi interminabili discorsi in cui lei spiegava quanto la sua passione/ossessione le avesse portato novita' e nuove conoscenze (eccetera). E cosi' decise di provare anche lui.

Pantomima forse stupida per dire che entrambi (!) i miei fratelli hanno aperto un blog.
Ho creato dei mostri?...be'...si vedra'...se non altro, ora so che quando parlo, i miei fratelli fanno solo finta di non ascoltare...
L'alchimista e Kenyon sono i loro nickname e vale la pena fare un giro perche' sanno scrivere...anzi, dai primi post scritti sembra siano anche piu' seri e intelligenti di me (non e' vero, non e' vero!!).
Prevedo lotte natalizie per il predominio del computer e la corsa all'ultimo post. Whatever...

Benvenuti nella blogosfera!

n.b. Comunque non pensate nemmeno per un attimo che questo sia equivalente a un regalo di Natale, cari miei!

mercoledì, dicembre 14, 2005

Rocketboom yea

Posso tirarmela solo per dieci secondi?

Christian Rocca cita Rocketboom sul suo blog.
Io conosco Rocketboom e Amanda da un paio di mesi. Sabato prendo un caffe' con lei e la saluto prima di tornare in Italia.
Amanda e' una tipa in gamba, davvero.

Ok, fine dei dieci secondi.
(non e' stato cosi' tremendo, visto? Amanda e' pure carina, di che vi lamentate?)

Update: grazie a Paolo Ferrandi scopro che Amanda e' anche sul New York Times.

My own Hogwarts (il titolo non c'entra)


My own Hogwarts..., originally uploaded by farenheit_81.

Cose che risollevano l'umore:
- amici
- te'
- amici
- fudge (una cosa supercioccolatosa e superbuona...figuriamoci se potevo esimermi)
- mix di Harry Potter e Signore degli Anelli
- amici
- Shepherd's pie (credo sia il nome della ricetta)
- primo inaspettato regalo di Natale: il mio tanto bramato sciroppo d'acero
- amici

martedì, dicembre 13, 2005

Umore odierno


DSCN0378.JPG, originally uploaded by farenheit_81.

Le minime di oggi dicono 2 gradi.
2 gradi Fahrenheit!!! (fatevi due conti...)
Il mio umore, come si intuisce, non e' dei migliori e - strano, ma vero! - la tesi non c'entra.
Comunque questo e' il paesaggio di qui per i prossimi tre mesi. A parte il fatto che da fine dicembre in poi nevichera' molto, molto di piu'.
La prossima volta che mi lamento del clima di Bologna...

Let the Irish people be your guide

(post "reminder" scritto a mia futura memoria)

1. Perche', in modi diversi e per motivi diversi, mi ritrovo con la stessa canzone dei Corrs in testa che descrive esattamente pezzi della mia vita?

2. Oscar Wilde diceva che solo gli stupidi non giudicano dalla prima impressione. Io pensavo fosse una provocazione. Poi ho capito che aveva ragione. E che sono nella categoria dei suddetti stupidi. E che devo smettere.

lunedì, dicembre 12, 2005

Sacripante!

Se avete voglia di altri resoconti made in USA della sottoscritta fate un salto su Sacripante! a questo giro.
E, gia' che ci siete, leggetevi tutto il numero 6, tema: "Abiti".

domenica, dicembre 11, 2005

Love at first sight!!!


(coming soon...un post, credo...se riesco a smettere di cantare!!)

Skills, diciamo cosi'!

Sto crescendo. Sto imparando a discutere in modo costruttivo, tenendo per me le osservazioni troppo pungenti e le cattiverie con fondo di verita' di cui certe discussioni possono essere piene.
(no, mamma, non ti preoccupare, mi passa presto, altrimenti come vuoi che litighiamo quando torno a casa?)

[Funziona relativamente bene. Sto gestendo piuttosto bene una situazione parecchio fastidiosa. Ora devo solo trovare il modo di sfogare tutto il nervosismo che ho accumulato perche' sono bloccata in una situazione in cui non posso fare altro che pagare le conseguenze delle azioni altrui]

sabato, dicembre 10, 2005

Buon segno

Leggere un articolo che parla dei blog in maniera rilassata e "normale" e' una cosa che davvero non mi aspettavo. Peccato che non sia segnalato l'autore.

Tra l'altro, il mese scorso avevo scritto un post su uno spettacolo teatrale di cui avevo letto una recensione che non avevo condiviso sull'edizione online del Giornale. Onore al merito, Antonio Armano, il giornalista in questione, ha trovato il post e, non potendo commentare (causa problemi tecnici) mi ha scritto una mail in cui rispondeva al mio post ed esponeva le sue ragioni. Alla fine siamo rimasti sulle nostre posizioni, e non ne dubitavo, e' piuttosto normale, ma c'e' stata una conversazione e a riguardo e mi ha fatto un certo effetto pensare di aver avuto l'opportunita' di replicare a un giornalista e al suo articolo.
Anzi, colgo l'occasione per chiedere al signor Armano (che evidentemente cerca il suo nome con Google, dato che non avevo messo link, shame on me): "Le spiace se pubblico qualche pezzo della nostra conversazione sulla sua recensione?".

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Update: chez Manteblog (che ha comprato una copia del Giornale e ne spiega le motivazioni0 leggo che l'articolo sia a firma di Cecchi Paone. Mantellini dice anche che CP ha copiato diverse cose da un suo articolo di qualche settimana fa. Pazienza (uhm)...

venerdì, dicembre 09, 2005

Passata e' la tempesta...(e Weather.com aveva previsto neve!)

(Il sottofondo e' "Wait for me" di Richard Hawley, da Radio Wittgenstein che oramai e' insostituibile sottofondo musicale alla mia tesi)

Sono qui a godermi, da dietro le finestre (dopo adeguato contributo "sul campo"), la piu' grossa nevicata a cui abbia mai assistito, neve che arriva fino alle ginocchia, una popolazione di pupazzi di neve in giro per il campus, lotte a palle di neve, slittini.
La neve mi mette di buonumore, il sole anche, ci sono entrambi.

Dopo qualche giorno di crisi nervose, mi sto riprendendo, un po' fisiologicamente, un po' grazie a queste persone che sono qui intorno e che - sono passati tre mesi! - sembra ci siano sempre state.
Ok, qui siamo passati a Nick Cave. Bello, ma prima che mi immalinconisca torno alla tesi (che' se uno si deve proprio immaliconire almeno ci sia un motivo tangibile!).
Ah, per la cronaca "Tutta la tesi minuto per minuto" (casomai ci fossero appassionati delle mie tristi vicende esistenziali!), ho provato una sottile tattica per sollecitare il mio relatore a dirmi che ne pensava dei paragrafi che gli ho mandato. O lui e' piu' sottile di me o la mia tattica non era un granche', perche' ne so esattamente quanto prima!



martedì, dicembre 06, 2005

Stressful

Ieri ho fatto il pieno di condiscendenza da piu' parti e senza motivo.
Oggi sono molto piu' tranquilla. Il che non mi impedira' di sparare a vista a chiunque mostri anche una sola briciola di paternalismi, compassione e simili.

Ah, la scadenza per la domanda di laurea e' il 15 gennaio. Il che vuol dire che dovro' fare un giro a Bologna prima del previsto e sperare che il mio relatore resti in citta' per firmarmela.
Ah, per tacere del fatto che devo trovare un titolo alla tesi, quindi.

Miti di fondazione (e/o favole della buonanotte)

I want to say this about my state. When Strom Thurmond ran for president, we voted for him. We’re proud of it. And if the rest of the country had followed our lead, we wouldn’t have had all these problems over all these years either.
— Mississippi Senator Trent Lott, Dec. 5, 2002

C'era una volta il senatore Trent Lott che fece delle dichiarazioni razziste e dovette dare le dimissioni...fa un po' favola della buonanotte di papa' blogger a bimbi gia' blogger dentro (ce ne sono, vedo...).

E' solo per una circostanza casuale che mi ritrovo a scrivere (non qui, nella tesi) del "mito di fondazione" dell'impatto dei blogger sul "mondo reale" esattamente a tre anni di distanza da quando ha avuto luogo.
Per chi non ne sa abbastanza, o non si ricorda bene come sono andate le cose, suggerisco di rileggere la sintesi di Jay Rosen, uno che sa il fatto suo (ho avuto l'onore di conoscerlo e si', e' in gamba come vi puo' sembrare leggendolo).

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lunedì, dicembre 05, 2005

Paranoia time!

E' la fine dell'inizio?
O l'inizio della fine?
La mia giovane vita verra' stroncata a breve da un'ecatombe verbale?

Ebbene si', superata la boa delle 50 pagine (o dovrei dire "il boa", da come mi si stanno avviluppando addosso, togliendomi ogni barlume di spirito) ho cominciato a spedire qualcosa al mio relatore e ora sono in attesa di giudizio (suona peggio di come e', me ne rendo conto).
E questa e' una pantomima indegna, da parte di una che non scrive una pagina intera da giorni, solo frasi sparse, e continua a trovare altro materiale da leggere e su cui scrivere, e ci affoga dentro.
Una che ogni tanto vorrebbe fare conversazione, che so, sui libri - ma come potrebbe, dato che non legge un libro da mesi?
E poi quando finiro' la tesi avro' altri argomenti di conversazione?

Mi sto facendo prendere dalla paranoia, sissignore.
Dopo, se faccio in tempo, metto su una foto del campus innevato. Gia', e' arrivata la neve. E pare non sia una visita breve.

venerdì, dicembre 02, 2005

Dai miei neuroni stressati, with love

Domani New York per ultima gita tra europei (Ewa e Rosa partono tra dieci giorni), shopping (pre)natalizio, attento studio preparatorio per eventuale acquisto di portatile e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Il resto del weekend sara' devoluto, visivamente parlando, interamente alle mie ossessioni, ormonali e non.
E dato che in tutto questo sarebbe carino anche continuare a lavorare alla tesi e gia' sto sbarellando, capite bene che i miei tre neuroni sono gia' oberati di lavoro cosi', quindi finche' si tratta di commentare va bene...ma scrivere post, andiamo, sono davvero solo tre, i neuroni.
Per cui vi lascio un po' di roba varia ed eventuale da leggere, cosi' non vi sentite soli. Vedrete*, roba frivola, prevalentemente, perche' piu' di cosi' davvero non riesco.

Buon weekend!!


(NYT, The Guardian, Leibniz)


* sto cominciando a interiorizzare alcune strutture linguistiche ed espressioni idiomatiche toscane

mercoledì, novembre 30, 2005

Harry Potter vol.4 - considerazioni sparse (se volessi sintetizzare dovrei dire "Oh, Cedric!"?)

(premesso che ho visto HP il primo giorno di programmazione negli States e potevo fare la sborona e scrivere un post subito, tanto qualcuno lo avrebbe letto comunque, e invece ho aspettato, perche' sono educata)

Adesso quasi tutti hanno visto Harry Potter and the Goblet of Fire e quasi tutti ne hanno scritto. Quindi niente piu' possibilita' di scrivere un post originale. Perche' sono educata, no!

Emozionalmente parlando, il film mi e' piaciuto un sacco, piu' del terzo (i primi due sono diversi, solo avventure e nessuna introspezione adolescenziale, quindi non comparabili). Emozionalmente parlando, va detto, sarei anche un po' in fase "regresso", dato che mentre guardavo il film mi esaltavo e mi spaventavo come non sarebbe successo a mia cugina di dieci anni, tanto che a un certo punto Sara si e' sentita in dovere di chiedermi se avessi letto il libro, da tanto stupore ho manifestato quando Harry e Cedric hanno posato le mani sul calice di fuoco e di li' il disastro.

Dato che l'ho nominato meglio parlarne ora.
Cedric Diggory, signori, e soprattutto signore: la risposta per il pubblico femminile che non ne poteva piu' di blogger infatuati di Hermione. Cedric Diggory, perche' gli ormoni ogni tanto sbarellano e non importa l'eta' o lo stato civile. Come da titolo, "Oh, Cedric!" e' l'esclamazione piu' comune tra le blogger. Insomma non un ragazzetto frignone, ma "alto, bello e di gentile aspetto".
Ma se il casting da', il copione toglie. E quindi, troppo presto, adieu Cedric (qualcuno poi giura che Cedric c'e' ancora, si e' solo spostato di universo narrativo). Tocca tenerci Harry "whiny" Potter (sempre Sara: "al quinto libro volevo che morisse, non ne potevo piu' di quanto frignava"). E ovviamente il mitico Ron - faccia di plastilina - Weasley!

Tornando al film dimentichiamo la prima parte. Bella e ben fatta, effetti speciali sempre meglio, chi dice di no. Solo che sono un sacco di scene messe cosi', giustapposte, tanto per dire "Si', abbiamo letto il libro". Ma se uno non lo avesse letto? Vabbe', e' un'ipotesi da due soldi, ma e' per dire che non c'e' un minimo di filo conduttore.
Poi - ed e' una lamentela che ho sin dal Prigioniero di Azkaban - capisco che i libri siano lunghi ma si potrebbe lavorare in modo tale da non sacrificare quasi del tutto la vita scolastica, nonche' gli altri personaggi. Rita Skeeter poteva regalarci delle gioie e invece il suo personaggio e' ben tratteggiato e poi dimenticato. E Piton, un personaggio centrale, ridotto a qualche smorfia consueta (della serie "Alan Rickman non pervenuto").

Pero' poi c'e' IL momento, la scena madre. Ed e' finalmente lord Voldemort (e nominiamolo, insomma!). Ralph Fiennes e' parecchio bravo e secondo me si diverte da matti a fare il cattivone cattivissimo un po' smaccatamente teatrale (ma chi vuoi che se ne accorga).
Si', vabbe', potrebbe fare un po' paura a un bambino (magari contorni un po' piu' definiti? Era cosi' bello nel "Paziente inglese" - quando non era una benda umana, si capisce), ma andiamo, a leggere le recensioni dei quotidiani sembra di assistere a un film di Romero, tanto la parola horror viene scodellata a destra e a manca.

Per il resto si va al ballo (non sono stata l'unica a pensare a "Pretty in Pink" quando ho visto Hermione), certi ragazzi non ballano, certe ragazze piangono. Che dire, i ragazzi stanno crescendo e certe cose non cambiano mai.

Insomma, cominciano le crisi ormonali. E quelle sono come gli esami, non finiscono mai.


P.S. Le analisi circostanziate e dettagliate non sono il mio forte, quindi vi rimando a quella di Pietro.

N.B. girando tra i blog ieri ho messo a fuoco le partecipazioni illustri nella scena del ballo: meta' Radiohead (non Thom Yorke, che' quello lo avrei notato subito) e Jarvis Cocker dei Pulp. Quando l'ho scoperto ho cominciato a cantare "Disco 2000" a palla!

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Dall'esterno

Si dice sempre che non si possono capire certe situazioni se non le si vive dall'interno.
Vero, ma resto sempre stupita da come si possa capire molto della vita altrui guardandola da un'altra prospettiva. Magari guardi due persone e ti viene in mente che starebbero bene insieme (o il contrario) e poi dopo un po' i fatti ti danno ragione (se solo sognassi i numeri del Lotto!).

Ma piu' di tutto mi colpisce l'idea che le circostanze possono indirettamente farti entrare a contatto con la vita di persone che non conosci e darti la possibilita' di influenzarla, anche in modo minimo. E puoi quasi vederli, questi estranei, mentre scelgono di che colore tinteggiare le pareti (ok, non sono un imbianchino, e' retorico!) o mentre fanno la lista della spesa.
E' destabilizzante pensare che magari un giorno qualche tua certezza (non sono tutte di vetro, le certezze?) potrebbe essere scheggiata, o anche mandata in pezzi, da un perfetto sconosciuto di cui ignori l'esistenza, che non sa niente di te e che per circostanze fortuite e' entrato nella tua vita.
Ed e' destabilizzante, forse anche di piu', sapere di avere questo potere, senza averlo chiesto.

Tutto qui (pensiero della buonanotte).

Come dire, si vive per tentativi.
E di continuare a provare non ci si stanca mai.

Considerazioni sparse sull'assenza di letteratura italiana contemporanea (nella mia vita)

In seguito a domanda apparentemente innocua mi rendo conto che da molto tempo non leggo letteratura italiana contemporanea. Praticamente niente successivo a Calvino. Insomma, si', Calvino e' contemporaneo, ma avete capito.

Gia' che ci sono, devo pure pensare a consigliare un libro italiano che parli di giovani e/o contenga abbastanza slang (una ragazza vorrebbe fare una traduzione di alcune pagine per la sua tesi). E a me viene in mente solo "Jack Frusciante e' uscito dal gruppo"...che, insomma, leggerlo dopo i 16-17 anni non e' nemmeno tanto il caso...
Cosi' mi ritrovo a chiedermi cosa c'e' in giro nel panorama letterario italiano. Brancolando nel buio.

Forse perche' leggo meno, causa ultimi esami, corso di italiano (come insegnante!), lavoro e tesi (che mi assorbe, si impossessa di me e mi fa occasionalmente sbarellare).
Forse perche' la letteratura contemporanea che riesco a leggere e' solo quella emozionalmente gratificante e non intellettualmente impegnativa: Pennac, Coe, Hornby. Stranieri, direi.
Forse perche' non riesco a tenere la concentrazione oltre lo spazio di un racconto. Carver, straniero.
Forse perche' mi e' presa la mania degli scrittori sudamericani, poeti e non. Neruda, Cortazar. Ecco, appunto.
Forse perche' la letteratura italiana contemporanea "nuova" - leggi: romanzi di autori vivi e possibilmente piu' giovani dei miei genitori - fluttua nella definizione. Precisamente fluttua tra gli autori "ggiovani", i "vincitori dei premi letterari" e i "casi letterari".
Roba da crollo del desiderio (di leggere).



N.B. Esulano dalle considerazioni di questo post sia Camilleri (che pero' non e' piu' giovane dei mei genitori) che Lucarelli, di cui devotamente leggo tutto quello che mi capita, ma sono libri "di genere" quindi fanno eccezione.

martedì, novembre 29, 2005

La musica che gira intorno (e non dovrebbe)

Il mio problema del giorno (oltre ad avere solo cinque ore di sonno e a non riuscire a finire un capitolo - uno! - e a ritrovarmi con tre versioni del capitolo 5 della mia tesi, non so perche') e' che da ieri mattina mi gira per la testa solo e soltanto "I saw the sign" degli Ace of base. Con qualche interferenza di discomusic anni '70. E "Domino dancing" dei Pet Shop Boys.

lunedì, novembre 28, 2005

Le idiote che vanno protette e quelle che vanno informate.

A quanto pare l'articolo del momento sui blog e' quello di Guia Soncini sul Foglio* di qualche giorno fa, giovedi', credo.
Tutto molto ben scritto e abbastanza bene argomentato.
La mia posizione sull'aborto e' diversa e un po' piu' articolata, di quelle che non c'e' spazio e forse neanche voglia di parlarne qui.
Pero' su un punto molto liberal mi ci voglio soffermare.
La giornalista scrive, al grido di "Vanno protette, le idiote":

"Le gravidanze indesiderate sono un accidente di gioventu', di quell’eta' dell’innocenza in cui e' ancora lecito pensare che gli uomini preferiscano essere informati della questione e partecipare alla decisione se abortire o procreare, di quel periodo di incertezza in cui e' lecito non sapere se un figlio lo si vuole o no, e magari fare conversazione con un volontario puo' convincerti in un senso o nell’altro."

E a me viene in mente un episodio che ho letto la scorsa estate su un libro di Carlo Flamigni dal titolo (credo) "Il libro della procreazione". Flamigni, tanto per chiarire, e' ordinario di Ostetricia e Ginecologia a Bologna ed e' uno dei massimi esperti italiani sulla sterilita' e sulla procreazione assistita e, per chi se lo ricorda, e' stato in prima linea per il Si' al referendum di giugno.
La storia e' quella di una ragazza di 15-16 anni che va a farsi prescrivere la pillola. I dottori le spiegano per filo e per segno le modalita', i tempi, ecc, tutto, insomma. Quasi tutto. Perche' dopo qualche mese la ragazza torna (cito) "gravida e piangente" chiedendo spiegazioni.
E dopo alcune domande la risposta e' chiara, quasi ridicola: la ragazzina ha preso si' la pillola e ha seguito le istruzioni per filo e per segno. Ma non l'ha presa per bocca, bensi' per altro orifizio che le e' sembrato piu' consono per analogia con l'atto sessuale.
Ora, secondo me questa ragazza appartiene alla categoria delle idiote di cui parla la Soncini. Ma non va protetta, va educata, informata (e soprattutto - cielo! - se e' ancora a questo punto forse dovrebbe riconsiderare attentamente l'idea di avere rapporti sessuali!!).

Molto bello stare sul "monte dell'intellettuale" e dare per scontato che ci sia informazione completa e che le ragazze vadano semplicemente tutelate dagli "errori di gioventu'" (poi, voglio dire, se io scegliessi in modo consapevole e informato non sarebbero certo le parole di un volontario a farmi cambiare idea). Il sesso e' ancora un tabu' nelle discussioni familiari e la disinformazione e' tanta, tantissima. Una pillola che dice "Ok, non pensarci piu'...e uhm, magari stai piu' attenta" non e' la soluzione, se fatta con la ratio di "proteggere le idiote da un accidente di gioventu' lecito nell'eta' dell'innocenza" (eta' dell'innocenza? stiamo parlando di Barbie o di gravidanza?).
Che poi magari a 16 anni un figlio non lo vuoi pero' poi magari dopo lo rimpiangi, chissa' (e come faccio a saperlo io? e come fa a saperlo la Soncini?). E allora no al terrorismo psicologico nei consultori, pero' magari un po' di informazione prima. Mi fanno incazzare le persone che dicono " se e' andata al consultorio allora ha scelto consapevolmente", perche' non e' vero, spesso si tratta di paura, panico. E disinformazione.

A quando un intervento di una persona con figli (con figli!) che ha abortito in passato e che dica se e' stata la scelta giusta o no?
No, io non ho mai avuto problemi di questo tipo, e quindi la mia opinione vale quanto l'aria fritta, pero' me le ricordo le conversazioni nel bagno della scuola ai primissimi anni di liceo, a stupirmi dell'ignoranza sull'argomento proprio da parte di quelle che erano gia' attive e a spiegare alle amiche (io, esperienza zero) che no, il coito interrotto non e' propriamente un metodo contraccettivo.
E ricordo anche Ale, che ha passato tutto il quinto anno di liceo incinta, ha fatto gli esami con tutti noi e ha partorito il giorno in cui sono usciti i risultati della maturita'. Ale, che non ha detto niente a nessuno fino al terzo mese, che ha rinunciato alla facolta' di Veterinaria e si e' sposata perche' forse non aveva altra scelta. Ale, che ora e' separata, ha un lavoro e una macchina e ha messo da parte i soldi per andare a vivere da sola con suo figlio.
Io non so cosa abbia pensato e fatto in quei primi tre mesi, se sia stata al consultorio o che altro, con chi abbia parlato. So che ci ha pensato e che non rimpiange la sua scelta. Ale ha consapevolmente scelto di cambiare la sua vita e l'anno prossimo mandera' suo figlio in prima elementare.
Io, onestamente, a prescindere dalle mie idee, non me la sentirei di condannare nessuno.
Ma l'ignoranza, quella si', la condanno, cosi' come le soluzioni di comodo (proteggere l'ignoranza?) e l'irresponsabilita'.

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*ormai mia croce e delizia: Il Foglio e' pieno di articoli di cui - nove su dieci - non condivido i contenuti, ma solitamente scritti cosi' bene, accidenti!

sabato, novembre 26, 2005

Oziosi pensieri mentre fuori nevica.

[Fuori prima neve, lievissima]

Uno pensa di conoscersi (grossomodo) e di sapere come reagisce in tutte le situazioni e invece si ritrova sull'altro lato dell'oceano con un'ipersensibilita', anche a fesserie clamorose, che non si sa da dove venga. O meglio che viene da lontano, solo che evidentemente e' stata in vacanza un paio d'anni salvo tornare in modo inatteso.
Non so se devo concludere che parte dei miei atteggiamenti degli ultimi due anni sono stati costruzioni e/o corazza o se era semplicemente la naturale reazione alle situazioni che mi si sono presentate (gia', e senza invito).
Fatto sta che, anche grazie a questi mesi "sabbatici" lontani da tutto e tutti, ora so gestirla meglio, ancora non perfettamente, ma molto meglio.

La neve sta aumentando. E io la smetto con questi pensieri peregrini e torno a fare da infermiera a Liz che, dopo una magnifica ospitalita' per la festa del Thanksgiving, ha scelto (si fa per dire) questo weekend per ammalarsi. Quindi the, torta di mele (che abbiamo fatto per il Thanksgiving) e oscillazioni cinematografiche tra Lord of the Rings e Harry Potter (a proposito, chi ha visto l'ultimo film? io devo parlarne con qualcuno!!!). E termometri e medicine.

Insomma, qui il bollettino di oggi e': chiusi in casa e sotto le coperte.
Buon weekend a voi!!


N.B. SPQA (Sono Pazzi Questi Americani): dalla finestra vedo una ragazza che fa jogging sotto la neve!!

mercoledì, novembre 23, 2005

Thanksgiving...e la neve arriva (forse!)

In Italia neve al nord e neve al sud.
Qui il bollettino dice neve per il Thanksgiving cioe' domani. In effetti, freddo, fa freddo.
Tra meno di due ore si parte alla volta di Long Island dove trascorrero' un tipico Thanksigiving (italo)americano a casa di Liz.

Ora, scusate, devo andare a fare una lezione sul dialetto andriese (che e' una lingua, in realta'!!) a un gruppo di diciottenni statunitensi.

martedì, novembre 22, 2005

Accidental (?) Big Brother

RFID e' l'acronimo di Radio Frequency IDentification, minuscoli (davvero minuscoli!!) chip che servono a tracciare a distanza l'oggetto su cui sono installati.
Spychips (qui il sito collegato al libro) e' un libro che spiega come i RFID siano stati nascosti tra prodotti della Gillette e altri prodotti reperibili in un qualunque supermercato o grande magazzino (c'e' anche un caso relativo alla nostra Benetton - anche se l'episodio non si e' svolto in Italia, se non ricordo male) e sono stati usati per...be' in pratica per spiare le persone, dato che erano stati installati senza chiedere il consenso di alcuno e non vi era nessuna avvertenza che ne indicasse la presenza.
James McQuivey (Boston University) sostiene invece che il Grande Fratello siamo noi (Big Us). Anzi, siamo un "Accidental Big Brother" (che poi e' anche il titolo del suo libro). Quindi nessun complotto, ma, anzi, siamo noi stessi a (voler?) rinunciare a parte della nostra privacy pur di ottenere dei vantaggi in quanto consumatori o cittadini. Certo, in parte e' vero, basti pensare alle carte di credito. Anzi, paghiamo per questo.
Nella lecture di ieri McQuivey ha poi spiegato come il RFID puo' essere usato per migliorare la nostra vita di consumatori e acquirenti, nonche' (soprattutto) quella di chi i prodotti li vende. Questi chip possono tracciare il nostro percorso in un supermercato, stabilire in quali corsie ci fermiamo di piu', cosa compriamo, se compriamo.
Il RFID, lo ricordo, puo' essere usato inoltre anche per recuperare persone scomparse (McQuivey ha scritto dei saggi in merito che abbiamo letto nell'ambito del corso di Sociologia della New Economy ma non ho la possibilita' di mettere un link). Quanti genitori sacrificherebbero la liberta' del proprio figlio di quattro o cinque anni in cambio della tranquillita' di sapere dove si trova in ogni momento?
Insomma, queste le istanze in questione. Liberi di pensare come volete. L'invito e' pero' a informarvi perche' certe cose sono ignorate da molti. Da un'indagine della Boston University, ad esempio, risulta che il 28% dei possessori di una carta di credito (all'atto dell'acquisto della stessa) non sapevano che le informazioni relative ai loro acquisti venivano registrate e conservate.
Personalmente sono un po' inquietata da queste cose. E non credo nemmeno per cinque secondi che nessuno, tra governo e grosse aziende, ne approfitti, ne abbia approfittato, ne stia approfittando.
Che dire...guardiamoci intorno...


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Pandino SUV, questione di (buon) gusto


La premessa doverosa e' che di macchine ci capisco poco o niente.
A dire il vero le distinguo a fatica e mi interessa anche poco.
Pero' con quella briciola di senso estetico che ho in dotazione posso dire che la Panda SUV, oltre che insensata, e' pure brutta (cosi', a vederla in foto)?
Sulla qualita' dell'auto non ci capisco niente , ma posso anche dire che alla Fiat non hanno mai brillato per gusto nella linea delle auto e ce ne sono numerose prove tra cui la Multipla*?

* La Multipla e' della Fiat, vero? Comunque e' l'auto piu' brutta del mondo insieme alla Ford Ka (la Ka e' della Ford, vero?)

Gratificazioni

Ci sono molte cose che mi mancheranno di questo posto. L'espressione entusiasta delle persone che mi ascoltano quando parlo della mia tesi (e il modo in cui dicono "Cool!!") e' molto ben piazzata in classifica.

(e ne faccio il pieno perche' in Italia chissa'...)

lunedì, novembre 21, 2005

La prima dottoressa di casa Ercolani

Tra una cosa e l'altra io, Daniela, Sara e Lorenza viviamo insieme da cinque anni.
E nessuno piu' di un'amica che vive con te sa cosa vuol dire l'universita': lo studio, gli esami, lo stress, gli scazzi eccetera. L'universita', ecco.
Per questo oggi, piu' di altri giorni mi spiace di non essere a Bologna.
Lorenza e' la prima laureata del nostro appartamento, con una tesi su quel cinema italiano che lei ama tanto e che mi ha fatto conoscere ("Conosci questo film? E il regista? No, nemmeno io. Andiamo a vederlo!")

Premessa: Lorenza e' molto di sinistra. Lorenza e' molto tifosa della Lazio.
A quanto mi e' stato detto, le sono toccate prove a dir poco terribili :
- indossare una maglietta della Roma
- rinnegare la sua fede laziale
- andare in giro per Bologna e convincere persone a caso a votare per Forza Italia (con tanto di inno in sottofondo)

So che c'e' dell'altro. So che ci sono state menti malate al lavoro. So che presto ricevero' mail con racconti particolareggiati.
E so che qualcuno ha filmato il tutto (!!).

AUGURI, LO!!!

Update: a quanto pare Lo non e' l'unica a essersi laureata in questo gelido novembre! Auguri!

sabato, novembre 19, 2005

Il corso naturale delle cose.


Foglie rosse, originally uploaded by farenheit_81.

Questa esplosione di colori, questa luce sono tra i ricordi piu' vividi che portero' con me.

Le foglie sono cadute e comincia a fare un discreto freddo cane.
Il mio inglese migliora, non e' ancora come lo vorrei ma migliora.
La tesi si allunga, non in fretta come vorrei, ma si allunga.
Ogni tanto mi sento seccata perche' le mie giornate si somigliano e non ci si puo' fare molto. Tempo di studio, tempo di darsi da fare e di tener duro su molti fronti.

Tra un mese torno a casa e non ho ancora deciso se e' tanto o poco.

venerdì, novembre 18, 2005

E' in arrivo un bastimento carico di...

Le avete attese, desiderate, bramate... eccole qui!
Le foto di New York, le foto dell'autunno, le foto della sottoscritta (ebbene si'!)...insomma, le foto!

giovedì, novembre 17, 2005

Frammenti di inusitato orgoglio patrio

In pratica una settimana di iniziative dedicate alla presenza degli studenti internazionali.
Momento serio - io, rappresentante nazionale (!)
Ieri Peace Ceremony con tutti gli studenti internazionali. Ogni studente portava la sua bandiera e diceva qualcosa di significativo sul suo paese concludendo con "May peace prevail on Earth" e altrettanto nella sua lingua e con la stessa frase e il nome della propria nazione.
Io sono stata scelta come rappresentante dell'Italia e devo dire che sono stata parecchio in dubbio su cosa dire.
La prima cosa che mi era venuta in mente era dire qualcosa su Enzo Baldoni, che non conoscevo prima del suo rapimento (Doonesbury a parte) e su cui sto cercando di saperne di piu', con colpevole ritardo. Il tempo a disposizione era poco, troppo poco, pero'.
Mi sono poi ricordata che nella nostra Costituzione, se nel frattempo qualcuno non ne fa scempio (!), ci sarebbe un certo articolo 11 che dice che l'Italia ripudia la guerra eccetera. Ma anche li' sarebbe stato un pochino lungo spiegare che si', abbiamo i soldati in Iraq, pero'...uhm, sono in missione di pace, anche se... Insomma, non era il caso.
Poi, grazie al suggerimento di un certo blogger logorroico (continua cosi', per favore!) che, fortunamente bazzica spesso da queste parti, ho deciso di parlare della Marcia della Pace, che mi e' sembrata una cosa carina e appropriata.
Credo di aver avuto addirittura una pronuncia migliore del solito.
Momento meno serio (ma insomma!) - della serie "Scherza coi fanti ma lascia stare i santi"
Martedi' gli studenti internazionali hanno allestito banchetti con prodotti tipici in vendita (ricavato in beneficenza, of course). La pasta era logisticamente impossibile da preparare e si e' quindi optato per la piu' classica delle merende: pane e nutella. Tralasciando lo scontato successo, si e' registrato un bieco tentativo da parte della rappresentante della Germania a Vassar di impossessarsi di questo orgoglio nazionale.
Ebbene si', ho dovuto sentire la frase "La Nutella dovrebbe stare sul nostro banco perche' e' un'invenzione tedesca". Ora, io sono pacifista finche' volete ma le bestemmie e le eresie, proprio no.
Fortunatamente c'era l'asso nella manica, ovvero una breve storia della Nutella, tradotta in inglese, stampata e attaccata al banchetto made in Italy (un po' per informazione, un po' per far scena). Con l'equivalente inglese della frase "...'a bella! ora ti alzi e vieni qui a leggere" ho invitato Annabelle a leggere il foglio in questione fornendole spiegazioni di circostanza ("...vedi? le nocciole del Piemonte, le famose nocciole del Piemonte...").
La tedesca e' tornata al suo posto con le pive nel sacco(...tedesco, quello si'!!).
Ditemi voi...La Nutella... tedesca!?!?...ma andiamo!!

martedì, novembre 15, 2005

Mamma 3.0

Appena finito chattata con la genitrice, che e' rimasta ammirevolmente sveglia fino quasi all'una di notte perche' la sottoscritta figlia aveva voglia di parlare.
Con mio estremo (e ultimamente sempre rinnovato) stupore mia madre si e' inoltre esibita in un dotto uso di emoticon e citazioni dei Simpson.

venerdì, novembre 11, 2005

Quelli arrivano dopo che e' passata la banda*

(*Gio ha i diritti d'autore sul titolo di cui sopra)

La notizia del virus nascosto nei cd anticopia della Sony e' comparsa stamattina sulla homepage di Repubblica e su quella del Corriere, dove l'articolo pare un po' piu' serio, spiega la situazione (non so quanto esatta, dato che non ci capisco niente per quanto riguarda l'aspetto tecnico) e si spinge a fare addirittura delle considerazioni sulle conseguenze.
Poi, mentre Rep. se la cava con un consolatorio
"Se Sony rischia, i consumatori italiani possono stare relativamente tranquilli: il sistema antipirateria incriminato è contenuto in una ventina di titoli venduti solo negli Stati Uniti",
il Corriere parla di "dura opposizione avviata dai consumatori europei, che hanno deunciato il software di controllo antipirateria di Sony Mbg. Della partita, oltre al Beuc (Bureau Europeen des Unions de Consommateurs) fa parte anche l'italiana Altroconsumo".

Morale della favola:
Per fare il giornalista di Tecnologia &co. sui grossi quotidiani non ci vuole niente.
E' l'urlo di dolore di noantri studenti di comunicazione, al momento di stanza presso il Vassar College (in realta' siamo solo in due, ma e' abbastanza per fare massa critica, no?)!
Questa notizia e' stata infatti nostro argomento di conversazione all'inizio della settimana e se ne era letto su Slashdot diversi giorni fa...e uno che scrive di nuove tecnologie, anche se non su un giornale specializzato, come minimo dara' un'occhiata a un sito come Slashdot, no? O meglio dovrebbe.

Il giornalismo mainstream mi da' sui nervi per svariati motivi ogni giorno di piu' (la televisione non ne parliamo, ma mi ci sto quasi rassegnando). Sto sviluppando varie forme di intolleranza e presto sara' il turno di qualche strana forma di luddismo sui generis, lo so.



N. B. Stasera vado a vedere Le nozze di Figaro al Metropolitan Opera. Buon weekend a tutti!

giovedì, novembre 10, 2005

Giorni in cui il cervello sembra pedalare. A vuoto.

Tutto diventa routine prima o poi. Per questo bisogna imparare a trovare gli stimoli in se stessi*.

Non mi va di scrivere mail. Mi va di parlare, ma non riesco ad avere qualcosa di interessante da dire.
Si', ci sono un sacco di cose di cui parlare, non sono mai stata cosi' informata su quello che succede nel mondo, anche se penso che dovro' allargare il raggio delle mie letture quotidiane di giornali online perche' i due maggiori quotidiani italiani mi stanno facendo venire i nervi spesso e volentieri, perche' a volte portano delle notizie che nemmeno Novella 2000 o Cronaca vera. Voglio i tabloid quotidiani, porca miseria, come nel giornalismo anglosassone, cosi' queste storie le sbattono li' e si puo' sperare di avere dei quotidiani seri, almeno nella selezione delle notizie.

Sono nella tipica fase che mi prende quando subentra la routine. Annaspo. Cerco stimoli, qualcosa di nuovo, pur sapendo benissimo che piu' di tanto non posso fare perche' - ebbene si' - ho cominciato a scrivere (si toccano le venti pagine) la tesi benedetta. Quindi le mie giornate sono una continuazione di "scrivi, controlla, correggi, rivedi, rileggi ecc". Routine, ecco.
Sono immersa in questo lavoro, anche se non quanto vorrei (o forse non con i risultati che vorrei), e inevitabilmente non posso fare altro. Non ho particolari argomenti di conversazione e la domanda media che mi viene rivolta e' "Cosa hai intenzione di fare dopo?", il che e' peggio, perche' pensarci mi da' la sensazione di un tunnel buio. Buio.

Di solito, in questi casi, mantengo una sana attitudine fatalista e mi dico che se faccio del mio meglio le cose andranno a posto, come hanno sempre fatto, a tempo debito.
Il mio problema e' che ho pazienza - troppa pazienza - in certe cose e in altre no.



*una delle frasi cult di mio padre, nonche' uno dei piu' saggi consigli mai ricevuti

lunedì, novembre 07, 2005

Vado a cambiare il link, altrimenti chi lo sente

Il mio blogger Lost-dipendente di riferimento cambia casa.
E si da' al podcast (e anche se e' anti-iPod gli tocca fare podcast - che e' una discriminazione linguistica, ma lui fa podcast in .wma, ovvio!).

Insomma, se cercate il buon Suz lo trovate qui: www.suzukimaruti.it


Add: a proposito di partenze e arrivi, un mega saluto a Ilaria che a quest'ora sara' arrivata in Argentina!!! In bocca al lupo per le tue ricerche!

Digital divide vs. la sottoscritta 0-3

(ebbene si', sto vincendo fuori casa)

La mia tesi, la mia permanenza da questo lato dell'oceano e la mia capacita' oratoria (modo gentile per dire che parlo in continuazione) stanno ottenendo consistenti risultati per abbattere il digital divide familiare.

Mia zia, che usa a malapena il computer al lavoro, ora guarda le mie foto su Flickr.
Mio zio, che ha preso un computer dieci giorni fa, ha imparato a scrivere mail e ora mi scrive una volta ogni due giorni. E adesso sa cosa e' un blog (o, almeno, legge il mio!).
Mia madre, che si faceva prendere da un moto di fastidio ogni volta che vedeva un computer e che ci ha messo qualcosa come sei mesi per imparare come si salva un documento, ora mi chiama con Skype e maneggia il messenger con dimestichezza. Quando, giorni fa, ha scritto "cmq" invece di "comunque"(e me lo ha fatto notare) mi sono quasi commossa.


Quando si dice che un altro mondo e' possibile...

sabato, novembre 05, 2005

Indian summer

...cosi' la chiamano.
In pratica qualche giorno (una settimana, per il momento) di caldo inverecondo*. Perche' questo accada non so davvero dirlo.
So solo che qui e' il 5 novembre come per tutti, ma io sono in giro a maniche corte. E chi sa quanto io sia freddolosa capisce ancora meglio l'estrema portata della cosa.



*scusate, oltre all'inglese sto facendo lezioni supplementari di italiano aulico e ormai in disuso, perche' quando hai a che fare con un toscano quotidianamente non puoi fare diversamente

Chi prova il sole non lo lascia piu'

(ok, il titolo e' stupido, ma e' tardi, sto per andare a dormire e non mi veniva in mente altro. E sono sempre stata uno schifo coi titoli)

Sono anni che mia madre dice che con tutto il sole che abbiamo (parlo della hometown meridionale) e' una vergogna che ancora non si sia fatto niente per utilizzarne l'energia.
Sono anni che mia madre parla di pannelli solari, a volte minacciando di comprarne uno l'indomani...e, conoscendola, mi aspetto anche che il giorno seguente torni con il suddetto acquisto sotto braccio (in senso figurato, intendo).
Credo che una volta mi abbia anche citato l'esempio della Catalogna (ma non sono sicura che fosse lei, in ogni caso e' abbastanza possibile).

Poi leggo questo articolo da cui cito un pezzo a caso - o quasi.
"A Barcellona - sostiene Legambiente - grazie all'Ordenanza Solar, che obbliga l'installazione di pannelli solari termici in tutti i nuovi edifici, nel giro di tre anni si è passati da 1.650 mq di pannelli solari termici installati a 26.181 mq., con una media di 16,39 mq ogni 1.000 abitanti. Un provvedimento che ha permesso di realizzare una innovazione energetica, edilizia e ambientale straordinaria. Il processo si è esteso a tutta la Spagna e oggi tutte le principali città hanno adottato il provvedimento".

Appello:
Date a mia madre un posto al ministero dell'Ambiente o quello che e' (la donna in questione ha anche attitudine al comando, coerenza e senso pratico e non si perde in chiacchiere* - di quanti politici si puo' dire altrettanto?).


*cucina anche parecchio bene, ma questa e' un'informazione a uso interno

giovedì, novembre 03, 2005

30 anni fa, PPP

(grazie a Guido, che anni fa mi ha regalato "Scritti corsari", con scandaloso ritardo sul giorno del mio compleanno)

"L'Italia sta marcendo in un benessere che e' egoismo, stupidita', incultura pettegolezzo, moralismo, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza e', ora, il fascismo.
Fra gli anni '60 e '70 una grande mutazione ha sconvolto le strutture sociali dell'Italia, una rivoluzione, direi, antropologica. Questa rivoluzione e' avvenuta durante la fase di sviluppo industriale ed economico. I contadini e la piccola borghesia, questa societa' media, e' stata inghiottita dal consumismo.
L'uomo nato da questa mutazione, quale che sia la sua rivendicazione di autonomia e di individualismo, non appartiene piu' a se stesso. Quest'uomo non ha piu' radici e lo ritengo capace di tutto.
Quello che voglio dire in altre parole e' che quello che non e' riuscito al regime fascista, cioe' trasformare la realta' millenaria, provinciale, rustica, paleoindustriale dell'Italia in una proiezione falsa, e' riuscita a un regime democratico.
L'omologazione che il fascismo non e' riuscito ad ottenere, il potere di oggi, che e' il potere della societa' dei consumi, riesce a ottenerlo perfettamente. Il nostro sistema ha distrutto le varie realta' particolari. Questa omologazione ha ormai distrutto l'Italia. Voglio percio' dire che il vero fascismo e' proprio quello della societa' dei consumi. Noi ci troviamo alle origini di quella che probabilmente sara' la piu' brutta epoca della storia dell'uomo, l'epoca dell'alienazione industriale"

Pier Paolo Pasolini

Non ha prezzo...

...cominciare la giornata ascoltando un gruppo di 18enni statunitensi (studenti di italiano) che cantano "Bella, ciao".

mercoledì, novembre 02, 2005

Halloween and everything after

Un tipicissimo Halloween con zucche intagliate e illuminate (io sono un'impedita, ma vivo con una scenografa) e bambini che chiedono "Trick or treat?".
Nel perfetto spirito della festa ho comprato dolci e caramelle da distribuire. I nani*giulivi si sono aggirati per il campus - ci sono molti prof con figli che vivono nel campus o nei dintorni - per un paio di giorni e hanno mostrato di apprezzare la festa in questione. Peccato non avere avuto la macchina fotografica con me: il 2enne vestito da zucca, e quindi largo il doppio di quanto era alto, meritava di essere immortalato.

Ieri si e' anche parlato della convenienza dell'esportazione delle feste...di solito e' una cosa puramente commerciale e certo, se poi deve finire che si spara ai marmocchi...
Voglio dire, sono nello spirito della festa perche' sono qui ma non e' una cosa di cui si sente il bisogno (e, dopo aver rischiato di prendere fuoco a una festa in maschera, non e' che il Carnevale mi provochi mai entusiasmi di sorta).
Certo, poi magari la Chiesa, per quanto possa e debba dare indicazioni su quel che crede, potrebbe impiegare piu' utilmente il suo tempo in altre questioni e pronunciarsi su argomenti un filo piu' seri di questo (e di Harry Potter, questa cosa di HP non l'ho ancora mandata giu'). E questa precisazione sullo spreco di soldi - giusta, per carita' - posso sentirla dai singoli sacerdoti ma sono poco incline ad accettarla detta dai vescovi che, insomma, non piangono miseria. Buoni consigli e cattivo esempio, parafrasando una celebre canzone.


Ma per tornare al lato divertente della faccenda, e poiche' di NYC non se ne ha mai abbastanza**, ecco a voi un video della Halloween Parade di New York, sempre grazie a Rocketboom (Amanda, per la cronaca, compare con una parrucca rosa e un vestito nero mentre saluta).
Enjoy!! E fatemi sapere quale costume preferite (ci sono anche gli iPod!)...


*termine che io uso per bambini molto piccoli
**io personalmente non vedo l'ora di tornarci: sviluppero' una triste forma di dipendenza, lo percepisco

martedì, novembre 01, 2005

De recensionibus

Premessa: ne parlo anche perche' questo spettacolo mi e' piaciuto moltissimo e Fabrizio Gifuni e' uno dei miei attori preferiti.

Io non voglio avere pregiudizi sui quotidiani, specie quando si tratta della pagina culturale.
Pero' la recensione dello spettacolo "'Na specie de cadavere lunghissimo" andato in scena a Pavia nei giorni scorsi che ne ha fatto Il giornale (versione online e no, non metto il link) e' veramente stupida.
Gia' il titolo e' stupido, ma ho pensato "Vabbe'...si sa, i titoli...".
Poi ho letto l'articolo. E si', l'articolo e' stupido e non parla affatto dello spettacolo e poco e niente di Pasolini, sui cui scritti si basa il monologo. Come se non bastasse il signor Antonio Armano, il suddetto giornalista, non si spreca nemmeno a leggere una qualunque pagina web o la locandina dello spettacolo altrimenti non parlerebbe di "una immaginaria cronaca-confessione dell'assassino Pino Pelosi, detto «La Rana»..." ma, magari, si ricorderebbe che in realta' trattasi di un poemetto del poeta milanese Giorgio Somalvico.

Io non voglio avere pregiudizi sui quotidiani, specie quando si tratta della pagina culturale.
Pero' questa recensione dello spettacolo e' veramente stupida.

N.B. andate a vedere lo spettacolo, voi che potete. E vi sollecito un giudizio in merito.

lunedì, ottobre 31, 2005

Piccoli cenni di politica tra amici

Avere una interessante conversazione sulla politica made in USA.

Scoprire che le classificazioni politiche circa la politica USA che abbiamo in Italia non sono granche' precise, non chiariscono le significative distinzioni e sono anche a livelli diversi: come dire che quello che e' considerato neocon in Italia puo' essere praticamente liberal per gli standard di qui.
Che il vero 'conservative' vuole la donna "barefoot and pregnant" (brivido lungo la schiena)...e in cucina!
Che essere cattolici e' spesso una modalita' dell'essere repubblicani, che' qui la Chiesa continua a concentrarsi sull'aborto (e va anche bene, eh!) e si e' dimenticata della pena di morte, per dirne una.

Scoprire che non riesci a spiegare bene la politica italiana, forse perche' non ti riconosci in un partito politico e anche, forse, semplicemente perche' non c'e' un modo di spiegarla. E se ti chiedono di quello che pensa la gente e dell'impegno politico dei singoli l'unica parola che ti viene in mente e' qualunquismo. E non la sai nemmeno tradurre.

giovedì, ottobre 27, 2005

La famosa invasione dei blogger in pigiama

(post a blog unificati, grazie a Gio per la segnalazione)


Ne ha gia' parlato recentemente Christian Rocca su Ideazione.
Pajamas Media e' un progetto che si propone di raccogliere blog politici (almeno per il momento).

Nelle parole di Roger Simon, co-fondatore: "It will be the best of mainstream media and best of blog media, side by side, sometimes fighting, sometimes agreeing".

Da Wired News:
The site aims to be "a whole online news service of bloggers from all over the world," said Simon. With a list of contributors that reads like a who's who of the political blogosphere, Pajamas Media thinks its daily blog picks will be of a higher quality than automated services.

Insomma, valore aggiunto rispetto a Technorati e altri analoghi programmi perche', dicono, quella e' solo tecnologia, qui si tratta di una valutazione di qualita'.

A dire il vero c'e' il sospetto che i blogger siano molto piu' conservative che altro. a Pajamas Media dicono di no.
Staremo a vedere.

mercoledì, ottobre 26, 2005

Between

Qui le dimensioni sono diverse, le quantita' sono diverse e io sono un po' confusa.
Nel senso che sto bene qui e sto bene a Bologna.
Sono stata affascinata e colpita da New York (i termini sono riduttivi, ma la mia reazione e' difficile da descrivere) e resto piacevolmente stupita ogni volta che vedo un cerbiatto o uno scoiattolo davanti alla porta di casa - succede anche questo.

Durante questa settimana appena trascorsa ho goduto del campus quasi deserto, ma mi sono sentita anche un tantino alienata causa carenza di interlocutori con cui sopperire (e problemi tecnici nelle comunicazioni con la madre patria).
Come dire, la solitaria che e' in me gongolava, la logorroica che in me annaspava (si', sono un pochino schizofrenica...e chi non lo e' del resto?*).
Ieri, invece, alla ripresa delle lezioni e al conseguente riempirsi del campus, ho quasi avuto uno shock anafilattico: troppa gente, tutta insieme. Il che poi mi spinge a chiedermi: ma come faccio a Bologna quando passo le giornate in giro per la citta' con molta piu' gente in giro (qui tutto il campus conta 2400 studenti, fate voi)?

Ma in realta', potrei farne a meno?
Voglio dire, non mi ci vedo proprio a passare quattro anni di universita' "nella provincia denuclearizzata, a sei chilometri di curve dalla vita", come cantava Samuele Bersani qualche anno fa.
Ma non so nemmeno se mi vedo a prendere una metropolitana o un autobus o la macchina ogni santo giorno per andare al lavoro o per uscire la sera.
Sono tutte dimensioni diverse tra loro e diverse da quello a cui ero abituata e ancora non ho capito quale puo' essere quella ideale per me. Forse una citta' come Bologna e' davvero l'opzione migliore, ma non so se e' l'abitudine o il fatto che ne sia abbastanza innamorata (e per questo tipo di amore non c'e' monogamia).

N.B. poi guardo le foto che Pietro ha fatto in Nuova Zelanda e mi dico che, insomma, bisogna provare anche quello - magari senza aspettare la luna di miele, che' da questa parti si e' un po' lontani dalla meta suddetta - e presto (ecco, ho gia' la prossima meta di viaggio, ma si potra'?).

*almeno spero

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@quelli che vogliono vedere le foto: ne ho messe alcune nuove sulla mia pagina di Flickr. E altre sono in arrivo.

Segnalazioni

(vorrei dire a grande richiesta, ma non sarebbe vero)

Spunti di riflessione e/o qualcosa per occuparvi il tempo:

Ora posso andare a cena tranquilla.

sabato, ottobre 22, 2005

Converge South: aftermath@Webgol

Quando un'esperienza ti riempie tanto, ti pare quasi di svilirla nel cercare di metterla su un foglio di carta o su uno schermo di computer, perche' sembra che le parole non rendano in modo vivido quei momenti.
E' il motivo per cui ci ho messo un bel po' prima di scrivere il racconto della conferenza di Greensboro.

A quanto pare non me la sono cavata cosi' male: "qualora lo vogliate", io e il mio racconto siamo su Webgol.
Il post e' lungo (e io, in genereale, tendo a essere logorroica), ma non e' male, quindi non dico altro se non...vogliatelo!! ;-)

venerdì, ottobre 21, 2005

No, stamattina non mi sono svegliata bruscamente.

...a parte il fatto che sono stata svegliata da un incrocio di labrador che mi e' saltato sul letto,
...a parte il fatto che si e' impossessato di un mio calzino costringendomi a rincorrerlo (il cane, non il calzino),
...a parte il fatto che la prima notizia che ho recepito e' stata quella sull'approvazione della devolution.

La giornata e' stata ravvivata da una conversazione su "varie ed eventuali" con uno dei fratelli. Arrivati all'argomento "musica" alla mia domanda su eventuale uscita di canzoni significative (particolarmente belle o particolarmente trash che dir si voglia) il commento del fratello in questione e' stato il seguente:
"tzn sembra essersi assopito nella sua indecenza... e così anche meneguzzo".

Quindi posso stare tranquilla?

mercoledì, ottobre 19, 2005

I wanna be a part of it...

Tempo di October break, cioe' una settimana di pausa dalle lezioni.
Cioe' servizi ridotti al minimo e tutti, o quasi, a casa o a farsi un viaggetto.

Qui, archiviata la pratica "pioggia"(o meglio la prospettiva "diluvio universale") dopo una settimana, finalmente torna il sole, arriva qualche buona notizia e si torna a essere produttivi e magari anche piu' simpatici del solito*.
Devo dire che non e' malaccio prendere fiato, godersi il campus vuoto e non avere impegni pressanti. Che poi, a parte il corso di Sociologia della New Economy due giorni a settimana, in realta' non e' che io abbia mai impegni pressanti, devo solo leggere, "incubare" e scrivere, ma se non mi organizzo la giornata va a finire che non combino niente.
E poi posso dare corda a una delle mie piccole manie. Cioe' camminare nei posti che di solito contengono tanta gente quando sono deserti. Chiese, aule, sale conferenze, biblioteche e via dicendo (Ecco, l'ho detto. Ora sembro piu' o meno matta?).

Insomma, il weekend e' trascorso tra film nuovi e gia' visti (assortimento onnivoro), studio e produzione delle mie impressioni su Converge South (che presto saranno pubblicate sul web, qui o altrove). Ma l'inattivita' mi uccide e altrettanto fa la mancanza di cose nuove. Dal momento che l'unica novita' al momento e' che sto facendo la babysitter a una pianta di basilico, direi che e' il momento di smuovere le acque in questo October break.
Alla ricerca di posti ancora piu' grandi in questa nazione che e' all'insegna della taglia extralarge sotto ogni punto di vista.

Quindi OFF TO NEW YORK!
(a camminare tra i palazzi e non tra gli alberi e nei prati e prendersi un po' di inquinamento come si deve!)


*ok, questa era una battuta

martedì, ottobre 18, 2005

Politicamente scorretto (malgrado tutto mi sento un po' urban blog)

(nota: dopo questo post posso rimettere la mia targhetta di Urban blog made in Bo)
Casalecchio di Reno e' un paese vicino Bologna, cosi' vicino che ci si va con gli autobus urbani.
Il prossimo weekend a Casalecchio di Reno c'e' "Politicamente scorretto: la letteratura indaga i gialli della politica"
Padroni di casa d'eccezione: storici, giornalisti, scrittori, inclusi i giallisti bolognesi. Capofila, naturalmente Carlo Lucarelli.
Io non ci posso andare, almeno voi, che siete nei pressi, fateci un salto.
N.B. c'e' anche un blog delle memorie.

lunedì, ottobre 17, 2005

La musica che gira intorno (!)

Credo (credo!) sia un problema comune.
L'ultima canzone che ascolti prima di uscire di casa, che sia alla radio o alla tv, che ti piaccia o no, tende a rimanerti incollata nella mente tuo malgrado.
Scusate, vado a impossessarmi di un qualunque iPod (tanto qui ce l'hanno tutti e intendo dire davvero tutti) con il furto e/o con l'inganno. Per la legge dei grandi numeri dovrei trovare qualcosa che mi schiodi dalla testa questa roba.

Question time

Qui dopo la pioggia si e' sempre piu' operativi. E quindi ho alcune domande, assolutamente slegate, per voi:

1. Il MoMA continua ad avere ingresso gratuito il venerdi pomeriggio?
2. Sto facendo delle ricerche sul Nimby. Qualcuno mi sa dire qualcosa in piu'?

Grazie.

venerdì, ottobre 14, 2005

Mai stati in vacanza in Pakistan?

Si', sono una persona antipatica, con scarsa fiducia nel genere umano e di pessimo umore per via del diluvio che va avanti imperterrito da 48 ore.

Quindi immagino che sia solo una mia impressione che non ci sia stato, per coloro che sono stati colpiti dal sisma in Pakistan, un dispiegamento di forze di assistenza analogo a quello che c'e' stato dopo lo tsunami. Per la cronaca ogni qualsivoglia notizia a riguardo non compare nemmeno nella homepage di Repubblica, mentre naturalmente le prime dichiarazioni di Lapo Elkann la fanno da padrone sia li' che sul sito del Corsera.

Ubi maior...

Update: ha smesso di piovere
Update #2 -venerdi, ore 16.35: Cinque ore fa ha ripreso a diluviare. Nessuna intenzione di smettere. Sto sistemando il blog qui e li', lavorando all'altro blog, scrivendo la tesi (rari sprazzi di ispirazione) e anche un'altra cosetta che forse verra' pubblicata altrove.
Mi sto impegnando, insomma, chiaro? Ma tutta questa pioggia mi sta innervosendo e potrebbe portarmi a essere un po' piu' caustica del solito. Tanto per avvisare.

giovedì, ottobre 13, 2005

L'acqua che non ha fatto, in cielo sta

(libera traduzione di un detto che si usa frequentemente dalle mie parti, piu' spesso con significato metaforico piuttosto che meterologico)

Le chiamano "piogge equinoziali".
In pratica sta diluviando da martedi' sera e, dicono, continuera' fino a domenica.

Ma l'equinozio non e' a settembre? Sono in ritardo queste piogge? E si devono prendere gli arretrati?

N.B. La prossima settimana la sottoscritta va qualche giorno a NYC. Nel frattempo sono bene accetti suggerimenti, indicazioni, consigli (per gli acquisti e non).

martedì, ottobre 11, 2005

Poor rich guy

(Trying to write in English. I apologize)
I surfed around, reading blogs, leaving ironical comments.
But the truth is that I'm angry, still angry. Angry with the newspapers, angry with the tv, angry with all the people talking about drugs since yesterday morning just because of him.
It's all like: "Poor rich guy! what's the matter? too much pressure on your weak shoulder?"
What it' all about? So I guess that it probably means that if you're a drug addict and you're poor you're just...what? a jerk? a stupid? a loser? Of course your life won't be analysed on tv and a psychologist won't try to find a reason why you started to use cocaine.
And I'm even more angry if I think about all the conversations at Converge South, the indipendence of mainstream media (does it exist anymore?), the community action, weblogs as a way to add some more point of views (or even as a substitute?)
...ah...dunno!
It's always like that. Pretending that problem just doesn't exist until a famous person, a poor rich famous person has to deal with it.
What is you see is what you get.(?)

Turning 24 (e prendere la curva larga)

(titolo del post per solutori abbastanza abili - e che abbiano mangiato pesante)

[C'e' una canzone che mi frulla per la testa, non so di chi sia, so solo che dice cosi': "I don't wanna be anything other than me"].


Ogni tanto leggo questo blog. Con lo stupore che sempre mi prende quando trovo una persona che riesce a esprimere i miei pensieri con le parole che avrei usato ma che non avevo ancora scritto.

"Difficile è trovare persone eccezionali nella loro diversità; curiose, buffe, stravaganti, intelligenti. Difficile. Ne vedi poche, pochissime, in mezzo alle miliardi di galline che vanno dallo stesso parrucchiere e ti esplodono mille milioni di domande stupide che forse stavano bene in terza liceo ma che non riesco a smettere di farmi: perché sono diversa? perché sono diversa? perché?"

Ho smesso di chiedermi queste cose, per quanto ogni tanto il pensiero peregrino mi si affacci, insieme ad altre domande tipo "Perche' a queste persone sembra sempre andar tutto bene e io devo fare una fatica dannata per far girare tutto come dico io?"(le mie domande non sono da terza liceo...eventualmente da terza elementare!).

Sono io, annessi e connessi, e voglio migliorare e non ho paura di imparare, ma non vorrei essere altro che la sottoscritta: questa e' la mia personale vittoria degli ultimi tempi, dopo il crollo delle mie certezze e il collasso su me stessa, ormai vecchio di piu' di due anni.
Ho preso atto di certe situazioni. Ho capito che forse e' un bene che le persone speciali siano poche, che altrimenti forse non me ne accorgerei neanche, che forse a volte non me ne accorgo neanche. Come a volte non mi accorgo delle persone che si prendono gioco di me o non sono sincere semplicemente perche' e' piu' comodo.

Sono fortunata. In questi mesi sono in una realta' del tutto diversa.
So esattamente cosa ho lasciato in Italia, le cose belle e quelle brutte, le cose chiare e quelle sospese. Sono in una situazione in cui posso scegliere quanto mettermi in gioco. E lo sto facendo completamente e consapevolmente.
Mi sono data delle risposte. E ho rinunciato a certe domande. Non perche' ne abbia paura, ma perche' ora so che non servono.

Ebbene si', e' la serata della riflessione, un po' perche' non ho voglia di tornare a studiare, un po' perche' l'omelette della non salutista (ne' tantomeno salutare) mensa del college sta dicendo la sua, dalle profondita' del mio stomaco.
Poi anche perche' tra poco anch'io, come lei, avro' 24 anni e certi pensieri vagano ogni tanto, ma il tempo e' sempre poco per metterli in ordine. Ogni tanto mi serve un po' di stop, e di trovare in giro le mie parole pensate e scritte da altri. Non posso lasciare commenti sul suo blog e non so se leggera' questo post.
Comunque sia...auguri, Chiara.

Thank you

I'm writing in English - and I apologize for my errors - because maybe some people (people I met at Converge South, I mean) would like to read what I think about it.

I will write a post, probably tomorrow because I have a lot of homework and some deadlines today.

It was a great and fulfilling experience, beyond my expectations, beyond whatever I can tell, perhaps.
I felt as a part of the awesome Greensboro community.
I will write about it. Definitely.

THANK YOU!

Parole chiave:

lunedì, ottobre 10, 2005

Drammi moderni

Qualcuno mi dice via messenger che Vespa ha piazzato le telecamere sotto le finestre dell'ospedale dove e' ricoverato Lapo Elkann.
Poi uno dice che si perde fiducia nel giornalismo...
Poi uno dice che forse e' il caso di restare qui negli States e magari considerarsi esiliato politico...

Sto cercando di farmi dire il titolo della puntata. Per ora l'opzione piu' accreditata e':
"Lo dicevo io che uno che dice che guidare una FIAT e' una cosa FIGA deve per forza essere drogato"

Update: pare che il titolo sia "Il dramma di Lapo Elkann".
Non ho capito: il dramma e' che e' si droga ? (ed e' pieno di soldi, mica come gli sfigati poveri che si drogano, per cui Bruno Vespa non sprecherebbe mai una puntata che potrebbe essere piu' utilmente impiegata, che so a parlare del delitto di Cogne, no?)

O il dramma e' che pensa che guidare una Fiat Punto sia una cosa FIGA (tanto da dichiararlo a destra e a manca...andiamo...gli indizi c'erano tutti e abbiamo fatto finta di non vedere....)? Nel qual caso, e' tutto un altro discorso, si capisce...

Update #2: la migliore e' nei commenti a questo post di Mantellini: "chissa' se dopo la Fiat Punto faranno anche la Fiat Riga..."

N.B. grazie a Sara per avermi reso partecipe. E buon viaggio!

sabato, ottobre 08, 2005

Gossip (NB: il pranzo era offerto dall'organizzazione)

Le chiacchiere si sono susseguite per tutto il giorno. Della serie "Sara' vero?". Peccato che io le abbia sentite solo stasera.
Altrimenti magari avrei chiesto.
A quanto pare (e a sentire Massimo Mantellini) oggi ho pranzato con una persona che ha appena tirato su due milioni di dollari. Ora capisco perche' Dave Winer parlava dell'idea di comprare un appartamento a New York preoccupandosi piu' della scarsa socievolezza dei suoi abitanti che non dei prezzi (per la cronaca i prezzi si sono abbassati del 13%, specie nella parte nord di Manhattan, l'ho letto ieri nei venti minuti che ho passato a NY, non ricordo dove, su Metro, credo*).
BTW, un sacco simpatico, Dave Winer, davvero.
* poi non dite che questo non e' un blog di servizio

giovedì, ottobre 06, 2005

Qui North Carolina

Eccomi qui a Greensboro, North Carolina.
Post breve breve per dire che ci sono, che sto bene, che piove un po,.
Che Jay Rosen sta per arrivare ed e' nel mio stesso albergo. E che probabilmetne le mie conoscenze della lingua inglese e sui blog in generale evaporeranno misteriosamente appena me lo presenteranno.
Vado a fare un sonnellino. Stamattina mi sono svegliata alle 6.
Treno fino a NY.
Autobus fino all'areoporto La Guardia.
Aereo fino a Greensboro.
Ah, questa zona e' chiamata Piedmont, cioe' Piemonte. Caso che gli pargli dei Webdays. Magari l'anno prossimo si fa un gemellaggio.
Update: ah, per tacere della presenza di Dave Winer. Che spiega che qui si parlera' di quello che gli utenti vogliono dalla tecnologia. Persone, non consumatori.

mercoledì, ottobre 05, 2005

Convergendo verso sud...

Avviso giusto cosi', perche' altrimenti qualcuno si preoccupa.
Da giovedi a domenica saro' qui. Tutto lavoro, eh.