mercoledì, giugno 27, 2007

Creative Camp!

Che il CitizenCamp fosse piaciuto all'amministrazione di Casalecchio lo avevo capito.
Che ci avessero preso tanto gusto da volerne fare un altro, a dire il vero, lo avevano detto subito.
Che avviassero il progetto in tempi tanto rapidi fa loro onore, soprattutto perchè hanno deciso di puntare sul tema dei linguaggi creativi in Rete, soprattutto, ma non solo, per i giovani che abitano nel Comune.
Che mi chiedessero di collaborare a organizzarlo non può che farmi estremo piacere, ovvio.


Il nuovo barcamp si chiama CreativeCamp e si terrà il 6 ottobre prossimo in quel di Casalecchio, in un altro degli spazi molto belli che la città mette a disposizione: il Centro Giovanile, una bella struttura recentemente rinnovata che ospita tantissime attività per ragazzi.

Dato che il tema è la creatività lo spazio è ampio per le proposte, quindi fatevi pure avanti!!


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Must del New York City Style (girlish post)


Un must del New York City Style
Originally uploaded by farenheit_81.

Tra le cose che una giovane lavoratrice impara in fretta c'è l'abitudine, comune a molte "new yorker", di andare in giro con doppia borsa e doppie scarpe.
Le doppie scarpe sono un paio coi tacchi e un paio basse: questo perchè solitamente non ci sono i tempi tecnici per tornare a casa e cambiarsi. E una giornata sui tacchi, chevvelodicoafare...
Doppia borsa: una grande per mettere le doppie scarpe e qualcosa per cambiarsi e una piccola da portare in giro nell'uscita serale.

Tutto questo stile qua e là potrebbe portarmi anche a vestirmi meglio. O forse, per reazione o per adattamento,a ridurmi in condizioni ancora più da zingara, con le mie megaborse da Mary Poppins, piene di ogni cosa.

Almeno d'ora in poi potrò cavarmela fingendomi snob e usando l'inattaccabile scusa "Tanto lo fanno pure a New York"!! :-)

giovedì, giugno 21, 2007

Il sindaco lascia (il partito). Ma poi raddoppia (candidandosi)?

(quello che succede in un paese in cui le primarie paiono avere senso)

No, non sto parlando di Veltroni - si capisce da quel che ho scritto tra parentesi, del resto - ma di Michael Bloomberg, il sindaco di New York che ha annunciato di lasciare il partito Repubblicano e di essersi iscritto alle liste di elettore come "indipendente"*.


Questa sembra confermare le voci che lo vogliono candidato alle prossime presidenziali del 2008.
Lui dice di no, che non è nei suoi programmi (pure Veltroni diceva...vabbè, dai...).
Però non gli crede nessuno, tanto che oggi i principali quotidiani parlano solo di questo nella pagina politica.
Io ne ho scritto su SpinDoc: "Michael Bloomberg fuori dal GOP. Lascia o raddoppia?"



* quando ci si iscrive nelle liste elettorali bisogna dichiarare la propria appartenenza a democratici o repubblicani oppure iscriversi come indipendente(non in tutti gli stati degli USA c'è questa possibilità, a dire il vero)

martedì, giugno 19, 2007

Il biliardo come forma di comunicazione maschile


Il biliardo come forma di comunicazione maschile
Originally uploaded by farenheit_81.

Venerdi sera siamo andati al MacDougal Pub, nell'omonima strada dell'East Village.
Dato che eravamo tutti italiani, più la mia amica Liz che è praticamente bilingue, ci preoccupavamo per Dan, l'unico che parlava solo inglese - lingua in cui i ragazzi del gruppo non sono esattamente fluenti.

A un certo punto uno di loro ha proposto di giocare a biliardo coinvolgendo Dan. Momento da uomini, pare.
Noi siamo rimaste al tavolo, incuriosite da come si sarebbe svolta la comunicazione senza le uniche persone che potessero fare da tramite in modo fluido.
Curiosamente in qualche modo si sono organizzati: il biliardo ha rotto il ghiaccio e la conversazione c'è stata.
Chissà cosa si sono detti...

Il segreto del suo successo... (alcune considerazioni sulla diffusione di Facebook)

La potenza di Facebook e' data pero' non dal fatto che sia un'applicazione (le applicazioni ce le "installi" dentro), bensi' dal fatto che sia un "Framework", con API ben documentate, dove chiunque (o quasi) e' in grado di sviluppare un'applicazione per integrare in Facebook il proprio sito.
E gli utenti (di Facebook sono in aumento, e si passano le informazioni (e anche se non se le passano, i loro "amici" vedono cosa questi seguono ed installano, e almeno una prova con le applicazioni la fanno).


DelyMyth fa un'analisi di Facebook che secondo me può avere un certo valore solo ora, dove con "ora" intendo proprio le ultime due o tre settimane, da quando è iniziato lo sviluppo delle applicazioni in maniera massiccia.

Prima di allora Facebook era un social network di grande successo negli USA (credo risalga a febbraio 2004, ma potrei sbagliarmi), che ha visto la sua prima grande diffusione nell'ambiente per cui era stato creato, i college americani.
Poi l'estensione agli studenti delle superiori e agli ambienti di lavoro (ogni college ha un suo network con una serie di limitazioni per la privacy), infine l'apertura a tutti e la creazione di network locali per varie città statunitensi e per le singole nazioni.
Unica eccezione il Regno Unito, dove si è verificata una vera e propria esplosione di adesioni e dove ci sono network anche per le singole università inglesi.


[Sottolineo che, sebbene praticamente sconosciuto in Italia, Facebook ha un enorme successo da molto tempo. Questo perchè non si pensi che il boom si sta verificando ora, grazie allo sviluppo di applicazioni. Anzi, il suo valore in un mercato importante come gli USA è tale che da vari mesi girano ciclicamente voci di un possibile acquisto da parte di Yahoo. Le cifre crescono progressivamente. Chissà se alla fine...]


Come ho già avuto modo di scrivere, negli ultimi due anni ho usato Facebook per tenermi in contatto con i miei amici americani conosciuti quando ho trascorso un semestre al Vassar College.
Mi sono sempre chiesta come mai un social network del genere, molto completo, forse quello che meglio riesce a raggrupparne altri (anche grazie al recente sviluppo delle API, ma non solo), non avesse mai sfondato qui.
Probabilmente, come è la norma per i SN, perchè non c'era massa critica* ed è difficile creare massa critica per qualcosa che non si proietta "di suo" al di fuori dei confini nazionali.
Probabilmente serviva qualcosa per dare l'avvio alla diffusione di FB in altre nazioni che non hanno una vita universitaria legata a un ambiente unico quali i college di stampo anglosassone.
Forse lo sviluppo delle applicazioni, la loro disponibilità e la facilità di diffusione (la funzione con cui si possono mostrare agli amici del proprio network) potrebbero avere questa funzione.
Se così fosse - e non è affatto garantito - la diffusione sarebbe "demograficamente"(e non solo) differente dal contesto di origine, e questo sarebbe un dato significativo, anche alla luce dell'uso che eventualmente verrà fatto di Facebook.




*Paolo Valdemarin ha parlato di FB qualche mese fa e ho commentato qualcosa del genere

domenica, giugno 10, 2007

Lavori emergenti

Questa settimana ho imparato, nell'ordine:

- a fare un passaporto

- a capire come funziona il magico mondo dei "visti" tra Italia e USA

- a sturare un gabinetto otturato, da autodidatta


Ora mi si aprono chiaramente nuove strade e opportunità lavorative.
Non tutte legali, devo ammetterlo.

Giudizi universali (tipo la rivista, non la canzone)

(miscellaneous)

Fran
parla di Bliss, una canzone dei Muse

Aldon Hynes parla del discorso di John Edwards a DemocracyFest, incontro dei democratici nel New Hampshire, svoltosi questo weekend

Mafe parla di digital marketing

Clima amichevole e "Grazie Italia"

Voialtri che avete tempo e media italiani a disposizione: ma questa visita di Bush in Italia è stata qualcosina di più che "peace and love" a tutti e per tutti?
No, così, per sapere.

Io intanto ho trovato la trascrizione della conferenza stampa congiunta di Bush e Prodi.

"He put his fingers squarely on the central thought dilemmas of our time"

"I felt drawn to read Rorty’s essays again and again—not least because they ranged far and wide (he ended up as a professor of comparative literature), and were, whatever his subject, elegant and approachable, closely argued and audacious at once; but also because he put his fingers squarely on the central thought dilemmas (or multilemmas) of our time, and because he didn’t use philosophy as a dodge from politics—sensible liberal social-democratic politics at that".


(TPM cafè)

Facebook, e ti pareva!!!

Mi era rimasto un solo social network senza italiani e invece ecco, adesso mi sa che cominciano tutti a iscriversi a Facebook, uffa!!

Scherzi a parte, ho cominciato a usare Facebook due anni fa in un contesto di nascita originario, un college statunitense. Il mese scorso però mi è capitato di parlarne con persone un po' più grandi che lo usano attivamente pur non avendo quell'ambiente di provenienza e di "socializzazione".
Per quel che ne so, inoltre, Facebook sta avendo una grossissima diffusione tra gli studenti del Regno Unito ma anche di altre nazioni, tanto che ne sono già nati dei cloni.

Sono curiosa di vedere come verrà recepito in Italia, se avverrà e in quali ambienti.

E dicono pure "Protect vs Destroy"

Dopo un giro a Times Square non posso che pensare che uno dei più chiari segni del declino della società occidentale sia lì, bello evidente: il cartellone che pubblicizza un film sui Transformers.
Beh, il segno è che lo abbiano effettivamente realizzato, a dire il vero.

sabato, giugno 09, 2007

Feeling blah

"Come va oggi?"
"Mh, sento che sto per vomitare"
"Oh, mi spiace...comunque io parlavo del tuo umore..."
"Beh, se è per questo anche io parlavo del mio umore"

Jam session

Domenica scorsa Roberta mi ha invitato ad andare in un locale dove si suonava jazz.
Arrivate lì abbiamo scoperto che non era un locale vero e proprio ma un piccolissimo circolo di veterani di guerra (alcuni dei quali musicisti di carriera) che suonano ogni domenica sera, modalità jam session, dandosi il cambio.
Complice la pioggia incessante siamo rimaste ben oltre il previsto facendo la conoscenza di Seleno Clarke, Brad Jones (contrabbasso, vedere in fondo alla pagina) e Keith Hollis, tutti musicisti incredibili.
Siamo diventate tanto in confidenza con la gestione del locale che sono stata reclutata per passare in giro con il Love jar, il barattolo dove mettere le mance ai musicisti - che verranno poi reinvestite per il mantenimento del circolo.

Il posto si chiama American Legion ed è al 248 della 132th Street. L'ingresso è gratis, ma voi siate generosi con il Love jar.
Io, senza accorgermene assolutamente, ci sono rimasta cinque ore, completamente rapita dall'atmosfera e dalla musica.


N.B. Brad Jones suonerà con Don Byron a luglio in Italia (non conosco le date ma di sicuro fa una puntata a Bari).

giovedì, giugno 07, 2007

Chi sarà il primo presidente tecnologico?

Presidenziali USA 2008 e "la democratizzazione della tecnica":
i candidati che usano la Rete, ne traggono beneficio ma ancora non la padroneggiano....
i cittadini-utenti partecipano alla campagna elettorale - ma chissà se è una nuova moda o se la partecipazione avrà un impatto effettivo...
Un po' di osservazioni della sottoscritta su Apogeonline


Nota: Se magari fosse uscita prima la notizia che Fred Thompson ha tirato su 220 mila dollari nelle prime 18 ore in cui il suo sito è stato online...

mercoledì, giugno 06, 2007

Obam..bi?!

Maureen Dowd, brillante columnist del New York Times, sostiene che Barack Obama, nonostante le potenzialita', perde occasioni di essere incisivo - e invece potrebbe, le capacita' non gli mancano.
Insomma, sara' bravo nei comizi, ma poi si fa prendere alla sprovvista durante i primi dibattiti elettorali con gli altri candidati democratici alle primarie. Neanche a dirlo, Hillary Clinton ha fatto la figura migliore, nonostante l'eventuale preoccupazione per la pubblicazione di due libri non proprio lusinghieri sul suo conto.
La sensazione che ho spesso quando leggo blog di persone che vivono negli Usa (tra tutti Jeff Jarvis che sta anche monitorando la campagna elettorale su YouTube) e' che Obama sia un pochino un bluff, o meglio, che proprio la sua immagine mediatica che ha tanto appeal lo freni un po' quando arriva il momento di prendere posizione in modo deciso e magari "contro".
Anche solo, suggerisce Dowd, per far notare incoerenze della senatrice Clinton, principale rivale nei sondaggi e nella corsa alle primarie, ben piu' spregiudicata di lui.
SuperObama oppure Obambi (cosi' lo chiama Dowd con perfidia non comune, al solito) il politico dovra' decidersi in fretta, conclude Maureen Dowd : "the Boy Wonder cannot take over the coutry unless he can take on Wonder Woman".
"Con grandi poteri arrivano anche grandi responsabilita' " dicevano a Spiderman, del resto.

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E sono a metà tra l'ammirazione e l'invidia, sia chiaro...

La superiorità della componente venezuelana di casa mia (i.e. il mio coinquilino Antonio) si manifesta ogni mattina all'ora di colazione.
Io in pigiama, sguardo perso nel vuoto a cercare di ricordare cose che potrebbero servirmi durante la giornata, tipo il mio nome e dove ho messo le chiavi di casa.
Lui, seduto allo stesso tavolo, già in completo e cravatta, mangia l'omelette che ha cucinato (senza sporcarsi!) e legge il Wall Street Journal.
Dannati studenti di Business Administration!!

Gli stereotipi che non ti ho (ancora!) detto

Sentita ieri, in un contesto serio.

"Perchè la pizza, gli spaghetti e il mandolino sono una cosa importante dell'Italia. Io non voglio che nessuno mi dica che non ci devo più pensare. Queste cose sono l'Italia".

Seriamente.

lunedì, giugno 04, 2007

Un blogger all'ONU

Matteo Bosco Bortolaso parla di Matthew Lee, l'unico blogger accreditato dall'ufficio stampa dell'ONU.
Vale la pena riportare l'ultimo capoverso dell'articolo?
“I blogger, quelli seri, contribuiscono parecchio alla diffusione delle informazioni - dice Tuyet Nguyen, corrispondente dell’agenzia tedesca DPA e presidente dell’UNCA, l’associazione dei corrispondenti delle Nazioni Unite – non vedo nessuna differenza tra quello che fanno loro e quello che facciamo noi”.

sabato, giugno 02, 2007

La politica e i limiti dei contenuti generati dagli utenti (cittadini) - l'esempio francese

Una presentazione che ho particolarmente apprezzato all'UnConference del Personal Democracy Forum è stata quella di Pascal Gobry, dal titolo "Perchè Ségolène ha vinto la campagna elettorale online e perso le elezioni".
Pascal, francese, giovanissimo (sono arrivata a definire "giovanissimo" un ventenne - una nonna, ecco quel che sono!), uno dei pochi europei presenti, mi ha subito esplicitato le sue preferenze politiche pro Sarkozy con un sintetico "Cause she sucks!!!".
Poi , scherzi a parte (?!) ci ha fatto una rapida analisi dei siti dei due candidati, spiegandoci punti di forza e debolezze di entrambi.
In sintesi, ecco le mie note:

- video: Royal ha creato video-contest che hanno visto una grande partecipazione (alcuni hanno ricevuto due milioni di visite (si consideri che la popolazione francese si aggira sui 60 milioni)
Sarkozy ha creato una sorta di tv con vari video con un editing minmo. Il modello però è top-down e non si avvicina a quello di David Cameron, per citarne uno innovativo

- blog: Royal non ha dato una piattaforma per creare blog ma ha incoraggiato a crearne su varie piattaforme. La mossa è stata intelligente per un duplice motivo: non ha accentrato i suoi sostenitori in un newtork "chiuso" e diretto dall'alto e ha fatto in modo che "si parlasse di lei in giro"

- forum : Royal ne aveva alcuni su temi specifici

- sms: Sarkozy li ha usati per la sua campagna elettorale. Di Royal Pascal non aveva notizie. Però ci ha detto che ha usato dei mash-up di GoogleMaps per segnalare gli eventi della campagna elettorale (ma che consulenti geek, eh...)

Insomma, una sostanziale prevalenza di Royal quanto a possibilità di partecipazione e apertura al dialogo, apertura però potenzialmente anche controproducente: un così grande spazio ai contributi degli elettori ha anche creato l'impressione che il suo programma non fosse così forte, coeso e ben definito, problema sentito a maggior ragione se si pensa che Royal si è candidata in una posizione piuttosto"contro" in relazione al suo stesso partito. Pascal, anzi, diceva che la politica ha creato il sito per suo conto non potendo accedere alle risorse online del partito socialista.

"La sua posizione su temi e priorità cambierà ogni settimana a seconda dei voti ricevuti?" si potrebbe chiedere provocatoriamente.
Certo, non sarà stata solo la percezione di una figura meno forte (di cui i francesi sentivano comunque il bisogno) a causarne la sconfitta. Ma queste considerazioni mettono in evidenza un pregio e un limite degli user generated content quando si parla di politica è proprio questo: essere un "wikipedia politician", felice espressione coniata da Jill Walker mentre assistevamo alla presentazione, non è una strada felice per gli elettori che vogliono esprimersi ma a un politico chiedono anche risposte.


Approfondimenti:



Aggiornamento: questo post è stato ripubblicato anche su SpinDoc, neonato blog di approfondimenti sulla comunicazione politica italiana e internazionale in collaborazione col Master di Comunicazione e Consulenza Politica della LUMSA. Grazie ad Antonio Sofi e agli altri autori.


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The classy-hipster-late night

Appena rientrata dopo quasi 20 ore filate fuori di casa.
La giornata ha incluso:

1. otto ore di lavoro, quasi nove, belle piene soprattutto pro festa del 4 giugno, un mega party da Cipriani sulla Quinta Strada per la Festa della Repubblica (che è domani, ma esigenze organizzative ce la fanno spostare). Ormai sono settimane che si corre come trottole per organizzare questa cosa. La frase d'ordinanza è "Quando-arriva-martedi-dammit"

2. rapido cambio in mise serale elegante pro evento della serata (vedi 4)

3. conferenza stampa di Roberto Bolle all'Istituto di Cultura Italiana. Bolle terrà alcuni spettacoli al Met con Alessandra Ferri: Romeo e Giulietta e Manon Lescaut. Ok, ok, anche l'occhio vuole la sua parte

4. Concerto di musica classica e arie d'opera a Carnegie Hall. Il concerto era a scopo benefico ed era in onore del console generale, motivo per cui sono stata omaggiata di un biglietto fuori dalla mia portata (dollari 250). Il posto era molto bello e, sebbene non sia un'esperta e ci capisca quel poco che ho recepito dalle passioni materne, ho apprezzato molto le esibizioni di pianisti e cantanti lirici

5. Brooklyn time! Mentre mezzo consolato tornava a casa dopo il concerto, io, Gloria e Alessia abbiamo puntato verso Brooklyn per raggiungere Sara, impegnata al Brooklyn Film Festival. Nella sfiga da Paperino che ci contraddistingue abbiamo perso il bus navetta per raggiungere il luogo della festa inaugurale. Io e Gloria ne abbiamo approfittato per strafogarci con un pezzo di pizza trucida con pollo e chissà che altro. Sarà che era quasi mezzanotte e io avevo mangiato un'insalata a pranzo, ma non mi è sembrata nemmeno tanto orrida. Mah.

6. Alla fine prendiamo la navetta, in tempo per l'ultima mezz'ora di festa in cui: scrocchiamo delle birre, ci facciamo raccontare la serata, conosciamo altri italiani (esistono degli statunitensi senza legami con l'Italia in questa città!?!?!), facciamo una serie di discorsi da donne "versione spogliatoio maschile", come si suol dire, al punto che Matteo, unico uomo su cinque persone va in bagno. Per la disperazione, credo.

7. Riprendiamo il bus e andiamo a mangiare/bere al Tacu Tacu a Williamsburg. I discorsi di stampo femminile peggiorano, se possibile. Matteo medita seriamente di fare amicizia con degli scaricatori di porto solo per non vedersi urtato nella sua sensibilità maschile

8. Torniamo a casa in metro. Tra pause e attese ci ho impiegato minuti 68.

Quando esco ricordo che non ho i cereali per la colazione e magicamente si materializza il Westside Market aperto 24 ore su 24. Una cosa bella della metropoli. E domani ho la mia colazione.


Note: gli eventi della serata si sono svolti tra i cinque (5) e i sette (7) centimetri di altezza ulteriore rispetto al normale senza grossi danni a cose, persone o alla sottoscritta. Se mia madre sapesse che ho passato venti ore consecutive sui tacchi si metterebbe a piangere, mi sa.

Nota cinematografica (mi riferiscono): il film di apertura del Brooklyn Film Festival era un film su Brooklyn girato a Brooklyn, con gente di Brooklyn(molti attori erano in sala).
Poi dicono: eh, l'autoreferenzialità...


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venerdì, giugno 01, 2007

A contatto col pubblico

Allora, prossimamente voglio fare una prova.
Per un giorno o una settimana do solo risposte antipatiche e sfrontate, me la tiro per quello che faccio, che so fare o per chi conosco, eventualmente. E se qualcuno si oppone gli faccio una pernacchia o lo spingo o gli tiro dietro qualcosa di pesante.

Ecco, è così che riduce una giornata a lavorare all'ufficio passaporti del consolato italiano, a smaltire pratiche e a fronteggiare gente maleducata - tra cui i magici "lei non sa chi sono io", "io ho un amico in questura che mi ha detto", ecc - senza poter rispondere da pari a pari (dato che non lavoro lì). Così, con una certa dose di frustrazione e una gran voglia di far capire al tuo prossimo che non tutto gli è dovuto e che l'educazione e il rispetto sono gratis, è vero, ma per tutti.