venerdì, giugno 26, 2009

A New York al Personal Democracy Forum (29-30 giugno)

Anche quest'anno arriva la fine di giugno e anche quest'anno sto per partire per New York per qualche giorno di vacanza e per una conferenza che frequento da tre anni (questo è il terzo), il Personal Democracy Forum, conferenza sul rapporto tra tecnologia e politica con programma e speaker di livello altissimo.
Quest'anno la conferenza si terrà il 29 e 30 giugno, lunedì e martedì.

Avrei voluto più tempo per scrivere qualcosa prima e segnalare le cose più interessanti, ma purtroppo non ce l'ho fatta.
Ad ogni modo, ecco qui i programmi del primo e del secondo giorno e i dettagli sulle breakout session pomeridiane (le due mattine sono invece in plenaria).
Qualche nome tra i più conosciuti? Jeff Jarvis, danah boyd (che poi sarà ospite a Urbino alla conferenza Modernity 2.0 :D), Craig Newmark (Craigslist), Jack Dorsey (Twitter), Clay Shirky, Joe Trippi e moltissimi altri.

Da segnalare che uno dei keynote sarà tenuto dal sindaco di New York, Michael Bloomberg, che parlerà di come la tecnologia viene utilizzata dall'amministrazione della città e dei miglioramenti che apporta.

Potrei parlarne ancora a lungo e come al solito sono molto emozionata all'idea della quantità e qualità di cose che ascolterò. Non prometto nulla ma se qualcuno ha domande sulla conferenza (sessioni che vorreste seguire, speaker o temi di cui vorreste sapere di più ecc) segnalatemelo nei commenti, farò il possibile.

Ah, e sì, ci risentiamo da New York!!!

Offerte di lavoro che dovresti cogliere al volo (CriticalCity)

Critical City cerca un responsabile della comunicazione online:



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Loro sono favolosi, brillanti e in gambissima.
Voi dovreste leggere l'annuncio e mandare subito il CV, dico davvero.

giovedì, giugno 18, 2009

Potenziale di mobilità percepito

Nominare Copenaghen nei miei status su Facebook e Friendfeed ha spinto (nel giro di un'ora) cinque persone che non si conoscono tra loro a chiedermi se avessi in mente di trasferirmici.

(la risposta è no, al momento, ma è una meta che potrei almeno considerare per le vacanze, questo punto. Anyone?)

domenica, giugno 14, 2009

Sul ruolo delle donne in politica. Diciamo.

A campagna elettorale terminata ed elezioni svolte, c'è un pensiero "laterale" che mi è rimasto in testa. Anzi, a dire il vero, è una serie di riflessioni che mi ha anche messo di pessimo umore per un paio di giorni.


I fatti sono stati due, a breve distanza.
Il primo, una dichiarazione di un noto leader politico sulla scarsa incisività delle donne in Parlamento.
Il secondo, la pubblicazione di alcune foto scattate a villa Certosa, raffiguranti donne poco vestite che prendevano il sole nella villa del Presidente del Consiglio.
Ora, io non ho affatto intenzione di parlare dei due fatti ma delle reazioni che ho osservato.
Prima di andare avanti pensiamo all'espressione "quote rosa", ci tornerò alla fine.

1. Le dichiarazioni del leader politico (giuste o sbagliate? coerenti o meno? opportune o no?) hanno scatenato una serie di reazioni da parte delle attuali parlamentari, mettendo d'accordo persone di diversi schieramenti, quasi tutte con reazioni indignate e sgraziatamente ironiche, oltre che poco pertinenti. La sensazione, insomma, è stata quella di vedere una scena da liceo in cui "le femmine" si coalizzano contro "i maschi" che le prendono in giro, salvo tornare alle rivalità quotidiane un minuto dopo.
Certo, si può pensare che forse i media danno più spazio a queste polemiche che ai provvedimenti seri presi da queste donne. Mi è però parso curioso che nessuna di queste veementi reazioni facesse riferimento a una sola azione *incisiva* compiuta da queste parlamentari, magari con così tanto accordo al di là degli schieramenti di appartenenza.

2. Tra tutte le dichiarazioni su queste fatidiche foto una mi ha colpito (questa volta non da parte di un personaggio pubblico, e comunque non rivolta a me): "Ma non vi sentite offese come donne?".
Premessa: so che chi chiede è persona che per le donne ha rispetto, oltre a essere una delle persone migliori che io abbia la fortuna di conoscere.
E vorrei anche non arrivare a usare l'argomentazione: che ho in comune con quelle donne, oltre ai cromosomi?
Ad ogni modo quelle persone hanno fatto delle scelte (e non vorrei citare gli Eurythmics, ma ecco, ci siamo capiti).
Che io non condivido, che io non farei? Certo. Ma sono scelte volontarie, non certo imposte "dagli uomini che non rispettano le donne" (magari adesso qualcuno dirà che sono queste donne a non rispettare gli uomini usando il loro corpo per ottenere delle cose? ok, ok, scherzavo).

Se vogliamo, come donna mi sento più offesa dalla quote rosa. Praticamente mi si sta dicendo che dobbiamo creare una nicchia, "una riserva" di donne da candidare per combattere...cosa? Una consuetudine maschilista? Una prassi? Una forma mentis?
Insomma, io non ho capito bene questa cosa se non che le quote rosa porterebbero a candidare donne che forse non verrebbero candidate. Ma non verrebbero candidate perché non qualificate o perché donne?
E da questo non mi devo sentire offesa come donna?
E gli uomini poi magari non si sentiranno offesi perché le donne vogliono "educarli" ad apprezzarle?
E poi quando finirà "il bisogno di quote rosa"? Chi lo deciderà, le donne?
Va bene, la smetto.

Si badi, io ho il massimo rispetto per chi cerca di risolvere questo problema concretamente e, se le quota rosa sono l'unica soluzione trovata, ben vengano alla faccia delle mie disordinate riflessioni.
Però, se proprio devo sentirmi offesa da qualcosa, non sarà dal sentirmi potenzialmente facilitata da qualcosa creato *perché non c'è altro modo* per riconoscere il mio valore?

sabato, giugno 13, 2009

Inutili note sparse dopo una serata a Ponte Milvio

  • alle otto di venerdì sera ponte Milvio è pieno di gente
  • ieri ho imparato cosa sono le fusaje ma, a differenza di altri termini romani, dubito di poter usare la parola correntemente in tempi brevi
  • ho tra l'altro scoperto di essere particolarmente incapace nel provare a mangiarle, le fusaje
  • i romani doc che erano con me non sono stati in grado di spiegarmi l'origine del termine
  • ma uno di loro ha espresso parere favorevole all'opzione "molluschi" nella diatriba sui lupini di cui parla Verga nei Malavoglia (e comunque dice "lupini")
  • è stata resa palese per l'ennesima volta la mia estrema inadeguatezza rispetto al genitore quando al telefono gli ho detto che ero a Ponte Milvio: lui mi ha citato la battaglia tra Costantino e Massenzio, io i lucchetti
  • alle dieci di venerdì sera Ponte Milvio è pieno di gente
  • una serata con dalemiani che parlano di D'Alema: priceless
  • credo di aver capito un terzo di quel che hanno detto
  • almeno un paio di persone avrebbero voluto essere presenti (una mi ha detto via sms "Sì, ma io non sono normale")
  • un tempo a Ponte Milvio era tutta campagna e ladri d'automobili
  • i commenti fatti sulle ragazze barely legal non sono ripetibili in questa né in altre sedi
  • non ci sono più le sedicenni di una volta, e nemmeno le tredicenni
  • e gli uomini d'oggi avranno serie difficoltà se dovessero diventare genitori
  • hai voglia ad andare a mangiare con le persone, il senso di soggezione resta tutto, ma proprio tutto
  • e comunque all'una non avevamo ancora trovato gente decente della dirigenza PD (nonostante un paio di imprevedibili apprezzamenti)
  • all'una di notte Ponte Milvio è pieno di gente