martedì, agosto 04, 2009

[metafore del giornalismo] Quando Davide incontra Golia (e Golia gli tende una mano)

Cosa succede quando una piccola inchiesta giornalistica entra nel radar di uno dei più grandi giornali al mondo?

Ok, ricominciamo e partiamo dall'inizio e da Spot.us, il progetto di giornalismo locale "community funded": le inchieste proposte da giornalisti freelance riguardano la Bay Area e sono finanziate con microdonazioni da parte della community a cui vengono proposti.

1. Qualche settimana fa la giornalista Lindsey Hoshaw pubblica il pitch della sua inchiesta "Dissecting the Great Pacific Garbage Patch":

I will focus on the human connection to the Great Pacific Garbage Patch—a vast accumulation of floating garbage located within the North Pacific Subtropical Gyre. This swirling current keeps marine debris, mainly plastic, floating together in what amounts to an enormous maritime landfill. [...] This summer, Captain Charles Moore, who is credited with discovering the Garbage Patch, will take a tenth anniversary voyage to collect fish samples from the patch in order to determine the levels of toxins in their tissues. From this we’ll be able to discover whether the fish we eat is contaminated with toxic plastic pollutants.

I’ve been offered a space aboard the ship as the only journalist to chronicle this voyage. [...]


La cifra necessaria è però di 10.000 dollari, ben più consistente della media delle inchieste di Spot.us

2. Alcuni nomi importanti della Rete contribuiscono al finanziamento della storia, portando attenzione (i nomi di chi contribuisce sono visibili nella pagina del pitch) e altre persone disposte a donare una piccola somma - di solito venti dollari.

3. L'argomento dell'inchiesta è locale ma ha rilevanza nazionale e attira l'attenzione del New York Times che si offre, quando l'inchiesta avrà raccolto i fondi necessari, di pubblicarla. Niente di diverso rispetto al processo tipico di Spot.us ma una vetrina di prim'ordine per il risultato finito.
Il Times racconta la storia, creando ulteriore attenzione e, presumibilmente, portando altre persone a contribuire.

4. Il pitch viene finanziato e Lindsey inizia a preparare il suo viaggio...i risultati li vedremo sul New York Times!


Questa la sintesi della storia, che trovate analizzata meglio da David Cohn, fondatore di Spot.us.
Curiosamente, sembra riecheggiare uno dei mantra di Jeff Jarvis, docente di giornalismo e voce nota in questo settore: "Cover what you do best and link to the rest". Che anche il New York Times abbia iniziato a ragionarci?

In tempi di crisi (del giornalismo e non solo), di necessità di reinventarsi (del giornalismo e non solo) e di percorrere strade nuove, la storia del Great Pacific Garbage Patch è un caso o un possibile modello?

5 commenti:

Federico Bo ha detto...

Ciao Antonella.

Quello di creare un circolo virtuoso tra freelance, lettori e editori è proprio quello che abbiamo in mente noi di To report : ognuno dei soggetti in gioco può essere, a seconda del momento, parte della domanda o dell'offerta nel mercato informativo.

Proporremo questo esempio come case study ai nostri possibili finanziatori...sperando che oltre agli apprezzamenti giungano presto anche i finanziamenti.

Antonella Napolitano ha detto...

Ovviamente è una ottima idea, quella di creare un circolo virtuoso.
Pensò però che creare una community sia molto importante a questo scopo. Voi pensate di fare qualcosa del genere?

O altrimenti come pensate di creare un circolo virtuoso basato sulla fiducia?

Federico Bo ha detto...

Tieni presente che il nostro progetto non è legato al citizen journalism, ma al giornalismo professionale.

Per i freelance probabilmente adotteremo un meccanismo di segnalazione tipo "small word" (in Italia inizialmente pescheremo dall'Albo); gli utenti, oltre che i freelance, potranno proporre inchieste e approfondimenti e potranno visionare i contenuti "aperti" nei profili dei freelance.

Meccanismi di valutazione serviranno a far emergere le professionalità e le proposte più interessanti.

Antonella Napolitano ha detto...

Federico, devo però fare una precisazione: guarda che i giornalisti che fanno le inchieste di Spot.us non sono citizen journalist ma giornalisti freelance.
Certo, negli USA non c'è un ordine dei giornalisti né un albo, ma si tratta di persone che la svolgono come attività professionale.

Diversa cosa è un progetto come Off the Bus (gestito da The Huffington Post), dove in effetti partecipavano dei citizen journalist sotto la supervisione di giornalisti professionisti.

Ad ogni modo il fatto che tu mi dica che ci saranno i profili dei giornalisti presuppone già una qualche forma di community, o sbaglio? :)

Aspetto con ansia di vedere To Report in versione operativa! :)

Fabrizio ha detto...

citizen journalism o giornalissmo professionale, che differenza fa? IMHO L'importante è il risultato, non chi firma.