Un uragano fa campagna elettorale?
Certo, non è la prima volta che la reazione a una catastrofe naturale diventa argomento di scontro politico.
Ma l'uragano Sandy che ha colpito la East Coast degli Stati Uniti in questi giorni ha unito un presidente democratico che ha gestito bene la situazione di emergenza e un governatore repubblicano, Chris Christie (New Jersey), che non ha avuto alcun timore nel lodare Obama.
Solo qualche settimana fa, alla convention repubblicana, Christie aveva definito Obama un presidente assente. Ora, in un momento di crisi (e con lo stato del New Jersey a cui rispondere, ben più che al suo partito), Christie ringrazia Obama estesamente e senza riserve. Persino quando viene intervistato dagli ultraconservatori Fox News che gli chiedono se Mitt Romney verrà coinvolto, Christie dichiara: “If you think right now I give a damn about presidential politics, then you don’t know me".
Strategia politica futura? Probabile, come spiega Maureen Dowd, illustrando le ambizioni politiche del governatore. Ma un politico che va contro il suo partito a una settimana da elezioni cruciali come queste non si vede tanto spesso.
Dowd conclude: "While Romney campaigns in Florida Wednesday, Christie and Obama plan to tour storm damage in New Jersey, a picture of bipartisanship, putting distressed people above dirt-slinging politics. And that’s a grand bargain for both of them."
E, oltre che per aiutare gli abitanti del New Jersey, questa insolita alleanza che va oltre la campagna elettorale sarà ovviamente di gran beneficio da campagna elettorale. Per Obama adesso, per Christie in futuro, chissà.
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