domenica, maggio 30, 2010

L'imprevedibile fascino della politica italiana

Succede così, a una festa, senza che tu te ne accorga. Tra una tartina e una birra, chiacchieri con qualcuno e - con l'inevitabile aura di chiunque sia appena arrivato da un altro continente - ti ritrovi a dover rispondere a domande sulla politica della tua nazione di provenienza, cercando di cavartela alla meno peggio.
Il giorno dopo, senza averlo minimamente previsto, ti senti dire che "il mio amico Mike ha trovato molto interessanti le cose che hai detto sulla politica italiana. Voleva sapere se hai un libro da consigliargli per saperne di più".

Ed eccoci qui, senza la minima idea di cosa rispondere. Sì, lo so, il danno l'ho fatto io, ma non è che qualcuno mi dà una mano?
[Nota per accrescere il coefficiente di difficoltà: qualcosa che sia stato tradotto in inglese, eh.]

Appunti newyorkesi: a Chelsea/Meatpacking day

Cose sparse, di nessuna importanza, ma da non perdere per strada
  • cose che mi sono piaciute molto: The High Line
  • scoperta alimentare del giorno: il guacamole
  • Chelsea/Meatpacking: in realtà mica ho capito dove finisce uno e inizia l'altro - si sovrappongono?
  • Chelsea Market: al chiosco hanno imparato a fare un caffè macchiato anche buono - c'è speranza per il mondo
  • Chelsea Market /2: il caffè, il Village voice, la musica, un sabato pomeriggio tranquillo
  • essere così rilassati che non ti pesa il tragitto in metropolitana, anzi quasi ti diverti anche a fare quello
  • la quantità di ricordi in circa un milione di posti
  • ho comprato i miei primi occhiali da sole ever (da Anthropologie)
  • motivi per cui amo New York: tu sei in giro e fai tutt'altro e per caso scopri che il giorno dopo c'è un evento fighissimo e di quel punto di nerd che ti piace tanto
  • avere programmi pieni di possibili cose da fare per i prossimi tre giorni. O anche no.

martedì, maggio 25, 2010

Cosa succede in città /3

Da pochissimi giorni è partito Pazienti.org, sito che raccoglie le esperienze dei pazienti con il servizio sanitario italiano.
Presto ne scriverò con più calma, perché è un'iniziativa che merita molta attenzione.
Nel frattempo, in bocca al lupo a Linnea, Federica ed Elena.

Cosa succede in città /2

La prima inchiesta di Spot Us Italia è in fase di finanziamento.
E abbiamo anche una nuova redattrice!

Cosa succede in città /1

Come ogni anno si va a New York al Personal Democracy Forum - questa volta, con mio grande onore, faccio anche da collega.
Oltre ai due giorni di conferenza, quest'anno ci saranno anche un BootCamp il giorno prima e una unconference il giorno dopo (e qualche italiano ci sarà).



Partenza venerdì prossimo - e poi, sì, si fa un po' di vacanza.

martedì, maggio 04, 2010

La sfida del crowfunded journalism in Italia

Su Apogeonline Giovanni Boccia Artieri parla di Spot.us Italia e ne analizza l'idea e le prime reazioni:
Le cose si costruiscono con calma in questo settore, ma mi sembra di poter dire che ancora una volta la Rete, nella nostra versione locale, non si mostra così innovativa nell’aprirsi a una responsabilità civica, alle forme di partecipazione non auto-riferite – parlare di sé, auto incensarsi eccetera. La dimensione centrale di questo progetto resta però la natura d’inchiesta in rapporto all’informazione nel nostro paese: «non è un caso  – racconta Federico – che la nostra, come altre iniziative simili, stiano nascendo in Italia prima che in altri paesi europei. La “fame” di giornalismo d’inchiesta è alta ovunque ma in Italia questa domanda, sotterranea ma palpabile, è prioritaria (vedi il successo di trasmissioni “di resistenza” come Report). Dico, riprendiamo e riprendiamoci il racconto della realtà, la realtà che vive oltre la superficie, al di là degli slogan, dietro l’(auto)-illusione».

Chi sarà parte del progetto Spot.us Italia? "Giornalisti che colgono il cambiamento e cittadini attivi, responsabili e attenti" come dice Federico. Ma quali saranno le dinamiche che animeranno i progetti di crowfunded journalism?
Giovanni rilancia con alcune domande e riflessioni da tenere a mente, molto utili per noi che ci confronteremo con gli sviluppi, passo dopo passo:
Mi chiedo allora: sarà la pratica del dubbio o quella del sospetto a stimolare il desiderio di inchiesta nei cittadini? E quali giornalisti parteciperanno, quelli che praticano il dubbio o il sospetto? Non c’è sospetto dietro queste mie domande, solo dubbi. Dubbi che derivano dalla relazione particolare che in Italia si ha tra la forma narrativa che assumono molti contenuti mediali di stampo informativo e il bisogno di un racconto sociale “dal basso” che cerca di farsi spazio perché non si sente, spesso, rappresentato nei media.


[anche sul blog di Spot.us Italia]

lunedì, maggio 03, 2010

Il Get Out The Vote al tempo delle elezioni nel Regno Unito

Una delle cose che mi piace dello scrivere "The Europe roundup" è la costante scoperta di cose nuove, di contesti diversi, di persone e progetti interessanti.
Appena avrò un po' di tempo dovrò mettere in fila un po' di cose e provare a raccontarle. Per ora provo a mettere qui alcune cose un po' più immediate e che hanno bisogno di meno tempo per le spiegazioni.

Il primo è questo video GOTV (Get Out The Vote, cioè invitare le persone ad andare a votare) realizzato da Total Politics, rivista che si occupa di politica, ma in modo poco convenzionale.
Il video è piuttosto divertente e la musichetta resta in testa:



La cosa divertente è che nel video sono presenti persone che stanno partecipando a questa campagna elettorale a vario titolo, dai politici al loro staff (tra gli altri Alastair Campbell, spin doctor del partito Laburista e già portavoce di Blair), dai giornalisti ai principali blogger politici, di tutte le appartenenze.
Mancano solo tre giorni alle elezioni, ma, almeno su una cosa sembrano essere d'accordo.

[nota: anche in Inghilterra, come negli Stati Uniti, per poter votare bisogna prima registrarsi, cosa che rende naturalmente più basse le percentuali di votanti]