sabato, dicembre 22, 2007

Natale, eh.

In questi tempi di poca voglia di parlare e scrivere, nel primo dicembre in cui mi son ritrovata inaspettatamente priva di spirito natalizio, alla fine di questo autunno difficile per me e non solo per me, noto con un certo sollievo che certi pezzi stanno andando a posto per conto loro, che agitarsi è spesso inutile e che la barca...vabbè, lasciamola andare, tanto il mare è piuttosto tranquillo.


(O Holy night, Studio 60 on the Sunset Strip - perchè sono una persona priva di fantasia)

Tra quattro ore prendo il treno per casa dove, grazie all'ineffabile Telecom, so già che sarò senza uno straccio di connessione almeno per una settimana. A dirla tutta, non sono nemmeno sicura che sia proprio un male.
Insomma, io e la Rete ci prendiamo una pausa natalizia. Il poco tecnologico telefono invece resta con me, e rispondo anche alle telefonate (non ho più nemmeno la voce da trans dovuta a tosse e mal di gola, il che è positivo, direi).

Per bilanci di quest'anno grandioso o ameni racconti di questa nuova vita romana ci si rivede a fine mese o nell'anno nuovo, tanto mica c'è fretta.
Intanto vi lascio con un po' di regalini sparsi:

Per tutti un mare di auguri, privi di fantasia o di parole toccanti, ma sentiti.
Auguri di Natale, se ci credete o almeno vi piace il periodo. E se siete un po' Grinch, beh, almeno provate a trarne fuori il meglio, a fermarvi un poco, a godervi il momento. Insomma, non rompete! ;-)

Ora vado a perdere tempo a caso, in modo da finire la valigia all'ultimo minuto e arrivare in stazione trafelata. Certe cose non cambiano, si sappia.

Buon Natale a tutti!

martedì, dicembre 18, 2007

Coney Island State of Mind (e le foto delle finte miniature)


Coney Island of the Mind, originally uploaded by Manzari.

Guardando le foto di uno dei miei contatti su Flickr sono arrivata a questa immagine di Coney Island e dopo aver pensato che era una miniatura fatta benissimo (chi ha visto la settima serie di CSI ha pensato come me: "Miniature killer, miniature killer"?) mi è venuta la curiosità di conoscere il significato della parola tilt-shift, che avevo trovato nella stessa pagina.

E così ho scoperto che Tilt-Shift miniature faking è un'espressione che indica una particolare tecnica fotografica che fa in modo che una foto di un paesaggio reale sembri ritrarre una miniatura:

"By distorting the focus of the photo, the artist simulates the shallow depth of field normally encountered with macro lenses making the scene seem much smaller than it actually is. Many miniature faked photographs are taken from a high angle to further simulate the effect of looking down on a miniature. Objects oriented horizontally [...] make better subjects for tilt-shift miniature faking than vertically oriented objects."

Insomma, queste foto, di cui segnalo un gruppo su Flickr (io adoro questa degli Champs-Elysées), a quanto pare...sono proprio vere!!

venerdì, dicembre 14, 2007

In tempi di grossa grisi

In tempi di grossa grisi (cit.) sapere quel che è necessario non serve, prendere le decisioni giuste non basta e dà tanta consolazione che uno pensa che quasi quasi tanto valeva prenderle sbagliate.

In tempi di grossa grisi servirebbe che i polmoni fossero un po' più grandi del solito per prendere aria, tirare il fiato.

Servirebbe sentirsi dire delle cose piuttosto semplici, quasi banali, prendersi il tempo per guardare attraverso quel vetro che separa la giusta decisione dalla corrispondente azione, guardare il cielo e vedere che a un certo punto diventa limpido, qualunque sia la latitudine.

I tempi di grossa grisi finiscono, a un certo punto, che sembra sempre troppo lontano.
E però finiscono.

martedì, dicembre 11, 2007

Labyrinth Books, la libreria sotto casa.

Una delle cose che più mi piacevano del posto in cui ho vissuto questa estate era avere finalmente una libreria a due porte da casa mia, che per una dipendente dalla carta stampata è come avere il paradiso sotto casa. O lo spacciatore, fate voi.

La Labyrinth Books era aperta fino alle dieci di sera nei giorni feriali e fino alle otto in quelli festivi e aveva libri di ogni genere, inclusi quelli usati (tenuti benissimo e a prezzi ridicoli!), riviste varie più quelle della Columbia University, che era proprio lì accanto.

Quando ho fatto la tessera (non scrivo di quanto è stata la prima spesa solo perchè il blog lo leggono pure i miei genitori e loro erano i finanziatori più o meno consapevoli ;-)) mi sono iscritta alla loro newsletter. Oltre agli annunci di sconti, eventi e varie iniziative, ho particolarmente apprezzato la mail in cui hanno spiegato alcuni cambiamenti avvenuti:

To all members of our community,

Having negotiated our independence and dissolved the partnership that founded Labyrinth Books on 112th St, we have changed our name to Book Culture. The outward indications of this change will appear one by one in an effort to make a gradual transition. I and all the staff here are extremely proud and happy to be 100% local and 100% independent.

Our commitment to being a great academic bookstore is still paramount to our mission. We’re going to try even harder to be the most interesting, complete and valuable bookstore possible, while trying to be more of a neighborhood store as well, carrying more magazines, mass market titles, and travel guides; generally becoming a more attractive and comfortable place to browse and visit.

If you haven’t been by in a while, do come in for a visit. And please feel free to spread the word about our newfound identity and independence.



Nella mail seguiva poi tutta la storia della libreria e dei proprietari e le motivazioni e le circostanze dei vari cambiamenti. Anche se ho vissuto in quel quartiere solo per pochi mesi conoscere la storia di un posto tra i miei preferiti è qualcosa che mi ci ha fatto legare un po' di più ed è uno dei motivi per cui continuo a leggere la newsletter da cima a fondo anche se non è più la libreria sotto casa.

Nel mio piccolo (mio e di Sex and the City)

Ecco, non è niente di importante però il trailer del film di Sex and the city io l'avevo messo qui venerdi, prendendolo da YouTube, da un account che mi sembra ragionevolmente "ufficiale" e legato al film - non ne sono sicura e non è importante.
Repubblica lo mette online oggi e insomma, non è che ci sia tutta 'sta qualità di visione, eh.

Ora, per carità, l'oggetto non è fondamentale (anche se sulle homepage dei quotidiani nazionali ne vedo parecchie di cose molto meno che fondamentali), però, per dire, avrebbe anche un seguito anche qui, dato che ormai la serie tv è diventata un cult.

Insomma, la riflessione è "laterale"...e mi serve da scusa per dire che mi sa che tocca organizzare la gita a New York a fine maggio! ;-)

venerdì, dicembre 07, 2007

SATC - the movie trailer (ebbene sì)

Dedicato alle coinquiline e, naturalmente a Gloria:



...che poi, dico io, un viaggio "New York - un anno dopo" possiamo anche farlo, vero, Glo? ;-)

Il nuovo Apple Store


down the stairs, originally uploaded by gothamistllc.

Sì, li prendo sempre in giro, certi appassionati di Apple.
E allora oggi una manciata di foto del nuovo Apple Store che apre tra poche ore a NYC, nel Meatpacking district.

(via the Gothamist)

p.s. sì, poi però piantatela di definirvi "melomani", eh... :D

sabato, dicembre 01, 2007

Umberto Eco sul New York Times magazine

(a proposito del suo ultimo libro)

[...]

So why would any country besides Italy be at risk of having the media takeover you describe? One of the reasons why foreigners are so interested in the Italian case is that Italy was in the last century a laboratory. It started with the Futurists. Their manifesto was in 1909. Then fascism — it was tested in the Italian laboratory and then it migrated to Spain, to the Balkans, to Germany.

Are you saying that Germany got the idea of fascism from Italy? Oh, certainly. According to what the historians say, it is so.

Maybe just the Italian historians. If you don’t like it, don’t tell it. I am indifferent.

You’re saying that Italy was a trendsetter in both fashion — or art — and fascism? Yes, O.K., why not?


(ovviamente la vera notizia è più sotto, quando l'intervistatrice fa riferimento al dipartimento di Comunicazione di Bologna ed Eco le dice di essere appena andato in pensione ;-) )


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venerdì, novembre 30, 2007

In the mood


Thoth, originally uploaded by Goggla.

martedì, novembre 27, 2007

Ségolène Royal e il futuro dei socialisti francesi

Interessante intervista di Marc Lazar pubblicata su l'Occidentale: i principali argomenti sono Ségolène Royal e il futuro del partito socialista francese.

Ne riporto un brano:

"...lei ha vinto grazie al suo rapporto con l'opinione pubblica attraverso i sondaggi. Il PS, come gli altri partiti, è molto legato alla trasformazione della democrazia che, in Francia come molti altri paesi, sta evolvendo verso la democrazia del pubblico. Royal ha avuto la capacità di vincere all'interno del suo partito grazie a questo rapporto col pubblico contro avversari a volte sicuramente più competenti di lei e soprattutto più navigati in quanto dirigenti del PS, come Fabius e Strauss-Kahn.

Un secondo elemento di novità è il fatto che Royal ha cercato di inventare altre cose all'interno del Partito socialista: ha voluto allargare i confini del partito organizzando forme di dibattito con la gente che prefigurano una sorta di democrazia partecipativa. Si può discutere il contenuto di questa democrazia partecipativa, ma la candidata socialista cercava in tal modo di rispondere alla crisi della democrazia che è molto forte in Francia come in Italia. "


Sugli esiti della strategia di Royal, Lazar dice una cosa interessante che avevo già sentito dire da un amico francese qualche mese fa (e che ho provato a sintetizzare):
"...si è presentata a questi forum come espressione della gente. Questa è la principale differenza con Sarkozy, che si è presentato dicendo “io ho soluzioni, faccio un’offerta chiara a voi che ne avete bisogno, io mi presento come l'attore politico per eccellenza”; al contrario lei si è presentata dicendo “non ho soluzioni, vi ascolto”. Entrambi gli atteggiamenti sono un po' demagogici, ma quello di Segolène si è rivelato fallimentare."
Insomma, quello che Jill Walker aveva felicemente definito "wikipedia politician" non ha pagato.


L'intervista a Lazar è piuttosto interessante, vorrei davvero saperne di più per poter fare una lettura più consapevole e magari anche critica (nel frattempo conterò sui commenti e sul mio "studioso politico" di riferimento - che però un blog non lo apre, accidenti a lui).

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Twitter & CSI

Me lo avevano accennato recentemente (a proposito, non ricordo chi) e oggi ne leggo anche sul blog ufficiale: Twitter fa la sua comparsa in una recente puntata di CSI e, a quanto pare, ha anche un ruolo nello svolgimento delle indagini...di quale entità si capirà guardando la puntata, sono curiosa!

Cose del genere sono un po' uno "sdoganamento" della popolarità dell'applicazione.




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martedì, novembre 20, 2007

Politicamente Scorretto+Libera in diretta web

Politicamente scorretto è una manifestazione fatta di incontri, mostre e dibattiti, il cui obiettivo è "permettere lo scambio libero e democratico di opinioni ed interpretazioni sui cosiddetti “misteri d’Italia” per rafforzare la memoria di quegli eventi e contribuire alla conoscenza da parte dei giovani della nostra storia più recente".

Negli anni si è parlato di Ustica, della strage di Bologna e di molti altri momenti oscuri della storia recente italiana.
Il 23-24-25 novembre si terrà a Casalecchio di Reno la terza edizione. Quest'anno Politicamente Scorretto collabora con l'associazione Libera con un focus speciale sulla mafia, il cui culmine sarà nella giornata finale della rassegna, il prossimo 25 novembre, con una lunga maratona radiofonica in diretta di tutti gli incontri che si terranno.
Inoltre le tre giornate della manifestazione saranno trasmesse in diretta video e vi invito a dare un'occhiata, perchè il programma è molto interessante.
La trasmissione si potrà ascoltare a Bologna sulle frequenze di Città del Capo – Radio Metropolitana, e in tutta Italia sul sito di Libera Radio, la web radio dell'associazione Libera.

Sto cercando di far girare la voce perchè mi sembra una gran bella iniziativa, seria e impegnata, di cui, come spesso accade, temo si parlerà poco, quindi nel mio piccolo vorrei fare il possibile.


N.B. Alcune delle persone a cui ho parlato dell'iniziativa mi hanno chiesto se per caso fossi coinvolta nell'organizzazione, dato che ho realizzato dei progetti per il Comune di Casalecchio (inclusi due barcamp). A parte la conoscenza e la stima verso chi lavora all'assessorato alla Cultura, preciso che sono completamente estranea all'organizzazione. Purtroppo, devo dire.

lunedì, novembre 19, 2007

Il candidato di Chuck Norris

Vi ricordate i Chuck Norris Facts e il blog italiano sullo stesso argomento?




Il repubblicano Mick Huckabee ha realizzato uno spot che usa "l'aura" di Norris...chiamando l'attore in causa, si capisce!
Il video è stato visto 120.000 volte nel primo giorno su YouTube e, pur non essendo brillantissimo, è un'idea simpatica...e magari anche notevole per un pastore battista, ex-governatore dell'Arkansas (qui i post sulla campagna di Huckabee scritti da Zephyr Teachout per TechPresident).

N.B. Huckabee è anche l'unico che ha già risposto a nove delle dieci domande di 10Questions, chissà se la strategia attiva in Rete premierà...

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giovedì, novembre 15, 2007

Social network: una raccolta di saggi (speciale JCMC)

Lo speciale dell'ultimo numero del Journal of computer-mediated communication è dedicato ai social network e ha tra i suoi editor Danah Boyd, autrice di uno degli articoli (ma io sono curiosa di leggere anche quello di Eszter Hargittai). Ecco l'elenco dei saggi:

A dire il vero, almeno a giudicare dai titoli, sembrano interessanti anche gli altri saggi, che spaziano dalla credibilità dei blog in contesto politico ai creative commons.
Buona lettura!

Soluzioni allo sciopero degli sceneggiatori in USA ;-)

pegobry: thinking a wiki could be a solution to the writers’ strike in the US. User generated content!

(Pascal Gobry)

mercoledì, novembre 14, 2007

10 Questions: end round 1

Oggi termina la prima fase di 10Questions. Alla fine della giornata odierna le dieci domande più votate saranno girate ai candidati che realizzeranno i loro video di risposta, a loro volta votati sempre su 10Questions (sul funzionamento del progetto ho scritto un approfondimento su SpinDoc). Qui l'intervista realizzata da Rocketboom a due dei creatori, Andrew Rasiej e Micah Sifry:




Due candidati, il repubblicano Ron Paul e il democratico John Edwards, hanno già annunciato che parteciperanno all'iniziativa.


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mercoledì, novembre 07, 2007

La contaminazione e la conversazione al Festival della scienza

L'idea di uno spazio di conversazione e contaminazione tra gli "scienziati" del festival della Scienza e i "blogger" (i nomi sono tra virgolette in quanto entrambi puramente esemplificativi) mi ha incuriosito sin dall'inizio.
Doverosa premessa è che molte delle persone coinvolte sono amiche, ma l'esperienza in sè è stata piacevolmente inaspettata e mi ha colpito troppo per non parlarne.

In realtà mi sono subito chiesta come la cosa sarebbe stata possibile: difficile persuadere accademici e scienziati di valore a confrontarsi con persone accomunate da...lla Rete?
Siamo portati a pensare che la ricerca sia piuttosto concentrata su se stessa e, in certi casi, paradossalmente poco aperta all'esterno, a settori che hanno meno "dignità scientifica".
Come si confronterà un titolato ricercatore con chi non ha analoghi titoli?


Ho trovato le risposte lo scorso venerdi a Genova, nella Loggia della Mercanzia, ospite dei blogger d'assalto e di Enrico, ottima guida della conversazione. Ho avuto il piacere di chiacchierare con Nicla Vassallo, docente di filosofia della conoscenza ed epistemologa, che ha alle spalle anche anni di studi in Gran Bretagna.
Devo dire che l'attitudine alla conversazione di Nicla ha fatto sì che non mi sentissi affatto intimidita, nonostante il suo curriculum impressionante.
Inoltre, parlando brevemente prima dell'incontro, ho scoperto che anche lei aveva scritto di comunicazione politica dalla sua prospettiva ed è stato un ottimo punto di partenza per un confronto sulla comunicazione politica, sul nuovo ruolo dei cittadini, sulle donne e il potere, quindi - inevitabilmente - sulla candidatura di Hillary Clinton. Il tutto davanti a un gruppo di persone attente e pronte a fare osservazioni interessanti, rilanciando e fornendo ulteriori spunti - anzi, se devo dire, avrei voluto sentire qualche opinione in più, anche tranchant e/o critica.

La formula è concepita in modo intelligente, dando uno spazio (in senso lato), senza troppi vincoli, e favorendo l'incontro di teste diverse (la mia mancanza di termini appropriati quando servirebbero è proverbiale) e sono contenta di leggere che il blog non chiuderà con questa edizione del Festival.

Il lavoro fatto dai blogger genovesi - e da chi li coordinava - è stato notevole ed è riuscito a farsi racconto di incontri e spettacoli del Festival, ma non solo. Per quanto mi riguarda è stato lo spunto per confronti genuini, idee nuove e progetti, forse.
In questi ultimi tempi, almeno per me, una vera boccata d'aria pulita.


giovedì, novembre 01, 2007

Le videodomande al candidato e la mobilitazione ai tempi della Rete

Il dibattito CNN/YouTube (ne ho parlato qui) ha segnato una svolta nei dibattiti elettorali perchè per la prima volta le domande sono state fatte dagli utenti di YouTube tramite video messi online sul sito.
E però gli utenti non erano contenti perchè le domande sono state scelte da CNN.
Così dall'iniziativa di un professore di fisica, David Colarusso, e da TechPresident è nato 10Questions, un sito che raccoglie i video con le domande ai candidati e permette agli stessi utenti di votarle. Nella seconda fase del progetto le domande più votate verranno girate ai candidati che potranno rispondere in video, venendo votati a loro volta.

Di 10 Questions e del rilievo che sta avendo ho scritto su Spindoc e non escludo di parlarne a Genova, anzi era proprio uno degli argomenti che avevo intenzione di trattare.
Qui faccio una piccola aggiunta che non ho potuto inserire nel pezzo perchè si è verificata "dopo".
Lunedi 29 c'è stato il dibattito MTV/MySpace con protagonista Barack Obama. La domanda più votata di 10Questions in quel momento, con tema la net neutrality, è stata posta al senatore durante il dibattito.
Ecco, quello che si è capito è che la domanda è stata la più votata a causa della mobilitazione di MoveOn.org, famoso sito attivista politico di sinistra.
MoveOn ha inviato una e-mail a tutta la propria nutrita (e politicamente impegnata) mailing list di circa 60.000 persone, chiedendo loro di visitare il sito e votare la domanda che uno dei loro membri aveva posto.
Il New York Times è stato piuttosto critico verso questo tipo di azione definendo populista il sito in questione e chiedendosi se questo meccanismo di mobilitazione di gruppi di attivisti sia effettivamente utile:

there’s a broader question here. This is pretty much called, in relatively new parlance, “smart-mobbing,” about the ways in which some advocacy groups can galvanize their online activists to swarm a particular site, a particular issue, to make it seem the most popular, or the most powerful issue of the moment. Is that the case with so-called net neutrality and this particular forum? Was that the foremost question on the MTV group’s minds or even on the minds of those inclined to click on 10Questions otherwise?

Quello che penso è che invece è proprio questo uno dei meccanismi che era prevedibile venissero messi in atto e che non c'è proprio niente di male: it's grassroots activism, baby!

Joshua Levy, editor di TechPresident, ha risposto all'articolo del NYT. Ne riassumo i punti salienti, consigliando di leggere tutto il post:

1. Nel weekend che ha preceduto il dibattito 10Questions ha avuto un enorme incremento di visite, 17.000. I voti al video sono stati circa 5.000: MoveOn ha sicuramente spinto molte persone a vedere il sito ma non tutti hanno votato il video in questione. Inoltre anche altre domande molto votate hanno goduto dell'appoggio di gruppi attivisti, nella fattispecie il Marijuana Policy Project e l'Electronic Frontier Foundation.

2. Il Times ha insinuato che questa mobilitazione non fosse genuino attivismo. Beh, allora quale lo è, se non questo? Nemmeno i siti conservatori lo mettono in dubbio, invitando piuttosto i propri sostenitori a rispondere con altrettanta efficacia.

3. La net neutrality è un tema trasversale. C'erano diversi temi "schierati" che avrebbero potuto spingere, invece i membri di MoveOn hanno cercato di far discutere un tema che sta a cuore a molti.

4. Sulla preoccupazione del Times che questa massiccia partecipazione di gruppi escluda quella del singolo individuo ecco direttamente le parole di Josh: "Our response is that individuals are alive and well on 10Questions; they are busy voting videos up and down, posting their own questions, and giving freedom to the community of users to build consensus. Over time, the influence of MoveOn and similar groups will be balanced out by the participation of ideological opponents and of thousands of individuals thirsting for a more meaningful way to connect with the political process."

http e QuiFree

Tony Siino mi ha intervistato per http, il programma radiofonico che conduce su Radio Time.

Ho parlato delle esperienze di Greensboro (a proposito, anche quest'anno Converge South è stato un successo), di giornalismo collaborativo, citando Assignment Zero, e del fatto che la contrapposizione tra blogger e giornalisti, beh, non mi pare abbia molto senso.

L'intervista risale a qualche settimana fa ma di analoghi argomenti ho parlato a QuiFree, spazio legato ai liberi saperi all'interno del Festival della Creatività di Firenze, a cui ho preso parte lo scorso sabato.
In questi giorni ne scriverò sicuramente, intanto ecco il video dell'incontro "Il Giornalismo nell'era della Rete, saperi liberi e privacy".
Se qualcuno avesse tempo e voglia di ascoltare un po' mi farebbe piacere avere delle opinioni a riguardo.

mercoledì, ottobre 31, 2007

martedì, ottobre 30, 2007

La conversione del cheeseburger

Ci sono giorni in cui si ha semplicemente bisogno di storie. Divertenti, profonde, istruttive...importa relativamente.

Allora oggi la storia di Gary, ingiustamente incarcerato per 25 anni, che ha cambiato la sua vita grazie a un cheeseburger (ahem, non proprio, eh) capita a proposito e la voglio raccontare.

Anzi ve la faccio raccontare da Fede.

sabato, ottobre 27, 2007

venerdì, ottobre 26, 2007

Festival della creatività e Festival della Scienza

Oggi sono partiti il Festival della Creatività a Firenze e il Festival della Scienza a Genova.

Sabato 27 sarò a Firenze e interverrò in un incontro dal titolo "Il Giornalismo nell’era della Rete, saperi liberi e privacy" che, come tutti gli eventi di QuiFree - due giorni di incontri dedicati ai liberi saperi - sarà in diretta in streaming (questo è il link per la giornata di sabato).

A Genova è stata realizzata una speciale sezione intitolata "Blogger d'assalto": nella Loggia della Mercanzia ci saranno incontri con scienziati, blogger ed esperti di cultura digitale.
Sono davvero molto curiosa di ascoltare i dibattiti che verranno proposti: guardando il programma ho scoperto ad esempio che il 2 novembre interverrà Nicla Vassallo, docente di Filosofia della Conoscenza, considerata uno dei massimi esperti in questo campo.

Io cercherò di godermi il festival nei primi giorni di novembre, mi sa che imparerò anche qualcosa, pur avendo scarsa predisposizione - nonostante la buona volontà (dicesi "negata")
Ah, il 2 novembre farò un intervento anch'io, pare. Non sulla scienza, mi è stato assicurato.

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giovedì, ottobre 25, 2007

I'm gonna say it: "Sounds like a winner"

(conversazioni che metto qui così le tengo a mente per il futuro)

S: At least he's consistent in his assholery?
A: ?
S: he doesn't like, fake you out by being not a tool and then flipping back to being a tool. he's just consistently... toolish. ;-)
A: ahaha
S: I respect those ones, a little. it's the ones who try to do good every so often that you have to watch out for

lunedì, ottobre 22, 2007

Rivoluzioni copernicane senza fretta

Qualche tempo fa durante una chiacchierata, mi è stato chiesto cosa ne pensassi del giornalismo online, del rapporto tra Rete e informazione. Diciamo che un pochino mi sono tirata indietro. Non essendo una giornalista e non facendo informazione tout court, volevo cercare di evitare una valutazione sintetica in poco tempo a proposito di un problema complesso.

Il paragone che è stato fatto con gli USA mi ha un po' aiutato a dire un paio di cose, forse banali per un buon numero di persone, quelle con cui quotidianamente mi confronto su questi temi. Però spesso mi capita di parlare con amici che fanno tutt'altro e capita di farci domande sui rispettivi temi cruciali. Mi auguro che sia almeno un po' utile per le future conversazioni.

Dalle ricerche della tesi ricordo bene un post e una frase di Jay Rosen che mi torna in mente ogni volta che viene toccato l'argomento: "Bloggers Vs. Journalist is over". E negli Stati Uniti se ancora, qualche volta, sui giornali qualcuno tratta l'argomento con le stesse argomentazioni di qualche anno fa, è piuttosto facile che venga sconfessato sullo stesso terreno (e tramite lo stesso mezzo di comunicazione).

Ma qui siamo ancora all'elemento novità e le definizioni e la complessità di quanto è nuovo spaventano sempre.
Dice bene Sergio Maistrello:

ciò che sta accadendo in Rete può essere sintetizzato in modo molto semplice: le persone hanno la possibilità di fare in prima persona e di condividere ciò che fanno con chiunque altro al mondo. Non è un invito a sostituire i mediatori tradizionali - i quali, se curano la propria ansia, vivranno ancora a lungo - quanto semmai un'occasione per ripensarci tutti quanti come attori sociali a tutto tondo, domatori di comunicazioni a due vie, amplificatori di messaggi all'interno delle proprie reti sociali, inventori di nuovi punti di vista. Anche mediatori, nella pratica, ma senza l'ambizione delle folle, perché le rivoluzioni copernicane del pensiero umano agiscono nel piccolo e senza fretta.


Non so se il cambiamento vada al ritmo delle generazioni, come ha detto Chris Anderson (riporto l'articolo di Ed Cone che lo ha intervistato), io spero sia più rapido. Io spero abbia ragione Ed quando dice:

Maybe this is the way it works now, with this networked technology, in small steps taken by individuals and groups. No mass-audience moment, no celebrated tipping point [...] but a million loosely linked events and projects distributed across the country and the Net, with big changes coming from the bottom up.

E il punto è che stiamo perdendo tempo, spesso su questioni che non esistono (in campo giornalistico) o che "stanno arrivando" (in ambito aziendale, per esempio) e non si potranno ignorare a lungo.

Siamo indietro nella costruzione di un rapporto proficuo e virtuoso tra mass media e Rete. Spero solo in termini di tempo, ma non posso giurarci. Potrei provare a spiegarmi ma credo che non riuscirei a farlo meglio di quanto ha fatto Sergio parlando di un'occasione che stiamo perdendo. Mi sembra che sia questo che un po' tutti gli attori di questo scenario non colgono: questa rivoluzione non sarà di "rottura".

E allora così, a tempo perso, sono andata a guardarmela, la definizione di rivoluzione:

ri|vo|lu|zió|ne
s.f.
FO
1 rivolgimento violento e profondo dell’ordine politico e sociale tendente a mutare radicalmente governo, istituzioni, rapporti economici e sociali
2 rapida e radicale trasformazione dell’assetto sociale ed economico di un paese sostenuta o guidata da determinate forze sociali o politiche
3 estens., rapido e radicale mutamento di un sistema economico–sociale dovuto all’introduzione e all’applicazione sistematica di nuove scoperte scientifiche e tecnologiche: l’informatica ha portato a una r. tecnologica
4 fig., scompiglio, confusione: quei tre bambini portano la r. in casa
5 estens., profondo mutamento della mentalità, del modo di comportarsi e di agire di una società o di larghi strati di essa: r. dei costumi | profondo mutamento e rinnovamento in campo culturale o artistico in seguito a nuovi studi, nuove interpretazioni, esperienze, ecc.: la r. coloristica del Caravaggio
6 BU lett., movimento di un corpo intorno a un centro o un asse
7 TS astron., moto orbitale di un corpo celeste che compie un’orbita ellittica intorno a un altro: la r. della Terra attorno al Sole


Ci si aspetta che un cambiamento sia tale solo se improvvisamente rompe uno schema, solo se all'improvviso qualcosa diventa radicalmente diverso. Invece per certi aspetti il cosiddetto tipping point non si può vedere e ce ne accorgeremo quando sarà già passato da un po' e certe cose saranno diventate automatiche.

Che dire, non chiamiamola rivoluzione, se proprio ci si confonde




domenica, ottobre 21, 2007

Spunti di riflessione (by Jurgen Habermas)

«I mass media da un lato hanno raggiunto una forza di penetrazione e un’efficacia incomparabilmente maggiori (con essi si è estesa la sfera stessa della dimensione pubblica), dall’altro si sono allontanati sempre più da questa sfera per penetrare in quella, un tempo privata, dello scambio di merci. Quanto maggiore diventa la loro efficienza pubblicistica, tanto più essi diventano accessibili alla pressione di interessi privati ben determinati, sia individuali che collettivi. Mentre, prima, la stampa poteva soltanto mediare e rafforzare il dibattito dei privati raccolti nel pubblico, adesso, viceversa, esso è plasmato dai mass media»


J. Habermas, Storia e critica dell’opinione pubblica

mercoledì, ottobre 17, 2007

Ciclo4dummies (Q&A)

Q: Secondo me ingigantite sta cosa...

A: Sai, è difficile parlarne senza risultare banale. Fondamentalmente chi ti ascolta si divide in due categorie: chi capisce quello che stai dicendo perchè lo vive (e quindi non ha bisogno di ascoltarti) e...

Q: E chi no. Boh, senti io non vedo la differenza tra sti giorni e quando sei rompiscatole di solito.
Secondo me non riuscite a distinguere la differenza che c'è tra un piccolo inconveniente e una cosa importante.

A: Sai la differenza che c'è tra essere in ritardo e avere un ritardo?

Q: Eeeh??

A: Sto per picchiarti, sai.

Q: Ahem...ah, ecco, l'aggressività! Beh, allora sono vere tutte queste storie sulle donne e il ciclo? Che sono umorali in quei giorni...Diventate pure irritabili, voglio dire più irritabili, senza motivo?

A: Senti, se una donna guarda la tv e reagisce a quello che vede a voce alta, inevitabilmente qualcuno salta su a dire che è umorale, aggressiva, che in quei giorni...Se invece lo facesse un uomo?

Q: Dai, si sa, gli uomini non fanno queste cose...

A: Uhm...come faccio a spiegarlo con una metafora a te comprensibile?...dunque, immagina che per una settimana al mese l'Italia giochi la finale dei mondiali di calcio. Tutto il tempo, tutti i giorni, per una settimana intera.

Q: ...

A: E il mese dopo di nuovo.

Q: ...insomma, però...cinque giorni al mese...

A: Beh, già nei giorni precedenti. Fisicamente ti senti gonfia e/o hai dolori eccetera. Per l'umore, poi, è come se ogni sensazione fosse amplificata. Per esempio ti viene da piangere per motivi ridicoli, tipo per delle fesserie che normalmente non dovrebbero crearti problema alcuno.

Q: Tipo Ale quando guarda Forrest Gump?

A: No, tipo te quando hai fatto tutta quella strada per vedere una finale di Champions League che la tua squadra ha miseramente perso.

....

(Q: Beh, sai, non è sempre così...uno, volendo, si controlla, anche se è moooolto difficile)

(A: ecco, sì. Appunto.)



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martedì, ottobre 16, 2007

QuiFree.it: saperi liberi al Festival della Creatività 2007

Nell'ambito del Festival della Creatività, che si terrà a Firenze dal 25 al 28 ottobre, ci saranno due giornate dedicate ai saperi liberi: il titolo di questa sezione è QuiFree.it.

La giornata del 27 prevede: workshop su copyright, copyleft e etica hacker, sessioni speciali di certificazione Linux, DAAP party 2007 con condivisione di musica libera e incontro con le Imprese.

Io ci sarò e parlerò nel corso di una tavola rotonda dal titolo "Il Giornalismo nell’era nelle Rete, saperi liberi e privacy"

Il chair è Anna Masera, caporedattore de La Stampa

Interverranno:
Francesca Bria (Video giornalista e filmaker)
Arturo Di Corinto (Giornalista e Docente di Editoria, Comunicazione multimediale, Giornalismo Università di Roma “La Sapienza”)
Paolo Subioli (Guida agli Enti Locali Il Sole 24 Ore)
Francesca Beatrice Cice (Giornalista e Webmaster di it.openoffice.org)
Marco Trotta (Carta)
Claudio Forghieri (Direttore di eGov)
Walter Molino (Giornalista, direttore di Libera Mente)

Conclusioni: Carlo Mochi Sismondi (Direttore generale Istituto Mides)


La partecipazione a QuiFree.it è gratuita previa iscrizione sul sito.
In questi giorni proverò a mettere qui qualche riflessione e spero di avere un feedback da chi passa da queste parti.

Ci vediamo a Firenze, spero!

martedì, ottobre 09, 2007

La vita è quel che succede tra un barcamp e l'altro (e però anche durante)

Parte 1

(un amico in chat) leggevo di code assurde, un'ora per entrare in un'aula, che poi era troppo piena. ed ero contento per voi [...] poi ho capito che parlavano della festa di internazionale a ferrara :(

In realtà se organizzi e vivi un barcamp contemporaneamente può capitare di avere una percezione del tutto ai limiti della schizofrenia. Da organizzatrice è d'obbligo la preoccupazione per quanta gente verrà, per come si troverà, per lo streaming, il wireless, le etichette, i cartelloni, la pioggia...eeeehhhh!?! La pioggia?! Io avevo espressamente detto “niente pioggia qui oggi” (ovviamente, all'improvviso, la pioggia su di noi). Allora chi è il responsabile!?!

Senza indulgere in pantomime sceme – chè la pioggia è arrivata nel primo pomeriggio ma c'è stato tempo per una mattinata soleggiata, chiacchierate, partite a calciobalilla ecc – devo dire che sì, in effetti son stata tesa e in effetti speravo venisse più gente, non fosse che per tutte le persone del Comune che hanno lavorato da matti e chissà se verranno ringraziate abbastanza. Allora ringrazio io Mattia (insostituibile), Nicola, Jennifer, Manu, Cecilia, Ale, Davide, Paola, i ragazzi del Cineca e quelli del Centro giovanile Blogos: senza di loro questo non sarebbe stato possibile.


Parte 2

Ci sono giornate fatte di piccole cose. Di cose di cui ti accorgi alla fine di una serata piovosa o dopo due giorni, arrabattandoti tra un trasloco e una riunione.

Questo barcamp è stato bello, davvero, con un respiro di un tipo diverso, con tempi e spazi tali da permettere che un intervento si protraesse a oltranza allargando l'oggetto della conversazione.
A me questa giornata ha mostrato, casomai ce ne fosse bisogno, che sono le persone a fare la differenza.
Quelle che non conosci e con cui incredibilmente riesci a chiacchierare, trovare conoscenze comuni e scoprire idee condivise.
E poi quelle che conosci. La iFamily tutta (anche protagonista del TwitterWine) con Fed che ha parlato di come si racconta con le fotografie. Gioxx che ha proposto il dizionario 2.0, le parole della Rete spiegate ai “non addetti”(e io non faccio nomi, ma so che è stato apprezzato). JTheo, che non ci son parole per descriverlo (ma molte foto, ormai). Delymyth e Palmasco, attenti e partecipi in ogni modo possibile.

E poi Feba, sostegno prima, durante e dopo, che ha fatto un intervento da manuale per la mia idea di barcamp: dove lei ha dato la partenza alla conversazione e tutti hanno partecipato e parlato. Ed ecco, sono contenta che sia avvenuto quando sono arrivati i miei genitori (perchè è successo pure questo e le modalità sono state esilaranti) perchè è stato il modo perfetto per spiegare loro lo svolgimento di un barcamp, secondo me. Poi dovrei smetterla qui perchè è un'amica, però io – che pure so quanto sia in gamba – sono rimasta comunque stupita da quanto sia brava ed efficace.


Si dice: Cosa resta alla fine della fiera?

Le parole, le facce, qualcosa di nuovo (ed entusiasmante), qualcosa di vecchio (e confortevole), qualcosa che non sapevo e che ora so.
Il solito? Beh, dipende da come uno è abituato! ;)


Nota personale: venerdi sera rientro dal twitterwine e da brava compulsiva e incurante del fatto che fossero le tre del mattino non trovo di meglio che guardare il wiki per l'ultima volta prima di delle quattro ore di sonno che mi aspettano. E trovo altri iscritti e un link in particolare, questo. E resto tre secondi a bocca aperta e vado a dormire un po' stranita pensando all'agosto di tre anni fa quando ho sentito parlare di Enzo Baldoni per la prima volta, troppo tardi, conoscendolo dalle parole degli altri, prima di leggerlo.

Conoscere Marco è stato un piacere e non gli ho fatto nessuna delle domande che forse gli avrei posto se fossi riuscita a metterle a fuoco e a trovare il coraggio di fare. Abbiamo parlato di barcamp, di blog e altro ancora. L'ultima domanda che mi ha fatto - a cui non ho risposto per mancanza di tempo - è stata "Perchè la gente usa Twitter?". Uh, si potrebbe fare un trattato. Ma risponderò, promesso! :)



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venerdì, ottobre 05, 2007

Creative Camp: warm up!

Questo post serve per dirvi:
a) il wireless funziona (questa ne è la prova)
b) il centro giovanile è bellissimo
c) c'è una sala Mac per i workshop con dei computer nuovi meravigliosi. 23 pollici di schermo, 23.
d) il bar funziona ed è carinissimo e pieno di posto
e) c'è il tavolo da ping pong e il calciobalilla
f) i ragazzi del Cineca stanno sistemando tutto per lo streaming
g) fuori c'è un bel prato e tanto spazio, speriamo in una bella giornata

....insomma, che aspettate a venire al CreativeCamp?! Sarà una splendida giornata...mi dispiacerebbe se ve la perdeste! ;-)

giovedì, ottobre 04, 2007

TwitterWine o anche: perchè questo è un barcamp di creativi

Dato la fondazione dell'evento TwitterBeer, data la mia attuale lontananza da Bologna, dato il mio ritorno per il CreativeCamp cosa c'è di meglio del festeggiamento diffuso e possibilmente indiscriminato?
Stavolta rinverdiamo i fasti passati (...sì, facciamo finta che sia in mio onore) optando per il vino (...ahem, in realtà voglio sperimentare la consulenza etilica di Feba, esperta di vino).

Beh, per la gioia di grandi e piccini l'appuntamento è fissato per domani sera, venerdì, alle 21. Il luogo è l'Enoteca Zampa, via Andrea Costa 127/A.

Per direzioni e informazioni logistiche fate pure riferimento a Fed, che è un autoctono.

Ah, tra l'altro, al centro giovanile sabato sera nel post barcamp ci sarà musica live e il bar ben funzionante quindi il lato "sociale" della faccenda è più che coperto...

martedì, ottobre 02, 2007

Creative Camp, prossimo venturo

Da queste parti si lavora molto.
E dalle parti di Casalecchio pure. Tutto per offrirvi una bella giornata barcampesca.

Il tema è quello della creatività in Rete.
Perchè?
A Casalecchio partirà proprio a ottobre un progetto che coinvolgerà i ragazzi, permettendo loro ci creare una web radio e una web tv e di "fare rete" con altri centri giovanili vicini.

Una delle idee che anima questo barcamp, poi, è la voglia di avvicinare chi vive la Rete quotidianamente e chi è incuriosito o chissà, magari, diffidente.
Per questo abbiamo chiesto a chi vuole di preparare un intervento per spiegare e raccontare le parole della Rete.
Qualcuno è d'accordo con noi: infatti il notiziario quotidiano "Blogosphere" di N3Tv ha deciso di fare altrettanto nell'ambito dell'iniziativa Bdigital.


Insomma, gli ingredienti ci sono:
- un bellissimo centro giovanile che ci ospita
- un concorso d'arte grafica
- il
Keywords corner per gli interventi di divulgazione e spiegazione delle parole "della Rete"
- un assaggio di quello che saranno i workshop per creare una web radio e una web tv
- il Cineca che fa lo streaming dell'evento

...e della bella musica live di sera!!!

Io, ça va sans dire, sarò lì.
Ci sarà da divertirsi!!

...ci vediamo, vero?

Politica 2.0 - Il rapporto tra politici e piccolo schermo (quello del computer ;) )

Non mi era mai successo di assistere a una trasmissione tv dal vivo, nè, tantomeno, di essere intervistata in qualità di esperta.
Insomma l'esperienza a Politica 2.0 mi è piaciuta, così come interessante è stato andare nello studio-acquario e vedere un po' come funziona N3TV.

Ho parlato della campagna elettorale online dei candidati alle primarie USA - sì, lì le fanno seriamente - e del dibattito CNN/YouTube dello scorso giugno.
Se proprio qualcuno ci tiene a vedere come è andata (mah, io avrei già spammato parenti e amici, chiedendo opinioni, dubito sia avanzato qualcuno...) ecco qui:



La mia intervista comincia intorno al minuto 30, ma tutta la trasmissione merita, inclusa l'intervista a Roberto Santi, esperto di webtv e livello istituzionale, e l'intervento di Valentina che ha parlato di gossip e politica in Rete. Io, se posso dare un piccolo contributo, distribuirei in modo più uniforme le interviste e gli interventi esterni, anche se poi molto dipende nello specifico dagli argomenti e dalla organizzazione di ogni singola puntata.

La mia opinione, fondamentalmente, è che le potenzialità del video in Rete (filmati su youtube, videopodcast, webtv) ci siano, e innegabili. Molti candidati stanno sperimentando i nuovi formati e la tecnologia, con alterne fortune, cercando di gestire i rischi e i vantaggi che questa nuova "possibile autenticità" consente. Certo, purchè non sia tutta scena e tanto darsi da fare non serva a mascherare una pochezza di contenuti. Chè poi il populismo, si sa, è sempre dietro l'angolo, con tutti i mezzi di comunicazione.

Se penso ai politici italiani...vabbè, insomma...mi sa che ancora nessuno ha capito - come ha detto Micah Sifry (ora non trovo il post) - che lo schermo del computer non è uno schermo della tv più piccolo. E direi che questo sintetizza sufficientemente bene. Per il resto basta guardare cosa è stato fatto finora.
Niente? Ecco, appunto.

N.B. Dato che a questo giro non ci siam fatti mancare nulla ci sono pure le foto, davvero belle, di Marco Iegri.

domenica, settembre 30, 2007

La solita riflessione post-passeggiata nei pressi del Vaticano

"Roma è una città piena di fede. Tutti quelli che ci vengono ne lasciano sempre un po'..."

(frase detta da un sacerdote, ora vescovo nella sua terra - lontano da Roma)

venerdì, settembre 28, 2007

Politica 2.0 su N3TV (e io pure)

Domani sarò ospite di Emiliano Germani e del suo programma Politica 2.0 in onda su N3TV a partire dalle 22.
Il programma prende il nome dall'omonimo blog che tratta di politica online e tocca gli stessi argomenti che mi interessano e di cui scrivo - in parte - su SpinDoc.

Devo dire che sono molto curiosa, anche perchè avrò modo di vedere come funziona il programma e la web tv. Nicola, ospite della scorsa puntata, mi ha detto di essere stato favorevolmente impressionato.

Insomma, guardate il programma, se vi va, e datemi un'opinione.

domenica, settembre 23, 2007

Che fine hanno fatto i fusilli?

Certo, non sarà uno dei quesiti esistenziali di Suzukimaruti (:P), ma il mio quesito del giorno è: che fine ha fatto la pasta "normale"?
Oggi, dopo molti mesi, mi sono ritrovata a fare la spesa nell'ipermercato di un centro commerciale e, arrivata allo scaffale della pasta, ho cercato un po' dei soliti formati tra le scatole di pasta Barilla e sono rimasta interdetta.

Fusilli: i fusilli non esistono più. Esiste un surrogato più sottile, più a spirale, più nonsocosa che viene comunque definito "fusillo". E questo è male.

Penne rigate: c'erano solo in confezioni da un chilo. Notoriamente utilissime per chi vive solo. Poi era tutto un tripudio di pennette e mezze penne. La cui differenza si capisce solo guardando la scatola. La cui utilità resta alquanto dubbia. Specie se va a discapito dell'esistenza delle penne rigate. Lo dico prima: nessuno che si azzardi a ventilare alternative a base di penne lisce.


Ora, che è, tipo la moda per i vestiti? I formati normali e più adatti a vari tipi di condimento spariscono a favore di una miriade di formati di pasta assolutamente inutili?


(non credevo di poter scrivere cose del genere, i mesi negli States hanno provocato cambiamenti ben più profondi di quanto pensassi)

Saatchi & Social

Oggi Magda e Alessio mi hanno portato a vedere la mostra Saatchi& Social, dedicata alle campagne pubblicitarie sociali di Saatchi&Saatchi.

Devo dire che ne ricordavo poche, molte sono state realizzate quando ero troppo piccola per guardarle con interesse e/o occhio critico.
Video e manifesti erano tutti visivamente incredibili ed efficaci. Pubblicità innovative legate a temi sociali forti, alcune "scorrette" e disturbanti. Ed è il minimo, perchè sono temi che non abbiamo mai abbastanza sotto gli occhi.

Mi piacerebbe augurarmi che i prossimi 20 anni vedano sempre meno bisogno di campagne del genere ma mi sembra più realistico augurarmi che ne vengano realizzate sempre di più, sempre più da "pugno nello stomaco". Se non altro.

Aggiornamenti esistenziali

(aka questo blog serve anche per dare notizie di me a un po' di gente geograficamente sparsa)


Sono in una nota città italiana. Quella città la cui viabilità è diretta espressione di un genio del male. Anzi no, è il Male. Nonetheless la città più bella del mondo. E lo dicevo prima di trasferirmici.


Che faccio? Quella cosa lì...come si chiama? Sì, con l'ufficio, il computer, i colleghi... Ah, lavorare, ecco. In ufficio ci sono alcune persone, tanti portatili, una rete wireless, un divano Ikea arancione, svariati pupazzi Ikea, svariati mobili sempre Ikea. Poi anche quadri ancora per terra e attrezzi vari ed eventuali. Under construction, ma si lavora, eccome se.


Vivo in una casa a dieci minuti dall'ufficio (in your face, traffico delle ore di punta!!) in compagnia di un'adorabile ragazza iraniana che studia Medicina e di un ranocchio di nome Damien. La casa è vecchiotta ma mi ci trovo bene, ho la mia stanza, il balcone, tanta luce e dei cassetti (questa la capiscono solo le mie coinquiline di Bologna e pochi altri).


Ho già avuto un impatto non proprio morbido con la burocrazia della Pubblica Amministrazione. Il primo che mi dice che certe cose succedono solo al sud si becca uno sputo in un occhio a sua scelta.


Un paio di sere fa stavo raccontando alcune delle cose che ho fatto negli ultimi anni e mi sono accorta che “fortunata” è una parola ricorrente. Il comitato di accoglienza “Romani e andriesi trapiantati a Roma” è stato adorabile. Mica male per una preoccupata di trovarsi sola in una grande città sconosciuta.


mercoledì, settembre 19, 2007

Is the Grass Really Greener on the Web Worker’s Lawn?

I lavoratori "della Rete" lasciano gli uffici per lavorare come freelance, gestire il proprio tempo e lavoro.

Poi, spesso, arriva la fase in cui si sente la mancanza del contatto umano, chè un IM o Twitter non sono proprio la stessa cosa.


Working in an office, we can forget how essential human interaction is to keeping us on our mental toes. When I go too long — more than a day, really — without significant human contact during the workday, I feel like I’m wilting. It’s as if human interaction is the sun, and without it I can’t grow. I get less and less sharp the longer I go without it.


Ma è una scelta obbligata? Libertà vs. relazioni?
O è uno stile di vita a cui dobbiamo abituarci e per cui dobbiamo ancora trovare il giusto equilibrio?

Does web work actually represent an evolution in the working conditions of the masses? Or are we fooling ourselves, blind to the reality that we can’t have it two ways — you can’t have the freedom AND have someone else, er, pay the bills.

Josh Levy* ne parla raccontando della sua esperienza lavorativa, comune a molti.
Sarebbe interessante sapere se da queste parti la percezione è analoga.



* Già che ci siamo, TechPresident ha vinto il primo premio del
Knight-Batten Awards for Innovations in Journalism. E se lo merita, complimenti a tutti!!

lunedì, settembre 17, 2007

Il blog del Creative Camp

Da oggi il Creative Camp ha un blog.
Di qui al 6 ottobre si parlerà di creatività in Rete e di quello che si sta organizzando per questo barcamp.
Uno degli obiettivi del barcamp, inoltre, è avvicinare la creatività (e i creativi) alla Rete. In questo spirito viene lanciato Keywords Corner, una sezione dedicata alla spiegazione delle parole chiave della Rete e - perchè no - a qualche modalità curiosa con cui questi strumenti possono aiutare a costruire qualcosa di nuovo.

Quindi esperti, addetti ai lavori, appassionati...fatevi sotto!!

domenica, settembre 16, 2007

Intermission

(da E-Polis di ieri)

Scorpione

Finiti i transiti cattivi, vi migliora la digestione. Non solo quella del corpo, ma quella della mente, che adesso accetta ciò che è vivo, senza aprirlo in quattro per vedere come è fatto dentro.
Tutto fluisce in voi come magia. L'oscuro e il nero vi attraggono sempre ma non vi fanno più paura.

mercoledì, settembre 05, 2007

Di CreativeCamp non ce n'è mai abbastanza...

Mentre qui fervono i preparativi per il prossimo CreativeCamp che si terrà a Casalecchio il prossimo 6 ottobre (a brevissimo gli ultimi aggiornamenti) anche in Puglia non stanno a guardare, e ne sono ovviamente contentissima.

Il 28 settembre si terrà a Bari un barcamp sulla creatività giovanile, nell'ambito di progetto regionale legato alle politiche giovanili, chiamato Bollenti Spiriti.

Il Bollenti Spiriti Creative Camp è dedicato ad artisti, creativi, operatori della cultura e dello spettacolo, amministratori pubblici, chiunque abbia qualcosa da proporre, mostrare, imparare o condividere con uno spirito curioso e aperto.


Tra l'altro sarà l'occasione per saperne di più di un progetto molto interessante che la Regione Puglia sta lanciando: la nascita di 65 Laboratori Bollenti Spiriti, dei luoghi pubblici che saranno ristrutturati da 132 comuni, affidati con bando pubblico ad associazioni e imprese giovanili e messi a disposizione delle diverse forme di espressione e creatività dei giovani pugliesi. Vecchi Immobili dimessi, edifici scolastici in disuso, palazzi storici abbandonati, ex monasteri, mercati o caserme diventeranno laboratori per rispondere ai bisogni giovanili e alle vocazioni dei territori.


Insomma, il primo barcamp in Puglia nasce con una gran bella iniziativa.
Io ci sarò.


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lunedì, settembre 03, 2007

Schmap e altre foto

Terza edizione della guida Schmap dedicata a Bologna.
Anche quest'anno c'è una mia foto scattata in piazza Santo Stefano.

N. B. E già che siamo in tema di foto, Kurtz si è finalmente deciso ad aprire un account su Flickr. Speriamo lo usi spesso.

sabato, settembre 01, 2007

Passaggio a Nord-Est

In partenza, di nuovo.
Domani e lunedi sarò a Trieste, dove un aspirante interprete (altrimenti noto come: mio fratello, quello appassionato di wrestling) farà il test di ammissione alla Scuola apposita.
Io, nel frattempo, sarò a spasso per la città - consigli turistici bene accetti.

Poi Bologna per il resto della settimana (e sabato RomagnaCamp, certo).

E dopo ancora in movimento, ma se ne parla più avanti...

martedì, agosto 28, 2007

Informazione sotto l'ombrellone

Due settimane praticamente senza computer.
Solo mare, libri, quotidiani e tg. Un sacco.

Insomma, si è fatta conversazione quotidiana su quello che pare succedere nel mondo. Dico "pare" perchè nel paesino sul Gargano a volte sembra che non ci sia davvero un modo per sapere se quello che leggi sui giornali è vero. E a volte speri proprio che non lo sia.

Inutile dire che schifiamo (e non mi importa se non è davvero una parola italiana: noi li schifiamo - oltre a farci schifo, intendo) quelli che appiccano incendi e il fotografo Corona.
Ma altre opinioni degli occupanti l'ombrellone 56 del Bagno Centrale comprendono:

1) Sarebbe un nuovo servizio pubblico "sbattere il mostro in prima pagina"? (sottotitolo: poi se è colpevole o innocente si vedrà)

2) Stanno facendo passare l'idea che uno fa lo sciopero fiscale se le tasse non gli piacciono. Come se pagare le tasse fosse una cosa che uno fa se gli piace
Stanno facendo passare l'idea che uno rispetta le leggi se gli piacciono, se gli va.
Stanno facendo passare l'idea che la legge non esiste.

3) Secondo me entro un anno Montezemolo entra in politica. Con l'UDC.


Poi le inevitabili considerazioni sul medium. Poche definite per appannamento voluto del livello di guardia. Still, abbastanza da capire che se trovo su Repubblica una pagina intera sulle dispute del Billionaire e sulla vita sentimentale della tennista Sharapova e non riesco a distinguere il tg2 da Studio Aperto per tutti i servizi di gossip che ci sono, qualcosa non va.

I

lunedì, agosto 27, 2007

Things that made my day

Mio fratello - quello appassionato di wrestling - che ascolta Gaber.

Mia madre che mi fa una domanda, io che dico "E tu come lo sai?" e lei, noncurante, "era nei commenti del tuo blog".

E sì, sono tornata, con più voglia di leggere che di scrivere, con più voglia di mare che di computer e, suppongo, con più cose nella testa che neuroni per gestirle*.

Chi vivrà... :)



*mica per fare dell'understatement ma proprio perchè mi rendo conto che non riesco a focalizzare molto l'attenzione per tutto quello che si sta intrecciando ultimamente. Inoltre devo smettere di formulare frasi come "fammi sapere se sei familiare con le strade della città" e tornare a un uso dell'italiano corrente, ove possibile.

domenica, agosto 05, 2007

Il lungo ritorno

Domani superviaggio della vita. Nel senso che spero di sopravvivere.
Per varie circostanze (che preferirei davvero non si fossero verificate) domani compirò un nuovo record personale prendendo tre aerei (3!!) e facendo un itinerario che suona più o meno

New York
Londra
Roma
Bari

Se contiamo il viaggio da Bari ad Andria dovrei arrivare a totalizzare qualcosa come 22 ore di viaggio in giro per il mondo. Dopodichè dormirò. O sverrò, a scelta.

Per le circostanze spiacevoli di cui sopra il mare tarderà a manifestarsi nella mia vita ma non sono proprio sicura che mi relazionerò granchè col computer.
Facciamo così, io il telefono ce l'ho, se vi va chiamate. Anzi, lunedi pomeriggio chiamate, chè mi tocca la lunga attesa all'aereoporto di Roma.
Se invece mi lasciate con l'unica compagnia del signor Harry Potter nella sua ultima performance vi auguro buone vacanze e ci sentiamo a un certo punto nella seconda metà di agosto.
E chiudo qua, altrimenti comincio a sbrodolare qualcosa di lungo, malinconico e inutile sul lasciare New York dopo tre mesi ed è una cosa poco sana che nessuno desidera, giusto? :-)
Buone vacanze!

venerdì, agosto 03, 2007

Si dice Rent-head? (*)

Quando uno dice "Dimmi com'è andata", "Ti è piaciuto?", "Ti sei divertita?".
No, non rende.

La mia esperienza di Rent è fatta di tante cose che si combinano.
Del fatto che la mia ultima settimana a New York sia stata quella in cui due dei protagonisti del cast originale sono tornati a recitare nello spettacolo.
Di circostanze fortuite che mi hanno portato ad avere i posti migliori a pochi dollari.
Due sere di fila.

E poi lo spettacolo. Sì, io sono di quelle che lo sa praticamente a memoria. Ma la sensazione, l'esperienza di vedere una cosa che "conosci" davanti a te in tutte le sfumature è stata emozionante. Assistervi per due sere di fila (piangendo come un vitello negli stessi punti - sono senza speranza), notare i piccoli cambiamenti nelle interpretazioni degli attori (formidabili, tutti), fare parte dell'atmosfera piena di entusiasmo di un teatro intero, questo è stato speciale, davvero.


N.B. Poi al solito c'è chi non ama i musical o magari non ama questo. Beh, Sara dice "Yes, but in general I think they have no soul"! ;-)


* RENT-head, dicevamo... (nel mio caso io avrei detto "hopeless junkie" ma, a quanto pare c'è una parola apposita)

martedì, luglio 31, 2007

lunedì, luglio 30, 2007

La solitudine, una brutta cosa

Ormai a sentire certe cose nemmeno me la prendo più di tanto (per quanto...).
Certo, però che uno dovrebbe avere almeno il buongusto di non esagerare.
Voglio dire, a leggere questa intervista è venuta voglia anche a me di rispolverare un vecchio slogan di Cuore.
Ma c'è sempre spazio per fare di più, eh:

«Quando ero eurodeputato, stavo da solo tutta la settimana e la solitudine è una cosa molto seria». Per questo, ripete più volte, «la vita del parlamentare è molto dura» e bisognerebbe pensare, propone, all'ipotesi di un ricongiungimento familiare: più soldi a deputati e senatori, quindi, per poter permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma.


A leggere quest'altra intervista la mia indole nonviolenta viene messa a dura prova. Io, semplicemente, ad averlo davanti dovrei fare uno sforzo per non prenderlo a schiaffi, così, senza passare dal via.

Lost e i blog: forme di attenzione e complessità

Jill Walker prende spunto da un post di Jason Mittel sulla complessita narrativa in soap opera e serie tv e fa un interessante parallelo con i blog e la loro dimensione narrativa.

Le due differenze che Jason Mittel sottolinea sono le seguenti:
  • le soap sono trasmesse continuamente mentre le serie tv (Lost viene preso come esempio) hanno un ciclo di 13-24 episodi, al termine dei quali c'è una lunga pausa prima della nuova stagione
  • chi scrive soap dà per scontato che gli spettatori siano contemporaneamente impegnati in altre attività (sul tema c'è anche un saggio di Marina Mizzau, contenuto in questo libro) e quindi da esse distratti. Questo è il motivo della ridondanza delle informazioni sullo svolgimento delle vicende dei personaggi. Programmi come Lost, invece, presuppongono un pubblico costantemente concentrato e che - novità consentita solo in tempi recenti - ha la possibilità di riguardare episodi e sequenze (nonchè di leggerne in Rete)

La conclusione di Jill è che i blog siano più simili alle soap per pubblico e forma di attenzione - sebbene contenuti e arco narrativo siano solitamente molto diversi.


N.B. Già che ci sono, ecco anche il saggio di Jason Mittel: "Narrative complexity in contemporary American television"

I candidati che non vogliono domande dal pubblico

(o anche: "I don't want a President who's presidential" - Patrick Ruffini)


I candidati repubblicani snobbano la Rete?
Parrebbe di sì, a giudicare da come molti di loro si sono tirati indietro all'annuncio del prossimo dibattito CNN/YouTube che li vede (vedrebbe?) protagonisti.

Dal blog TechPresident due dei collaboratori repubblicani spiegano con un video (David All) e un lungo post (Patrick Ruffini) perchè non partecipare sarebbe un grosso errore, anche in virtù del fatto che, contrariamente a quanto di può pensare, YouTube e gli altri social media non sono affatto una prerogativa degli elettori democratici.

Adesso, sul blog di Ron Paul, il candidato repubblicano che ha inaspettatamente ricevuto enorme sostegno dalla Rete, compare la notizia che il dibattito potrebbe essere posticipato. Al momento nessuna conferma dal sito della CNN nè da quello di YouTube.
Certo che se così fosse i candidati repubblicani farebbero una figura ancora peggiore a non presentarsi...


Add: blogger e opinionisti repubblicani hanno lanciato "Save The Debate"
I candidati ascolteranno?