martedì, marzo 31, 2009

Kublai e l'endorsement istituzionale: prova su strada per Critical City

Chi ha seguito Kublai e il KublaiCamp lo scorso gennaio sa che uno dei momenti più emozionanti è stata la consegna del Kublai Award, un premio al progetto migliore - dopo un percorso di assistenza e preparazione svolto all'interno di Kublai.

Il premio è stato vinto da Critical City.

La vittoria del Kublai Award portava con sé alcuni premi importanti:
  • l’endorsement da parte del DPS del progetto vincitore: un'attività dei ministeriali alla ricerca di risorse e alleanze
  • la comunicazione della vittoria attraverso i canali di Kublai
  • un budget di 5.000 € da utilizzare per una consulenza di alto profilo nel campo specifico del progetto vincitore
Ovviamente tutto questo non ha precedenti e forse è difficile anche da immaginare.
E così sul blog di Kublai Augusto, uno dei creatori di Critical City, spiega come ha "usufruito" del Kublai Award, raccontando nel dettaglio due giorni densi di incontri con istituzioni e potenziali finanziatori del progetto.

Voglia di entrare in Kublai? ;-)

PlayShop: CITIES incontra Critical City a Modena

Una delle forze di Kublai, spesso oltre le aspettative di chi ci lavora, è di generare contatti e relazioni e nuove idee.
Dopo il KublaiCamp c'è stata una nuova iniezione di forze, idee e progetti e i risultati si vedono già adesso, così come racconta Alberto:

Questa settimana due progetti kublaiani molto diversi mettono in campo una collaborazione concreta.

Con il progetto CITIES, il Comune di Modena e altre città europee si chiedono come utilizzare la forza trasformativa delle imprese creative per intervenire sul territorio urbano. Per mercoledì 1 e giovedì 2 Ludovica e Elisa hanno organizzato un primo seminario, a cui parteciperanno anche i partners europei di CITIES. Su proposta di Marco e mia, hanno coinvolto CriticalCity per trasformare il seminario da workshop in PLAYshop. Si giocherà a squadre (quattro, ciascuna contraddistinta da spillette di colore diverso, in perfetto stile kublaiano), a Modena in presenza ma anche in remoto via Twitter. Quindi siete tutti invitati a partecipare! Oltre alle persone citate e a Augusto e Matteo in rappresentanza di CriticalCity, saranno a Modena vari altri kublaiani, tra cui Jesse, coinvolto come esperto.

venerdì, marzo 27, 2009

Prima lezione a scuola elementare

Il corso di media literacy è cominciato ieri e devo dire che mi sono divertita.
I bambini sono sveglissimi e ovviamente espertissimi: usano Google, YouTube, le chat e sbirciano gli account di Facebook dei fratelli maggiori.
Quasi tutti sanno cosa è un blog e tutti si sono illuminati all'idea di crearne uno - anzi, son rimasti quasi delusi sapendo che ne realizzeremo uno di classe e non uno a testa.

Purtroppo l'aula multimediale non è stata disponibile per tutte le tre ore del corso, ma solo per poco più di un'ora così mi sono ritrovata a dover parlare di Rete...senza nemmeno un computer a disposizione! Fortunatamente la fase di presentazione e conoscenza è andata senza problemi e sono riuscita anche a sfruttare la sola presenza dei quaderni per far scrivere loro una presentazione e fargli vedere la differenza con le possibilità di arricchimento del testo online.

Il blog è stato creato e penso di mettere qui un link dopo la prossima lezione.
Devo dire che sono rimasta stupita da un certo timore dei bambini nel rendere pubblico quello che scriveranno: il pericolo temuto, però, non era qualcuno che poteva far loro del male in quanto bambini, ma in quanto portatori di un'opinione diversa.
L'uomo nero, insomma, era per loro "un terrorista" o "qualcuno a cui non piace quello che scrivo e mi viene a picchiare". Devo dire che è un punto che mi ha fatto riflettere.

Nota: dalle loro presentazioni ho scoperto che, ecco, sono un pochino arretrata sui gusti musicali ma sullo sport reggo ancora bene e questo fa una certa impressione soprattutto sui bambini. Quando ho mostrato di conoscere Yannick Noah, il trio di piccoli tennisti che ho in classe mi ha guardato spalancando gli occhi. "Maestra, tu mi stupisci" ha detto ammirato il più vivace di loro. Come si suol dire, cose che non hanno prezzo.

giovedì, marzo 26, 2009

Politicamente Scorretto il 29 marzo a Bologna (e sul web)



Ho già scritto di Politicamente Scorretto, una rassegna promossa dal Comune di Casalecchio di Reno - Bologna (con cui ho collaborato per diversi anni) che si concentra in particolare sulla lotta alle mafie.
Anche quest'anno la rassegna si svolgerà a fine novembre ma in più ci sarà un'anticipazione il prossimo 29 marzo con una giornata dal titolo "L'etica libera la bellezza", in gemellaggio con la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie promossa dall’associazione Libera di don Ciotti a Napoli.

Per tutta la giornata di domenica 29 ci saranno cerimonie, proiezioni, performances artistiche, reading, laboratori didattici per i più piccoli, esposizioni. Tutto sarà trasmesso in diretta sul sito di Politicamente Scorretto.
Trovate qui il programma....e se foste in zona e vi andasse di assistere di persona ecco le indicazioni per raggiungere la sede dell'evento.

mercoledì, marzo 25, 2009

Media literacy a scuola elementare

Dal prossimo giovedì inizierò un progetto lavorativo in una scuola elementare di Andria. Si tratta di un corso di scrittura per la Rete e della creazione di un blog di classe.

La media literacy è un tema che mi ha sempre appassionato sia in teoria che in pratica, a partire dalla mia tesi di laurea. Ho tenuto corsi a studenti delle superiori e a persone adulte, e sono davvero curiosa di fare un'esperienza del genere con bambini tanto piccoli (venti bambini di quinta elementare).

Proverò anche a raccontare le attività che svolgerò, sia qui che sul blog di Micromacchina.
Sicuramente farò tesoro dell'esperienza di Alessandra e, ovviamente, di chi mi vorrà dare consigli.
Domani sarà il mio primo giorno...di scuola, sarà interessante!

mercoledì, marzo 18, 2009

Il giornalismo finanziato dagli utenti: Spot Us da San Francisco...in poi!

Spot us è un progetto non profit che si propone di aiutare i giornalisti a trovare fondi per i propri articoli attraverso contributi di piccola entità da parte dei cittadini. Nel corso di questi mesi Spot us è riuscito a finanziare numerose inchieste e, cosa forse ancora più importante, a costruire una community nella Bay Area.

David Cohn, il giornalista fondatore (e un amico), ricorda che il codice di Spot us è interamente open source e spiega passo per passo come si può realizzare la versione locale nella propria città o anche in un'altra nazione (le richieste si stanno moltiplicando e provengono da varie parti dell'America e del mondo).
Dave spiega un po' di cose sul progetto, incluso che il 90-95% dei costi è stato assorbito nel giro di alcuni mesi e segnala l'articolo che il San Francisco Chronicle ha dedicato a Spot Us.

Questo può essere una buona ipotesi per il futuro del giornalismo? Chissà...se però vi piace l'idea di uno Spot Us italiano fatemelo sapere!

martedì, marzo 17, 2009

Trasparenza al Congresso: gli archivi video di Metavid

«Il processo di democratizzazione può sempre essere misurato con questo criterio essenziale: la partecipazione e l’accesso a un archivio, la sua costituzione e la sua rappresentazione».

Questa frase di Jacques Derrida descrive bene le motivazioni dietro alla nascita di Metavid, iniziativa indipendente che vuole creare una raccolta di video dell'attività del Congresso USA, chiedendo agli utenti una partecipazione nell'operazione di contestualizzazione. Ne ho scritto su Apogeonline, provando a spiegare anche la controversia con il canale C-SPAN, che per tre decenni aveva avuto l'effettiva esclusiva sulla trasmissione delle sedute parlamentari e i diritti sulle stesse.


E per vedere le dirette parlamentari italiane?

Entrambi i rami del nostro Parlamento hanno un proprio canale satellitare sulla piattaforma Sky (canale 555 per la Camera e 525 per il Senato). Nessuno dei due ha però un palinsesto a eccezione delle dirette delle sedute; nel caso del Senato tra una seduta e l'altra, anzi, compare semplicemente una schermata rossa con l'indicazione della seduta successiva.
Nei rispettivi siti web i filmati delle dirette parlamentari sono disponibili in formato Real Player e Windows Media Player e non sono scaricabili.

Il sito del Senato mette a disposizione la diretta del giorno(tra l'altro definendo la pagina “web tv”) e gli archivi a partire dal 2005 con relativo ordine del giorno in formato testuale e in pdf.
Le sedute della Camera, in più, sono suddivise per interventi dei singoli parlamentari e ricercabili per numero della seduta, gruppo, oratore e argomento.
La Camera ha inoltre recentemente inaugurato un proprio canale su YouTube; al momento però i video inseriti sono di rappresentanza o di presentazione di vicepresidenti e capigruppo. Nessuna traccia di attività in aula se non, curiosamente, la sintesi di una scherzosa seduta speciale in cui i giornalisti sono stati ammessi in aula e hanno fatto “gli onorevoli per un giorno”.

giovedì, marzo 05, 2009

La regolamentazione della Rete: il video della tavola rotonda all'Espresso (e una bella iniziativa di Apogeonline)

Dopo una settimana di post e conversazioni interessanti sul tema è online il video della tavola rotonda sulla regolamentazione della Rete a cui ho partecipato lo scorso giovedì - ho provato a riassumere le posizioni qui.

Non è possibile inserirlo qui sul blog quindi vi rimando al blog di Alessandro Gilioli, dove trovate il video in versione integrale e suddiviso in quattro parti (la durata complessiva è di circa un paio d'ore) e una breve sintesi delle posizioni - le trattazioni approfondite le trovate in ciò che è stato scritto in questa ultima settimana e che ho segnalato nel post precedente a questo.

Approfitto per segnalare anche una bella iniziativa di Apogeonline: "A che punto sono le "leggi" di Internet?", una pagina in costante aggiornamento che raccoglie informazioni e analisi su tutte le leggi, i disegni di legge e gli emendamenti su questo tema. Complimenti a Sergio Maistrello e ad Elvira Berlingieri.

martedì, marzo 03, 2009

La regolamentazione della Rete tra tecnofobia e "contenimento" (e qualche utile esperimento).

(note: due link di aggiornamento in fondo al post)


Come annunciato, giovedì ho preso parte all'incontro sulla regolamentazione della Rete organizzato dall'Espresso. Alessandro Gilioli, moderatore dell'incontro, ha ben sintetizzato i punti chiave emersi.

Particolare oggetto di attenzione è stato l'emendamento 50-bis, all'interno del disegno di legge 773 sulla sicurezza pubblica, che si propone di reprimere l’utilizzo di Internet per commettere reati di opinione (apologia di reato, istigazione a delinquere) oscurando i contenuti incriminati.

È opinione condivisa – in Rete e non solo – che queste disposizioni non solo non risolvano il problema per cui sono state proposte ma ne creino di ulteriori, con il rischio effettivo di oscurare interi siti e social network. Per una trattazione completa e circostanziata rimando, come ho già fatto, a quanto ha scritto Elvira Berlingieri su Apogeonline).


Peggio l'ignoranza o la volontà repressiva?
Premessa: l'emendamento 50-bis proposto dal senatore D'Alia è stato presentato all'interno del pacchetto sicurezza che viene discusso in Commissione Giustizia. Il primo punto è dunque che non sia stata svolta una discussione in una commissione specifica, a fronte di una disposizione con effetti potenzialmente molto rilevanti.
Quello che sorprende, però – e lo abbiamo appreso tutti giovedì grazie a una segnalazione di Antonio di Pietro – è che l'emendamento D'Alia è stato inserito “fuori sacco” (per usare le parole di Di Pietro), cioè senza essere oggetto di discussione, di fatto sull'onda emotiva di notizie circa la presenza di gruppi Facebook che inneggiano alla mafia e altre aberrazioni.

Buona parte della nostra discussione ha riguardato l'ignoranza del contesto, sia per quanto riguarda la tecnologia che le dinamiche sociali peculiari della Rete, rilevanti in questo caso anche per quanto riguarda la circolazione e diffusione dei contenuti (spero di aver argomentato questo punto con sufficiente chiarezza durante il dibattito).

Antonio ne parla nel suo post e Sergio commenta:

L’ignoranza è il contesto che rende questi casi possibili. Ma il particolare che a me spaventa di più è il “fuori sacco”. Mi sembra un punto d’ombra nel sistema, anche quando - come in questo caso - resta ancora un passaggio parlamentare per sistemare le cose. Vuol dire che nelle stesse fortunose circostanze di D’Alia possono passare interi pezzi di legislazione su qualunque cosa come se niente fosse, senza alcun confronto, senza essere espressione di alcun ragionamento preparatorio che non sia l’indignazione di un singolo davanti alla tv. Significa che ci sono 945 persone, in genere divise su tutto, di cui in questi momenti di stupefacente efficienza dell’assemblea dobbiamo tenere ogni ansia, ogni puntiglio, ogni idiosincrasia.


Vittorio Zambardino propende per un'altra ipotesi:

A mio parere l’attacco che, confusamente, la politica di maggioranza e opposizione (ebbene sì, come dimostrerebbe un esame storico di quindici anni di legiferazione e proposte in materia) porta alla rete non è affatto il prodotto di una feroce ignoranza tecnofobica.

C’è anche questa componente: ma ci sono altre due spinte determinanti. Una è la corrente di pensiero internazionale - radicata, tanto per dire, nel Labour britannico e nel governo francese, certo non omologhi sul piano politico - a normare in senso autoritario e limitante le forme di nuova espressione maturate in rete (e nel conto ci metto anche le leggi sul p2p).

Seconda spinta: si tende a normare la rete perché sia allineata, nella visione dell’establishment italiano, alla forte azione di contenimento - andiamoci di understatement, che è meglio - di tutto l’ambiente dei media.


Fa più paura l'ignoranza o il dolo nel far passare delle leggi che “imbavagliano” la libertà di espressione? E qual è l'ipotesi più credibile in questo caso?


Proposte?

Va precisato che, di fatto, la regolamentazione di certi aspetti della Rete già esiste e i reati commessi in Rete sono perseguibili: esistono già strumenti cautelari e la magistratura ha già il potere di richiedere la rimozione dei contenuti (e la lista non finisce qui: segnalo il puntuale fact-check di Elvira).
Ci sono state alcune ipotesi fatte giovedì, da una legge quadro sulla Rete alla formulazione di principi generali che siano da guida nel legiferare su argomenti sensibili. I politici hanno detto la loro ma qualcuno ha già fatto un passo in più.

Una delle persone che ho conosciuto giovedì all'incontro è stato Guido Scorza, avvocato esperto di questi temi e membro del Consiglio direttivo dell'Istituto per le Politiche dell'innovazione. Proprio Scorza, sul sito dell'istituto lancia un esperimento, una pagina wiki con la proposta di emendamento fatta dal deputato Roberto Cassinelli (che ancora non è stata discussa e votata) per modificare l'emendamento D'Alia.

La proposta è stata prontamente rilanciata anche dallo stesso Cassinelli sul suo blog (dove – ho notato con piacere – cerca di discutere con i propri lettori su temi e proposte di legge che lo vedono impegnato in prima persona.

Scorza precisa giustamente:

Nessuno intende riscrivere le regole della democrazia rappresentativa ma, ad un tempo, utilizzare il web e la condivisione di idee, esperienze e competenze per far approdare in parlamento leggi migliori di quelle che, sin qui - almeno con riferimento alla realtà digitale e telematica - si son viste credo sia, per i più, un obiettivo auspicabile.


Può essere un primo piccolo, utile esperimento per iniziare a tracciare delle possibili modalità di collaborazione su questi temi.
In attesa di formare una lobby (come chiede Zambardino)?
Chissà.


Update: Antonio ha appena aggiunto delle considerazioni.

Elvira scrive in modo approfondito della proposta Cassinelli

lunedì, marzo 02, 2009

Ah, certo, e poi c'era il matrimonio non-organizzato

Beh, devo dire che è stata una settimana divertente sul blog di Grazia, a parlare di cose che non so, tipo i matrimoni, e a chiedere consigli su cose che non so, tipo l'abbigliamento più adatto (ne ho ricevuto di ottimi, devo dire)

Per la cronaca dopo il secondo post mi è arrivata email della genitrice con precise indicazioni sulla possibile mise per il matrimonio in questione (ho nel guardaroba già due articoli su quattro, sempre per la cronaca).

Beh, non potevo che chiudere in bellezza raccontando...di un matrimonio, l'unico, magnifico matrimonio a cui io sia mai stata.