lunedì, aprile 30, 2007

Long Island (il posto, non il cocktail)

Per quelli che fossero irragionevolmente affezionati alle vicende della sottoscritta, la comunicazione di servizio e' che sono a New York, sono viva (lapalissiano?), sto bene.
Attualmente sono a Long Island, in un posto molto carino che somiglia un po' a Wisteria Lane, ma meno "leccato", ospite della mia amica Liz e della sua famiglia (italoamericana). Il che vuol dire che gia' ho ricominciato a parlare in due lingue contemporaneamente - oltre ad avere mangiato una vera pasta col ragu', chevvelodicoafare.
Piu' tardi primo giro a Manhattan a incontrare amici e cercare casa.

Il lavoro comincera' mercoledi. Pare che il mio visto A2 faccia una certa positiva impressione, ieri il poliziotto alla dogana mi ha detto che non dovevo dargli le mie impronte digitali, cosa richiesta ai "comuni mortali" secondo le ultime disposizioni. Il visto dura cinque anni ma non ho capito che possibilita' comporti, dato che forse avere un lavoro che non sia nel settore degli istituti diplomatici non rientra fra queste.
In ogni caso prendero' per buono il miglior consiglio ricevuto finora: "Se ti offrono un lavoro a Portland non accettarlo perche' probabilmente non e' esattamente a Portland". ;-)

See ya!


sabato, aprile 28, 2007

In partenza... (e smentendo GoogleMaps?!)

Domani Roma, domenica New York.
Dispacci ridotti per un po' tra sistemazione e ricerca di una casa (oh, se a qualcuno avanza una stanza...).

Un grosso in bocca al lupo agli organizzatori dello ZenaCamp, mica per altro, ma qualcuno mi deve un piatto di trofie al pesto che reclamerò appena torno in Italia (non se ne dimentichi!).

Io latiterò, pazienza.
Intanto grazie a tutti quelli che scrivono e chiamano e fanno auguri e dimostrano stima e affetto. E anche a quelli che fingono di brontolare.
Ci vediamo dall'altro lato dell'oceano. Mi sa che non devo nemmeno attraversarlo a nuoto, quando si dice la fortuna...

Reazioni scomposte sul mio futuro divano

Grazie a questa santa donna ho appena ricevuto una notizia che mi sento di girare a due o tre amici che so condivideranno le mie sensazioni.
Studio 60 on the Sunset Strip.
Torna.
Il 24 maggio.
Finalmente.

martedì, aprile 24, 2007

Noi non l'abbiamo visto, l'abbiamo vissuto. :-P

(il titolo bello l'ha già usato il dottor Sofi, le parole difficili e la citazione pure. Uffa.)



Dopo molte risate, molte chiacchiere e molto "culto" casalingo (le coinquiline ogni domenica: "ehi, il nostro insegnante di romanesco che fine ha fatto?", mio fratello al CitizenCamp: "Ma quello lì è Zoro!!") siamo arrivati alla fine.
Tutto è bene quel che finisce bene, insomma, e quindi c'è tutto: la barba tagliata, la pargola che ristabilisce i ranghi e si riprende le bambole, uno sguardo al futuro... ;-)

I ringraziamenti sono d'obbligo per queste 14 puntate, per aver portato le risate, soprattutto in un paio di giornate parecchio storte e, oggi, per avermi fatto ricordare la prima volta che ho visto Petrolini.
Bravo!
...
Bravo!

E alla prossima, quale che sia!

sabato, aprile 21, 2007

YouTube e politica: le potenzialità di una scatola (vuota?)

(Per capirne di più, vedere la "Guida ai video della campagne elettorale presidenziale" di Mark Glaser)


L'accoppiata Presidenziali USA 2008+YouTube si allarga e rilancia.
E così dopo aver aperto YouChoose'08, il canale dedicato alle presidenziali USA, ci sono anche con Spotlight e CitizenTube: a turno ogni candidato metterà online un video in cui si rivolge alle persone, rivolgendo loro una domanda (almeno così è avvenuto finora).
Chi vuole potrà rispondere in video nella settimana che segue, al termine della quale il candidato risponderà con un altro video.


1. La scatola c'è...ma forse è vuota

Il primo candidato ad avere completato il processo è il repubblicano Mitt Romney che ha chiesto ai potenziali elettori qual è la più grande sfida che gli USA devono affrontare, rispondendo al termine della settimana.
Nel giro di quattro giorni il video è stato visto 285.000 volte (il numero è sensibilmente calato nei giorni successivi) e ha avuto più di 5o risposte (aumentate nei giorni successivi).
William Beutler, Senior Online Analyst di NewMediaStrategies, si è preso la briga di guardarli tutti e di commentarli. Il livello dei video di risposta è ben superiore alle aspettative, tanto da far addirittura ipotizzare che YouTube ne abbia rimossi alcuni, afferma Beutler.

Poi ci sarebbe da parlare di effettivi contenuti, delle risposte date da ogni singolo candidato, ma non sta a me giudicare, in fin dei conti (e nel contesto mi interessa relativamente). Jeff Jarvis, ad esempio, è piuttosto seccato dal fatto che questa opportunità venga utilizzata per dire...niente, in realtà! (Jarvis si rivolge a John Edwards, prossimo candidato "in the spotlight", già valutato positivamente da PrezVid per la sua presenza online).

Un mese fa Webgol ha ospitato un mio post in cui parlavo di visibilità e trasparenza dei candidati (stonata come sono ultimamente, non lo avevo nemmeno segnalato, nè ringraziato Antonio per la possibilità). Scrivevo che "Per la prima volta, insomma, sia gli uni che gli altri si avvalgono dello stesso strumento del loro candidato. Una sfida giocata ad armi (quasi) pari. I candidati possono essere visti in una nuova luce. Più sono esposti agli sguardi (e agli obiettivi) incrociati, più sarà possibile valutare pubblicamente ciò che propongono".
Il rischio di "pulire" domande e immagini per avere un'immagine migliore è dietro l'angolo. Prevedibile che siano i cittadini a uscirne meglio. ;-)


2. Guardando oltre, ma non troppo...anzi prima...

Mi sembra che da quelle parti si stia provando ad esplorare, se non altro, le potenzialità dello strumento e osservo interessata.
L'esplorazione, più che dei candidati, sembra essere di chi crea servizi tecnologicie di chi li analizza (cito per tutti l'ottimo lavoro quotidiano - non certo l'unico di valore - di TechPresident). Altri sarebbero gli esperimenti di cui si potrebbe parlare e altri i contesti, a partire da quello inglese di David Cameron.
Per una bella panoramica ricca di spunti e osservazioni consiglio la presentazione+chiacchierata fatta al CitizenCamp da Antonio Sofi, che di queste cose si occupa per mestiere e per passione (come dire, una doppia garanzia).

Altra cosa che aspetto è un po' di analisi per capire l'effettivo impatto di queste tecnologie. Parlare, adattarsi a quella che può essere vista anche come una moda, utilizzare social network lascia il tempo che trova se non è accompagnato da contenuti validi. E rischia di avere più impatto sui media che cercano di individuare nuove tendenze che non sui cittadini.
In questo senso, magari, non dovrò aspettare molto: le elezioni francesi sono domani, e non metaforicamente.



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La mia nemesi si chiama MAE

(dove MAE sta per Ministero degli Affari Esteri)

Questa cosa - il titolo - me la ripeto ormai da quattro settimane, cioè da quando mi hanno comunicato che andrò a New York per tre mesi a fare un tirocinio al Consolato Italiano.
Questo perchè, senza contare il poco preavviso dato, hanno continuato a centellinare informazioni e a fare in modo che dovessimo reperirne altre in modo del tutto autonomo - per tacere delle spese, dato che non ci rimborsano in alcun modo. Qualcuno ha addirittura ipotizzato che lo facciano apposta per metterci alla prova, mah...
Il culmine è stato l'incontro di ieri, a villa Madama - posto splendido e immerso nel verde, tra l'altro - dove è stato convocato un incontro informativo, che di informativo aveva pochino, dato che le domande erano quasi tutte ovviamente specifiche (noi tirocinanti verremo mandati in tutti gli angoli del mondo).
Insomma, molte ore di treno e poco sonno per tutti e, a detta di tutti, una giornata inutile, dato che pure le poche informazioni generali hanno una certa variabilità a seconda di università frequentata e di ASL di appartenenza (per esempio alla ragazza di Perugia l'università paga il biglietto aereo...perchè? perchè? Uff!).

In realtà uno si mette a cercare i punti positivi della giornata e li trova.
Trova che alla fine anche solo sei ore a Roma mi mettono di buonumore in modo incredibile.
Trova che villa Madama sia un posto splendido.
Trova che aver conosciuto Sara, Roberta e Luca, che condivideranno l'esperienza di tirocinio a New York sia stata una gran bella cosa, chè l'affiatamento immediato tra compagni di avventura non era previsto ed è piacevole.
Trova che il MAE complica la vita ma dà anche la possibilità di fare un'esperienza incredibile, senza troppo preavviso, cioè, nel mio caso, senza troppo tempo per rimuginare e programmare e dar peso a certe cose.
Una gran bella Nemesi, per me.

mercoledì, aprile 18, 2007

Il (possibile?) dialogo tra cittadini e media

Ieri incontri finali per "La città dei cittadini" a Casalecchio di Reno.
Noto con piacere che qualcuno - che non si è palesato - era presente e ha scritto un suo resoconto dell'incontro serale dal titolo "Cittadini e media: quale dialogo?".

Curiosamente leggendo il suo resoconto ho trovato una frase che in qualche modo rispondeva alla perplessità di Mattia, a cui sembrava di aver sentito cose valide, ma niente di nuovo.

Senza Identità (blogger misterioso!!) scrive infatti: "Avrei voluto sentir parlare di giornalismo diffuso e invece mi sono reso conto che c’è ancora troppa gente che non ha idea di cosa sia il giornalismo diffuso, e quando lo scopriranno forse sarà tardi".

Al di là delle definizioni, è effettivamente un problema di concetti, concetti che mancano, anche perchè manca l'abitudine a pensare secondo schemi diversi e specifici di un mezzo e, piuttosto, si tende ad adattare quel che c'è di nuovo ai vecchi. In questo senso, molti complimenti alla lucidità di analisi del professor Grandi (moderatore dell'incontro, nonchè docente di Comunicazione di Massa e mille altre cose).

Volendo scrivere due cose a riguardo...mi ricordo che l'ho già fatto!! E allora faccio "copia e incolla" di un pezzettino della tesi:


Il problema è innanzitutto di ampiezza della percezione: infatti, a causa delle difficoltà e dei costi di distribuzione, noi abbiamo accesso solo all'élite delle pubblicazioni cartacee. Non è così online.
[...]

Si tratta, effettivamente, di un problema reale: su Internet è disponibile una quantità d'informazioni incredibile, sproporzionata. La Rete ha natura aperta e le barriere di accesso ai mezzi di produzione di informazione sono state abbattute, come la presenza dei blog (e non solo) dimostra. Una parte consistente di questa gran massa d'informazioni è, effettivamente, di bassa qualità o è totalmente inattendibile e i motivi sono effettivamente da ricondurre alla semplicità di pubblicare online e al suo bassissimo costo.

Tuttavia ciò non giustifica l’automatica convinzione che l'informazione online sia meno affidabile di quella disponibile sugli altri mezzi di comunicazione di massa: la Rete è un ambiente mediale differente da quello dei mezzi di comunicazione tradizionale sia dal punto di vista della produzione che da quello della fruizione e, in quanto tale, è regolato da logiche e dinamiche differenti e difficilmente comparabili con quelle che caratterizzano il mondo della carta stampata o della televisione.

Che è più o meno quello che avevo scritto sopra e che ho già scritto altrove.

Certo, chi usa molto la Rete, ci lavora e la usa per informarsi (e non solo) ha più tempo, modo e possibilità di fare esperienza delle varie tipologie di contenuti e di capire l'affidabilità, di costruire un senso critico "specifico", di individuare fonti di fiducia.

Forse per chi fa questo tipo di esperienza continuamente c'è il rischio di cadere nell'eccesso opposto, di avere a che fare solo con fonti valutate attendibili, opinioni condivise o comunque interessanti. Ci sono molte altre persone che non hanno tempo e strumenti per orientarsi in questo magma. A volte mi sento chiedere da parenti e amici curiosi: "Da dove parto se voglio andare in Rete? Da dove parto se voglio leggere i blog?".
La risposta non c'è, non ci sono due o tre giornali autorevoli, pur coi loro limiti, a fare da punto di partenza.

A questo proposito mi viene in mente un'altra esperienza, forse collegata, forse no.
Sono sempre stata una vorace lettrice, sin da piccola. Negli anni delle scuole medie e del liceo ho incontrato persone che non avevano mai letto un libro intero, una delle cose che mi facevano quasi "scandalizzare", tanto erano lontane dalla mia esperienza quotidiana. Qualcuno mi ha chiesto come cominciare e non c'è un libro da cui si comincia, non ce n'è uno che va bene per tutti. Questione di creare interesse, in modo mirato. C'è chi si è appassionato alla lettura grazie ai gialli e ai noir, chi al fantasy, o ai diari adolescenziali, chi ha cominciato - incredibile, ma vero! - con i libri di storia. Conoscendo le singole persone, credo di aver dato un contributo a creare lettori, che magari ne avranno creati altri (dove ho già sentito questa cosa?).

La risposta non c'è, o meglio è diversa per ognuno. E non è una novità, mi sa.

Add: Le osservazioni di Feba e la cronaca di Alberto


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martedì, aprile 17, 2007

Department of Obvious Studies

Una ricerca del Pew Research Center for the People & the Press sul livello di conoscenza della politica interna, rileva che è un po' sceso nonostante fattori come, ad esempio, la diffusione dell'accesso a Internet.
Tra l'altro, pare che gli intervistati più informati siano anche quelli che guardano regolarmente il Daily Show e il Colbert Report, esilaranti show televisivi fatti in forma di talk show - notiziario, con notizie tutte rigorosamente...false (ma, grottescamente, quasi verosimili)!

Secondo una battuta di Benjy (a cui ho rubato il titolo - anche perchè non avevo voglia di pensarne un altro): "Entrambi stanno guardando false notizie ma gli spettatori del Daily Show sono significativamente meglio informati di quelli di Fox News".

lunedì, aprile 16, 2007

Cittadini e media: appuntamenti finali per "La città dei cittadini"

La città dei cittadini ha ancora un doppio appuntamento domani alla Casa della Conoscenza, a conclusione del progetto.
Alle 15.30 un seminario sulla partecipazione dal titolo "Il know-how della cittadinanza: ascoltare e farsi ascoltare".

Alle 20.30 un dibattito sul rapporto tra giornalismo e cittadini: "Cittadini e media: quale dialogo?"

Insomma, io domani pianto le tende in quel di Casalecchio. Siateci!!!
(...o, se proprio non potete, seguite tutto in streaming, il Cineca replica l'ottimo lavoro fatto al CitizenCamp).

martedì, aprile 10, 2007

Le storie (non eccessivamente inutili) di Kurtz

Da quando ho a che fare con i blog non facevo che dirglielo: tu dovresti proprio avere un blog.
Da quando si è trasferito a Parigi i motivi aumentavano, a mio modesto parere.

E alla fine si è deciso: Kurtz ha un blog!!
Con le storie, il suo sguardo caustico e non immediato da capire, le sue impressioni da italiano in Francia e le sue belle foto (una mi fa da sfondo per il desktop).

lunedì, aprile 09, 2007

Frasi proprio così (ennesimo capitolo)

(sentite o lette in giro - nella mia vita)


Apprezzamenti
: "Se mi piace? Uhm...Non è simpatico...voglio dire, mi sa che non gli viene spontaneo...poi oh, avrà altre qualità...no, ecco sì, è intelligente..."


Appuntamenti: "Potrebbe essere domani come mergiovenerdì (noto giorno della settimana infinita).


Incitamenti
(sentita in un ufficio): "Divertitevi, eh! E siete fortunati che quest'anno Pasqua viene di domenica"


domenica, aprile 08, 2007

Nuntio vobis magnum gaudium (the NYC edition)

Alla fine ho pensato: "Sonno perso per sonno perso, tanto vale che vada in una città che non dorme"...

Ok, non sono brava in questo genere di cose e anche se lo fossi probabilmente non avrei tempo per pensare a frasi ad effetto, quindi:

Fra tre settimane parto per New York per fare un tirocinio al consolato italiano per i prossimi tre mesi. Dunque fino a inizio agosto mi trovate lì.

Ora, dato che il Ministero degli Affari Esteri ci tiene al fatto che il mio tirocinio sia una completa ed entusiasmante avventura, ha pensato bene di dirmelo dieci giorni fa. Il risultato è che tra visto, ricerca di una casa, biglietti aerei e altre amenità ho meno tempo che mai. Quindi sono già in ritardo su tutto, tocca avere pazienza.
Aiuti morali e materiali saranno altamente graditi, insieme alla pazienza di cui sopra.

Sono prevedibilmente entusiasta. Come, non mi vedete saltellare come una scema? Mh, guardate meglio... ;-)

giovedì, aprile 05, 2007

...ma poi devo augurargli 100 di questi giorni?

Sarà che mio fratello va in giro cantando "Suppellettile", sarà che le mie coinquiline stanno apprendendo i rudimenti del romanesco, sarà che in queste settimane le sue cronache sono diventate uno dei miei appuntamenti di divertimento puro di quelli che ti risollevano l'umore e ridi per mezza giornata...insomma fatto sta che per la centesima puntata del Grande Fratello forse un augurio tocca farglielo...anche se non saprei proprio dire quale!! :-)





...beh...se non quello di continuare così (e in tutti gli altri modi che gli verranno in mente)!!