mercoledì, giugno 28, 2006

E dicevano delle autostrade dell'informazione...


Dopo alcune recenti conversazioni sulla Net Neutrality, il mio videoblog di riferimento ha dedicato il Casual Friday a una esemplificazione visiva della Net Neutrality.

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The People Formerly Known As The Audience

"The people formerly known as the audience are simply the public made realer, less fictional, more able, less predictable. You should welcome that, media people. But whether you do or not we want you to know we’re here".
Dopo la BloggerCon IV - "empowering the users", Jay Rosen fa delle considerazioni, da par suo, su utenti, consumo e produzione di contenuti.
Ci sono i consumatori che vogliono decidere le modalità del consumo e quelli che vogliono produrre contenuti. Ma soprattutto, spiega Rosen nei commenti, nessuno sta dicendo che "the people" have the power now, and the media lost theirs. It says there's been a shift in power. (And there has, but only a partial one.) It also speaks of a new "balance of power," which is another way of talking about a limited change.

[Limited change...capito?]

Chez Dan Gillmor, c'è anche chi ha da ridire, come Seth Finkelstein: <<If I do volunteer journalism, but it is not propagated by A-list gatekeepers, and not appealing enough for the popular sites, it’ll be ignored. That’s “audience”. And what happens if the professional journalist just doesn’t care if he or she gets it wrong, as long as it brings in the crowd? That’s “audience”>>.


In effetti il dubbio, in giro per i commenti, è sempre il medesimo: come possono cambiare le cose se il singolo blogger scrive cose valide, ma non ha accesso a un ampio pubblico?


(Uhm...e La Coda Lunga?)




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martedì, giugno 27, 2006

Cronache parigine/2

A mangiare cibo francese uno dovrebbe supporre che i francesi abbiano le arterie completamente ostruite da burro puro (pare di no)!
Ma è anche vero che, quando è buono, il cibo francese dà soddisfazione!
Insomma, per dire che nei pressi del Centre Pompidou c'è un ottimo ristorante francese nel quale ho usufruito di un tardivo regalo di laurea a base di crema di lenticchie con foie gras, boeuf alla Strogonoff e dolce al cioccolato con cioccolato liquido dentro!
Da qualche parte, se vi serve, ho il bigliettino col nome del ristorante - prenotare è fortemente consigliato!

N.B. c'è ancora - e sempre - tempo per i regali di laurea, eh! Nessuno si senta escluso! :P


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lunedì, giugno 26, 2006

Cronache parigine/1

Uno degli eventi di questo viaggio a Parigi è stata la possibilità di vedere una mia amica di Vassar, anzi una mia compagna di classe. Nora è di Chicago, si è laureata un mese fa in sociologia, adora cucinare, ha origini ceche e italiane e ha - parole sue - una "unhealthy obsession with music".

La prima cosa che mi ha detto Nora, reduce da un viaggio in Marocco che l'ha stregata, è che voleva assolutamente andare nella "north-african neighborhood". Da perfetta ignorante quale sono non ne sapevo nulla e così l'ho seguita. Poi qualcuno mi ha anche chiesto se si trattasse di qualche zona coinvolta nei disordini delle banlieue di cui si è parlato nei mesi scorsi. Tutt'ora non lo so e il pensiero non mi ha minimamente sfiorato (sono anche una perfetta incosciente? chissà!).

Arrivati alla Goutte d'or, è però inevitabile notare che la guida Lonely Planet di Nora ha ragione quando dice che all'uscita della metropolitana saremmo state assediate da gente che distribuisce volantini che reclamizzano medium e cose del genere...e che saremmo state "attentamente scrutate dagli uomini" (lo ripeto a Nora in italiano usando queste parole e lei ne è divertitissima).
Il quartiere è senza dubbio popolare, un po' sporco, molto movimentato, colorato e...sovraffollato!! Davvero, è letteralmente brulicante di persone. Probabilmente la zona è più simile a una città del Nordafrica che a una capitale europea...in ogni caso sembra di essere anni luce lontani dalla zona di Notre-Dame da dove abbiamo preso la metro.
Nora è alla ricerca di alcuni oggetti tipici e di un suk che alla fine non troveremo. Questo non ci impedisce di gironzolare tra i negozi, ricevere commenti irripetibili (perchè fatti in lingue sconosciute), mangiare un ottimo couscous e chiacchierare con i proprietari del locale dove mangiamo. Manco a dirlo, dei Mondiali di calcio!

La chicca della giornata è una drogheria dove Nora si entusiasma causa massiccia presenza di spezie di cui entrambe non sospettavamo l'esistenza...in molti casi, in realtà, non sappiamo renderci conto di cosa siano perchè non sappiamo tradurre dal corrispettivo francese alla nostra lingua (una qualunque delle due!)!
A un certo punto stiamo per andare a pagare quando il proprietario esce improvvisamente dal bancone, prende un oggetto che all'inizio non riconosco e sembra accovacciarsi.
Stupite, ci avviciniamo...e ci rendiamo conto che sta pregando!
Con discrezione ci allontaniamo in fondo al negozio per tornare quando ha finito.

Devo dire che, pur sapendo benissimo di che si tratta, era la prima volta che mi capitava di vederlo con i miei occhi e ho provato una strana sensazione, subito fugata dal fatto che l'uomo non ci ha messo molto a domandarci da dove venissimo e a chiederci - anche lui! -un'opinione sui Mondiali di calcio!!


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Sono altre le vittorie che mi aspetto da questa giornata...

Ho passato tutto il tempo della partita a leggere feed arretrati e a cazzeggiare su Flickr.
Sono andata in soggiorno appena in tempo per rivedere il replay del rigore di Totti e sentire la classica, inutile, dannosa frase "è l'Italia di Totti".

Classica frase che porta un uomo serio e pacato - il genitore - a dire parole irripetibili.

Ma poi, perchè diamine suonano questi clacson!?!

Argentina: una fabbrica senza padroni

Lungo la statale che collega Neuquén, capitale dell’omonima provincia patagonica alla cittadina di Centenario, c’è una grande insegna quadrata che recita: “Cerámica Fasinpat. Zanon bajo control obrero”.

Comincia così "Argentina: una fabbrica senza padroni", l'articolo che Ilaria Leccardi dedica alla fabbrica Zanon, uno dei maggiori esempi di autogestione nell’Argentina dopo la crisi economica.
Ilaria (che sì, è mia amica ed è in assoluto una delle persone più in gamba che io conosca) ha scritto la sua tesi di laurea sull'argomento e si è documentata, tra l'altro, trascorrendo un mese in Patagonia, nella fabbrica; non solo ha intervistato gli operai ma ha vissuto con loro, secondo i loro ritmi.


L'articolo esce sul nuovo numero di Latinoamerica.



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sabato, giugno 24, 2006

Vita familiare a casa sud/2

Se c'è una cosa che mi dà fastidio ultimamente è vedere tante bandiere italiane appese ai balconi perchè ci sono i Mondiali di calcio e sapere che le stesse persone non andranno a votare al referendum/non sanno che si vota/non gliene frega assolutamente niente.

Se c'è una cosa che mi stupisce è vedere mia madre - solitamente informata, ma pacatissima - infervorarsi per la politica, segno inequivocabile che ormai siamo oltre il livello di indignazione.
Appena arrivata a casa, si è finiti a parlare di referendum e con fierezza mi ha mostrato l'unica segno tricolore che campeggia sul balcone di casa nostra: quello presente sul cartello della campagna per il "NO" da votare al referendum.



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Vita familiare a casa sud/1

Una delle cose che apprezzo dei miei genitori è la fantasia.
Quando torno a casa in estate, il primo sabato è solitamente dedicato ad andare al mare con la mia famiglia, occasione per apprezzare questa loro dote.

Oggi, mentre facevamo il bagno e facevamo una (abbastanza) seria discussione su politica e lavoro, mio padre ha fatto un'importante considerazione sulle sue esperienze in questo campo, concludendo con "Sai, ho fatto tante cose nella vita, ma una mi manca, in effetti...sai quale?"
Ho atteso la risposta con il rispetto della figlia primogenita coscienziosa che sono.
"Il nonno" mi ha detto con la serietà di uno che sta per scoppiare a ridere - e lo fa un nanosecondo dopo.

I miei genitori trovano ogni volta nuovi e divertenti modi per ricordarmi certe cose...


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martedì, giugno 20, 2006

Parigi è splendida in questa stagione - coming soon

La versione breve della mia vacanza è che Parigi è splendida, specie in questa stagione.
Ok, fine del luogo comune.

Poi. Clima ideale, cibo etnico, musei, palazzi reali, parchi, parchi, parchi (io adoro i parchi di Parigi!).
E giri in motorino, conversazioni in tre lingue e un pomeriggio alla Goutte d'or con Nora, mia compagna di classe a Vassar!!

La versione lunga nei prossimi giorni, chè adesso avrei un po' sonno.
(sì, pure le foto, va bene.)


mercoledì, giugno 14, 2006

Casa Torino - ultima puntata!

Questa sera sono anch'io su Casa Torino!

(dato che Suz non si decideva a mettere a disposizione i podcast...sono andata alla montagna!! Se non altro ora ha pubblicamente promesso che provvederà!)



Add: si ringrazia - ma anche no!! - Fabio De Luca, la cui momentanea latitanza telefonica ha fatto sì che venissi istantaneamente promossa a "saggia" della trasmissione.

martedì, giugno 13, 2006

All the road to Torino (e oltre!)

Due weekend di fila a casa e qui già si è insofferenti e si ritorna a muoversi.
Quindi domani è prevista una migrazione verso Torino, patria dei blogger di buona volontà (tanto da ospitarmi) e di recenti festeggiamenti dal colore granata.

In realtà a Torino ci vado per un motivo ben preciso che esula - strano! - dal fatto che incidentalmente giovedì pomeriggio sarò ad ascoltare l'incontro "L'uomo al centro della Rete".

Poi, vabbè, mi potevo fermare qui? (domanda retorica, la risposta è no)
Quindi poi venerdi si va ancora verso nord, fino a Parigi, per qualche giorno. Uno le vacanze deve farle come e quando può, specie se è in una situazione tale per cui non è in condizione di fare programmi più a lungo termine di una settimana (il che è una sorta di nemesi storica per me!)
Ci vediamo in giro, ecco!!


(a beneficio della famiglia e della democrazia, faccio presente che la prossima settimana torno a casa, dove eserciterò il mio diritto di voto)

Constatazioni

La gente normale ha problemi normali, piccoli o grandi che siano.
I miei - piccoli, per carità - ultimamente tendono a sfidare le leggi della fisica.

venerdì, giugno 09, 2006

Lately

(aggiornamenti esistenziali per chi è interessato. Vaghi, come questo periodo)



Periodo frenetico con tante cose che succedono.
O meglio, stanno per succedere.
Nel frattempo tanto lavoro e tante novità in vari settori. Inaugurazione di una casa (non mia), decisioni importanti prese (sempre da amici, beati loro), speranze e cambiamenti alle porte.
Frenesia e stanchezza fisica, diverse soddisfazioni che arrivano quando (e da dove) meno te l'aspetti).
Nella prossima settimana colloqui di lavoro, ricerca, compleanni importanti, viaggi, incontri con amici lontani e ancora più lontani.
Qualche risposta, forse.

N.B. E nel frattempo, tanti auguri a una persona a cui auguro - tra l'altro - di fare presto un giro sul Brucomela!!

lunedì, giugno 05, 2006

Disclaimer esistenziale (del blog, non mio)

[Questo post non contiene niente di nuovo, ma nasce dal fatto che ultimamente sostengo conversazioni piuttosto simili con persone diverse che hanno posizioni piuttosto simili. Poi si tratta di persone ragionevoli, quindi alla fine la conversazione si conclude su qualche compromesso e sulla richiesta dell'indirizzo del mio blog.]

Per cominciare.
Io non sono un buon esempio di quei blog che fanno informazione.

Be'... non sempre. O meglio: dipende da quello che si considera informazione. Quello che ho scritto sul convegno FNSI può essere utile informazione (meglio, testimonianza) per chi non c'era. Se scrivo che l'Osservatore Romano non assume donne, dato lo statuto della fondazione, questa può essere un'informazione. Non è fare informazione, è dare un'informazione. Fa così schifo?
Siamo seri, chi pretende che i blog/siti personali/qualunque altra forma di espressione del singolo non supportata da grosse organizzazioni faccia informazione nel senso di news alla pari dei grandi quotidiani, se non in pochissimi casi? Anche negli USA, dove i blog hanno ben altra importanza, il loro valore non è quasi mai quello di dare notizie ma di stimolare riflessioni, magari su temi che i giornali non trattano o di mettere in luce cose che di solito sono in secondo piano.
Ma se dicessimo "informazione=news" i grossi quotidiani dovrebbero avere all'incirca le dimensioni del Foglio (e, pensandoci, il Foglio non esisterebbe).


Ci fidiamo delle grosse organizzazioni, perchè svolgono un lavoro che noi non possiamo fare, perchè leggono il mondo per noi,spiegandoci le cose che non sappiamo. Ma basta leggere articoli su argomenti che conosciamo bene per trovare inesattezze se non errori e per chiederci se vale la pena che ci siano persone pagate per fare qualcosa che noi sapremmo fare meglio.

Anche le modalità con cui attribuiamo fiducia stanno cambiando, però.

In realtà il giornalista è una professione, o almeno tale dovrebbe essere.

Da parte del lettore ci dovrebbe essere una maggiore consapevolezza di quello che è il lavoro del giornalista, di cosa comporta quotidianamente. Da parte del giornalista l'umiltà della propria professione (professione, non casta...yu-hu?).

Altra considerazione. Abbiamo a disposizione il meglio e il peggio del web mentre non si può dire altrettanto della carta stampata. Quindi, per piacere, se parliamo di blog che fanno informazione...che si analizzino i blog che fanno informazione, o che ambiscono a tale scopo! Non tiriamo fuori i diari personali e le solite menate...anche perchè io mi scoccio a dare sempre le stesse risposte, quindi trovate obiezioni nuove, più argomentate e più fantasiose, ecco. Non ci vuole una laurea per distinguere cose argomentate bene o male, non ci vuole moltissimo per distinguere una cosa scritta con cognizione di causa (con un rimando alle fonti a cui si fa riferimento, magari) da una elucubrazione a caso. Insomma col senso critico non si nasce. Però...

Per finire. Io non sono un buon esempio di blog che fa informazione. Questo blog è nato perchè volevo sperimentare uno strumento, ho continuato a usarlo perchè mi piaceva e mi interessava ed ho trovato l'ulteriore funzione di restare in contatto con le persone lontane. Quindi, poichè, anche se diciamo il contrario, non possiamo prescindere da chi sappiamo essere nostro lettore, spesso ci sono cose del tutto personali o che trovo simpatiche.

E riflessioni mie, come queste. Che magari stimoleranno altre riflessioni (o anche no). Se succederà anche una sola volta, questo post avrà senso, questo blog avrà senso.

[Non che sia il mio scopo primario ;)]

Casual Monday

(il casual Friday lo fanno tutti, sto scoprendo il bisogno del casual Monday - e quindi me lo autoproduco. Poi ci sarà qualcuno - c'è già stato - che mi dirà che ormai ragiono per blog. Uffa! Dovrei drogarmi e riempirmi di tatuaggi?)


  • le hit musicali del momento secondo Daveblog (sono d'accordo su quasi tutto)
  • il blog dei Pirosiani, fan del giornalista Antonello Piroso (scusate, a casa mia parte il tifo da stadio) - da notare che ho scoperto il blog grazie all'intervista di Daria Bignardi a Le Invasioni Barbariche
  • il Friday Prejudice - pregiudizi cinematografici. Dovevo segnalarlo da un secolo! L'idea era di quelle che avrei voluto avere io.

Enjoy! Buona settimana (non sarò sempre così simpatica a lungo!)

giovedì, giugno 01, 2006

Keywords

Sussidiarietà potrebbe diventare una delle prossime parole chiave della mia vita.
Almeno a giudicare dal mezzo giga di roba che alberga nel mio computer e che dovrei leggere entro il weekend.

Le fonti e l'attività giornalistica: Apple vs. bloggers

La corte d'appello della California ha dato ragione ai blogger, stabilendo che possono decidere di non rivelare le loro fonti. Complimenti anche alla EFF che ha difeso gratuitamente i blogger in questione (anche se non ho notizie della sorte del blog Thinksecret e di Nicholas Ciarelli).

La sentenza è qui, per i commenti ci sono Jeff Jarvis e Eugene Volokh (domande interessanti anche nei commenti alla sua analisi).

(A proposito, qualcuno ha notizie della benedetta shield law federale di cui si parlava un anno fa?)