Un pezzetto di quel che succede altrove, qualche immagine, senza alcuna pretesa di trarre conclusioni, almeno da parte mia.
Lo scorso weekend la mia collega Lisa è andata ad aiutare i volontari a Far Rockaways, una zona di New York particolarmente colpita dall'uragano e dove ancora molte persone sono senza elettricità, acqua e servizi.
Lisa mi ha spiegato, tra l'altro, che si è fatta accompagnare da un amico che parla russo perché in diverse zone di quell'area ci sono persone, soprattutto anziani, di nazionalità russa che non parlano inglese.
Succede a New York, due settimane dopo l'uragano Sandy.
Aggiornamento
Da leggere: "In Red Hook, Mesh Network Connects Sandy Survivors Still Without Power" (di Becky Kazansky)
martedì, novembre 13, 2012
venerdì, novembre 09, 2012
Milano a novembre: festival da tenere d'occhio
Siamo 'naturalmente' portati a guardare con invidia a quello che si fa altrove dicendo "qui non succede mai niente". E questo succede ovunque, dal paese dove son cresciuta fino a Milano, dove - e frequento miei coetanei, grossomodo - sento spesso sbuffare che ci sono sempre le stesse cose, gli stessi locali, gli stessi eventi.
E che belle New York, Berlino, Parigi, Londra, piene di iniziative, di cultura, di festival che "eh, noi ce li sogniamo".
Vero, eh, son posti incredibili e pieni di vita. Spesso, però, penso che a volte bisognerebbe guardarsi intorno con appena un po' più di attenzione. E le cose si trovano, ci sono. Quindi ecco cosa faccio io nei prossimi due weekend: da oggi a domenica qui a Milano c'è il primo Festival dei beni confiscati alla mafia.
Il weekend successivo, invece, mi districherò in una quantità enorme di eventi che costituiscono Bookcity: il programma è ricchissimo, con la presenza di alcuni scrittori di livello internazionale, tra cui Salman Rushdie.
Insomma, almeno per i prossimi due weekend, io non ho niente su cui sbuffare.
Agenda digitale a Bologna: quello che verrà
L'agenda digitale di Bologna raccontata da Michele D'Alena a margine di Smart City Exhibition (e commentata da Ernesto Belisario). Qui un piccolo pezzo dell'articolo:
Quella della città inteligente è una tematica trasversale, all'interno della quale sono stati individuati sette sotto filoni, dalla mobilità sostenibile alle reti a banda larga, dai progetti educativi alla riqualificazione urbanistica, dalla digitalizzazione dei processi legati alla sanità e al welfare alla riprogettazione basata sul cloud della rete civica Iperbole. Tutti ambiti che richiedono un mix di competenze e un atteggiamento flessibile da parte dell'amministrazione. "Il progetto - commenta D'Alena - ha il merito di aver messo allo stesso livello dipartimenti che non collaboravano fra loro, come quello dell'ambiente, dei trasporti, dei lavori pubblici".
(mini-disclaimer: faccio parte del comitato scientifico dell'agenda digitale bolognese)
giovedì, novembre 08, 2012
Elezioni USA: perché i social media non sono stati decisivi
Four years ago for us here techPresident, Election Day was a moment to reflect on the Internet's impact on the campaign, and in particular how so many voters had ventured onto the playing field of politics by using new interactive media, self-publishing tools like blogs and YouTube, and nascent social networks like Facebook. But if you've spent any time reading techPresident this cycle, you've noticed that we've more or less stopped paying close attention to social media metrics. The reason is, they didn't make a difference to the race. The question is why.
Lo spiega Micah Sifry in un bel post dal titolo The Rise and Fall of Social Media in American Politics (And How it May Rise Again). Un'analisi assai interessante e da tenere presente quando sentiamo parlare a sproposito dell'importanza della Rete in politica.
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