venerdì, febbraio 17, 2006

In leggera controtendenza...

Gente che compra casa, che cambia lavoro o che progetta di farlo, che si trasferisce o che chiude storie lunghette perchè "il cambiamento anche no".
Il cambiamento avanza. Io, il cambiamento, non ho bisogno di cercarlo, perchè incalza, inevitabilmente: insomma, sta arrivando e mi accontenterei di dargli una forma e di prendere decisioni di cui non pentirmi. E io mi agito sempre quando devo prendere decisioni, specie se sto brancolando nel buio.
Una faticaccia, insomma, e io mi sento un po' stanca. Quindi prendo fiato e lascio agli altri i momenti tragici e le decisioni grosse, almeno per un po'.
Io e la tesi ci prendiamo una pausa di riflessione. Tra noi, intendo.
Per quel che mi riguarda, mi dedico ai rapporti sociali trascurati e all'intrattenimento per famiglie*: certo, è un peccato che nessuno possa dare un'occhiata alla sottoscritta che gira per negozi con la genitrice, alla ricerca di qualcosa da indossare per la fatidica seduta di laurea. Perchè dall'esterno deve essere divertente (deve!) vedere le mie espressioni mentre trovo parole gentili per spiegare alle commesse che non ho intenzione di provare certe magliette pacchiane senza dire esplicitamente che sono pacchiane (quella maglia argentata proprio no, e non mi interessa nulla se è di Calvin Klein, per dire).
Per la cronaca, tale operazione è resa più difficile dal fatto che le commesse sono gentilissime e sempre più belle, vestite meglio e truccate...insomma, sembrano dirti che forse ne sanno più di te sull'argomento.
Insomma, era solo per dire che oggi ho capito il significato della parola Nemesi.
*quando racconto certe disavventure, a casa mia si divertono. Cioè mio padre ride. Mia madre no.

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