martedì, agosto 23, 2005

Lettere da una vacanza /2

Segue da qui.

Impresa. La scalata sulle Dolomiti del Brenta, dal lago di Molveno fino ad arrivare qui. La scalata era abbinata a uno degli eventi della rassegna "I suoni delle Dolomiti". Che è stato bello (un po' breve), per carità. Ma la fatica della scalata (da 1300 a 2500 metri!!) sarebbe stata compensata in ogni caso dall'essere svegliata dal primo raggio di sole e dalla visione dell'alba: le cime che spuntano tra le nuvole e il sole che riempie tutto.

Mattia. Bambino di un paio d'anni che ha allietato le nostre giornate in Toscana. Oltre alle funzioni vitali Mattia esprimeva se stesso in un'unica attività: piangere. Perchè aveva fame, sete, sonno, voglia di giocare e qualunque altra cosa. Diventato sinonimo di "incredibile rompiscatole". Una sola cosa era peggio di Mattia: il padre supercafone dalla voce tenorile e dal multiforme ingegno in termini di bestemmie, come nella migliore tradizione toscana (sempre al telefono, chissà con chi parlava). L'unica cosa ripetibile è "testa di 'ofano"(cofano). Il che ci ha fatto supporre che fosse un meccanico. Dico supporre, perchè poi ha ignorato evidentemente i nostri saluti, figuriamoci parlare.

Nuovo corso del mondo. Non so interpretare in altro modo i segni che mi arrivano. La mia coinquilina superriservata si è fidanzata con uno dei corteggiatori. E ha sorprendentemente scelto quello "lontano" (spagnolo, nella fattispecie). Per la cronaca, quello per cui facevo il tifo.

Ossessione. Quella che ho da mesi per New York. Che si manifesta in varie forme. Tipo chiedere consigli su guide da comprare, informarsi sulle tipologie di guide, chiedere informazioni sui precedenti viaggi a New York, fermarsi ore in ogni libreria a guardare guide su NY. Senza comprarne nemmeno una. Quasi nessuno tra le persone che frequento abitualmente è stato a New York, pare. Ma mi si affaccia il dubbio che qualcuno si sia "dimenticato" di esserci stato. Chissà perchè.

Persone. Sara, ottima padrona di casa a Trento. Silvia e Corrado, compagni di scalata. Ale e i suoi amici, fantastici come al solito. E Ilaria che mi ha fatto sentire così a mio agio da farmi domandare se per caso non fossi nata in Piemonte e vissuta in quella casa da sempre. I compagni di viaggio sono sempre fondamentali.

Continua...

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