lunedì, luglio 20, 2009

Il significato dell'impegno politico (se qualcuno ancora se lo ricorda)

Massimo Adinolfi sulla questione "Grillo e la tessera del PD":

Grillo ha persino ragione, quando ironizza sulla risposta da legulei che il partito democratico ha dato alla sua richiesta di tesseramento. Per due ragioni, una seria e l'altra meno seria. [...] Quella seria concerne invece l'indirizzo a cui Grillo si rivolge col suo Vaffa. Lo ha spiegato per l'ennesima volta ieri sul suo cliccatissimo blog: «in Italia i partiti sono solo i celebranti della liturgia del potere» e «rappresentano sempre più spesso la schiuma della società». Di contro al vecchiume corrotto e oligarchico rappresentano dai partiti e dai loro leader (tutti – indistintamente – salvo Di Pietro che però le primarie non le ha introdotte ancora e a cui, chissà perché, Grillo non se la sente di contendere la guida del partito), sta la nuova era della democrazia partecipativa, dei referendum, delle leggi scritte sotto dettatura popolare, della «votazione diretta del candidato», della fine della delega in bianco: stanno insomma i miracoli resi possibili dalla Rete, dove Grillo prospera. Ma se questo è il profetico messaggio, quel che il PD deve temere non è certo che Grillo prenda la tessera, e faccia così il contrario di quel che va predicando circa l'inutilità dei partiti, ma che non sia forte abbastanza, nella base democratica stordita da un paio di anni di partito non liquido ma in liquefazione, la convinzione e l'orgoglio con cui va difeso tanto il sistema delle istituzioni rappresentative quanto il concorso dei partiti a determinare con metodo democratico la politica nazionale, come detta la Costituzione.


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