sabato, settembre 03, 2011

Cantiere di ricostruzione

Non me ne accorgo giovedì pomeriggio, presa dalla fretta di arrivare all'albergo, cambiarmi e raggiungere gli amici per cena.
Non me ne accorgo al ritorno, dopo una sguardo all'Opera di Oslo e una lunga passeggiata in centro.
Non me ne accorgo nemmeno ieri, quando ci passo davanti per andare verso la Litteraturhuset, dove si svolge la conferenza. O meglio, noto una cosa che mi sembra un cantiere, intravedo dei poliziotti, ma non ci faccio caso.
Me ne rendo conto solo stamattina, quando vedo i fiori infilati in una grata, in quello che è effettivamente un cantiere, un cantiere che non serve a costruire, ma a ricostruire.
Sto ferma un po', cammino, mi volto, cammino ancora un po', mi volto a guardare ancora. I due poliziotti biondi, giovanissimi, mi seguono con lo sguardo, forse mi trovano strana. Mi sento un po' strana anch'io nel rendermi conto del più classico dei "guardare senza vedere".

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