martedì, settembre 20, 2011

Occupy Wall Street

Occupy Wall Street: foto e parole di Paola Bonini sull'Unità.
Tuta da lavoro e caffè nel bicchiere di carta d’ordinanza, su un marciapiedi della Broadway un paio di operai studia con aria sarcastica il flusso che sfila compatto da Bowling Green Park all’imbocco transennato di Wall Street, poche centinaia di metri più avanti “Lo sai, vero, che fra dieci anni questi figli di papà avranno il culo al caldo in qualche banca e noi invece saremo sempre qui?” commenta uno dei due quando gli chiedo il motivo del suo scetticismo.
I figli di papà in questione sono un migliaio e aderiscono a un ventaglio piuttosto ampio di organizzazioni - prima fra tutte la canadese Adbusters, seguita da molte associazioni per la lotta alla povertà e all’emarginazione, a partiti di minoranza e agli hacker di Anonymous, che spiccano nella folla con le maschere rubate a V per Vendetta. Si muovono – senza sosta, perché fermarsi significherebbe, per quanto buffo, trasformare la presenza in occupazione abusiva di suolo pubblico, passibile d’arresto - per bloccare, dal 17 settembre a Natale, il Financial District di New York. Wall Street. L’ombelico della crisi finanziaria mondiale.

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