Accorgersi di una crisi d'astinenza è una cosa seria.
Il fatto che la dipendenza sia originata dalle serie tv rende solo la cosa appena meno grave.
Non è che io mi senta incompresa quando capisco che nella stanza nessuno può parlare con me della Dharma o della polizia scientifica di Las Vegas (be'...in effetti, un po' è così).
E il problema non si presenta nemmeno quando dici alla coinquilina iperprecisina: "Ma stai diventando come Bree?" e lei ti guarda stupita.
No, il vero guaio è quando guardi il passaporto del tuo amico americano e un brivido - ancorchè appena percettibile - ti percorre la schiena mentre dici: "John, non sapevo che avessi un secondo nome..."
"Ah, sì" replica lui (un pezzo di pane btw) "io mi chiamo Cassidy".
Il fatto che la dipendenza sia originata dalle serie tv rende solo la cosa appena meno grave.
Non è che io mi senta incompresa quando capisco che nella stanza nessuno può parlare con me della Dharma o della polizia scientifica di Las Vegas (be'...in effetti, un po' è così).
E il problema non si presenta nemmeno quando dici alla coinquilina iperprecisina: "Ma stai diventando come Bree?" e lei ti guarda stupita.
No, il vero guaio è quando guardi il passaporto del tuo amico americano e un brivido - ancorchè appena percettibile - ti percorre la schiena mentre dici: "John, non sapevo che avessi un secondo nome..."
"Ah, sì" replica lui (un pezzo di pane btw) "io mi chiamo Cassidy".
Tag: veronica mars, dipendenza, serie tv
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