mercoledì, giugno 25, 2008

PDF e l'investimento nelle idee

(mi scuso per la mancanza di accenti. Da' piu' fastidio a me che scrivo che non a chi legge, ve lo assicuro. Ah, riporto alcuni di questi pensieri anche su Kublai, mi pare pertinente)


Alcuni appunti in fretta perche' il sonno e' tiranno and jetlag is a bitch.
I primi giorni a New York sono stati piu' che intensi. Il weekend e' passato tra arrivo, giri per Harlem, pranzo BBQ (yuuum!), e l'ultima visione del mio musical del cuore (e' ufficiale, lo so tutto).
Gli ultimi due giorni invece li ho trascorsi al Personal Democracy Forum, tra speaker interessanti, incontri ancora piu' interessanti, suggestioni, idee su come la tecnologia sta cambiando la politica e l'impegno civico.
Tutto ancora a spasso nella mia mente e nella mia agenda: sprovvista di computer, infatti, ho messo gli appunti su un molto tradizionale cartaceo quaderno. Sergio e Antonio hanno egregiamente provveduto a scrivere impressioni e commenti live.
Un po' di cose, immagini, persone sono nella mia testa, il che vuol dire che devo sbrigarmi a scriverne, altrimenti qualcosa mi sfuggira'. La buona notizia - ne parlavamo oggi con Sergio - e' che non siamo poi molto indietro, o meglio, gli americani non sono molto piu' avanti in termini di risultati*.

La cattiva notizia per noi, se vogliamo, e' esattamente la stessa: cioe' in America non hanno niente piu' di noi, hanno completato un primo passaggio che noi faticosamente stiamo intraprendendo (consapevolezza delle possibilita' del mezzo, tentativi di mettere in pratica tali possibilita' etc) ma ancora si stanno chiedendo "What's next?", anche se con ottimismo e la certezza che molto si potra' fare e che le cose stanno per cambiare, ad ogni modo.
E per noi e' una cattiva notizia perche' il fatto che le nostre iniziative siano poche e non connesse vuol dire che non c'e' ottimismo, ne' voglia di fare se non ci sono risultati a breve termine.
Non c'e' tanta attenzione a come si svolgono i processi, ne' voglia di rischiare, non c'e' investimento. E non parlo di soldi, cosa di cui spesso ci si lamenta (ed e' un altro discorso ancora), parlo di idee. E se non siamo disposti a investire tempo, impegno, passione...di cosa parliamo quando parliamo di idee?



*e anzi, a livello governativo, non sfruttano appieno alcuni strumenti che gia' hanno (un esempio su tutti: il Freedom of Information Act. Ne parlero' in modo piu' esteso)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante, e sorprendente. Io vedo la scena e-democratica americana come molto piu avanzata. L'impatto di blog e social network sulla politica e' enormemente maggiore che da noi. Le attivita' e' i progetti dal basso come quelli della Sunlight Foundation noi ce li sogniamo. O come everyblock.com.
Apetto con curiosita' maggiori informazioni.
Ciao e grazie per le info dal personal democracy forum.

Antonella Napolitano ha detto...

La stanchezza dei due giorni mi ha fatto essere poco precisa: il mio discorso si riferiva ai progetti nati dal basso, quindi a case studies, diciamo cosi', nati dall'iniziativa dei singoli. Sono cose non trascendentali, ma sono tante, anche se piccole, e mostrano creativita' e spirito di iniziativa.

Il lavoro di think tank e fondazioni come la Sunlight (che seguo e ammiro - ed era presente in piu' panel) ce lo sogniamo, verissimo. Sto facendo un po' di ricerca e "scrittura" in merito.
A parte la voglia e l'entusiasmo (e certo, gli investimenti, ma, come detto, e' un altro discorso) non e' che siano alieni, gli americani, eh.
Spero ci sia occasione di scambiare altre idee ed esperienze in merito, grazie per l'attenzione.

Anonimo ha detto...

no problem per l'imprecisione nel blog e' permessa!
io credo che su FoI tutti i paesi anglosassoni siano molto piu evoluti.
Mi sembra di ricordare che in US tutti i documenti che vengono richiesti anche solo una volta tramite FoI sono poi resi totalmente pubblici in apposite libraries.
Sui progetti di questo tipo, beh io in italia ne conosco molto pochi.
Vedi la mia lista su http://del.icio.us/osimod/ps20 (che sta per public services 2.0)
ciao david