L'idea di uno spazio di conversazione e contaminazione tra gli "scienziati" del festival della Scienza e i "blogger" (i nomi sono tra virgolette in quanto entrambi puramente esemplificativi) mi ha incuriosito sin dall'inizio.
Doverosa premessa è che molte delle persone coinvolte sono amiche, ma l'esperienza in sè è stata piacevolmente inaspettata e mi ha colpito troppo per non parlarne.
Doverosa premessa è che molte delle persone coinvolte sono amiche, ma l'esperienza in sè è stata piacevolmente inaspettata e mi ha colpito troppo per non parlarne.
In realtà mi sono subito chiesta come la cosa sarebbe stata possibile: difficile persuadere accademici e scienziati di valore a confrontarsi con persone accomunate da...lla Rete?
Siamo portati a pensare che la ricerca sia piuttosto concentrata su se stessa e, in certi casi, paradossalmente poco aperta all'esterno, a settori che hanno meno "dignità scientifica".
Come si confronterà un titolato ricercatore con chi non ha analoghi titoli?
Ho trovato le risposte lo scorso venerdi a Genova, nella Loggia della Mercanzia, ospite dei blogger d'assalto e di Enrico, ottima guida della conversazione. Ho avuto il piacere di chiacchierare con Nicla Vassallo, docente di filosofia della conoscenza ed epistemologa, che ha alle spalle anche anni di studi in Gran Bretagna.
Devo dire che l'attitudine alla conversazione di Nicla ha fatto sì che non mi sentissi affatto intimidita, nonostante il suo curriculum impressionante.
Inoltre, parlando brevemente prima dell'incontro, ho scoperto che anche lei aveva scritto di comunicazione politica dalla sua prospettiva ed è stato un ottimo punto di partenza per un confronto sulla comunicazione politica, sul nuovo ruolo dei cittadini, sulle donne e il potere, quindi - inevitabilmente - sulla candidatura di Hillary Clinton. Il tutto davanti a un gruppo di persone attente e pronte a fare osservazioni interessanti, rilanciando e fornendo ulteriori spunti - anzi, se devo dire, avrei voluto sentire qualche opinione in più, anche tranchant e/o critica.
La formula è concepita in modo intelligente, dando uno spazio (in senso lato), senza troppi vincoli, e favorendo l'incontro di teste diverse (la mia mancanza di termini appropriati quando servirebbero è proverbiale) e sono contenta di leggere che il blog non chiuderà con questa edizione del Festival.
Il lavoro fatto dai blogger genovesi - e da chi li coordinava - è stato notevole ed è riuscito a farsi racconto di incontri e spettacoli del Festival, ma non solo. Per quanto mi riguarda è stato lo spunto per confronti genuini, idee nuove e progetti, forse.
In questi ultimi tempi, almeno per me, una vera boccata d'aria pulita.
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