Il dibattito CNN/YouTube (ne ho parlato qui) ha segnato una svolta nei dibattiti elettorali perchè per la prima volta le domande sono state fatte dagli utenti di YouTube tramite video messi online sul sito.
E però gli utenti non erano contenti perchè le domande sono state scelte da CNN.
Così dall'iniziativa di un professore di fisica, David Colarusso, e da TechPresident è nato 10Questions, un sito che raccoglie i video con le domande ai candidati e permette agli stessi utenti di votarle. Nella seconda fase del progetto le domande più votate verranno girate ai candidati che potranno rispondere in video, venendo votati a loro volta.
Di 10 Questions e del rilievo che sta avendo ho scritto su Spindoc e non escludo di parlarne a Genova, anzi era proprio uno degli argomenti che avevo intenzione di trattare.
Qui faccio una piccola aggiunta che non ho potuto inserire nel pezzo perchè si è verificata "dopo".
Lunedi 29 c'è stato il dibattito MTV/MySpace con protagonista Barack Obama. La domanda più votata di 10Questions in quel momento, con tema la net neutrality, è stata posta al senatore durante il dibattito.
Ecco, quello che si è capito è che la domanda è stata la più votata a causa della mobilitazione di MoveOn.org, famoso sito attivista politico di sinistra.
MoveOn ha inviato una e-mail a tutta la propria nutrita (e politicamente impegnata) mailing list di circa 60.000 persone, chiedendo loro di visitare il sito e votare la domanda che uno dei loro membri aveva posto.
Il New York Times è stato piuttosto critico verso questo tipo di azione definendo populista il sito in questione e chiedendosi se questo meccanismo di mobilitazione di gruppi di attivisti sia effettivamente utile:
there’s a broader question here. This is pretty much called, in relatively new parlance, “smart-mobbing,” about the ways in which some advocacy groups can galvanize their online activists to swarm a particular site, a particular issue, to make it seem the most popular, or the most powerful issue of the moment. Is that the case with so-called net neutrality and this particular forum? Was that the foremost question on the MTV group’s minds or even on the minds of those inclined to click on 10Questions otherwise?
Quello che penso è che invece è proprio questo uno dei meccanismi che era prevedibile venissero messi in atto e che non c'è proprio niente di male: it's grassroots activism, baby!
Joshua Levy, editor di TechPresident, ha risposto all'articolo del NYT. Ne riassumo i punti salienti, consigliando di leggere tutto il post:
1. Nel weekend che ha preceduto il dibattito 10Questions ha avuto un enorme incremento di visite, 17.000. I voti al video sono stati circa 5.000: MoveOn ha sicuramente spinto molte persone a vedere il sito ma non tutti hanno votato il video in questione. Inoltre anche altre domande molto votate hanno goduto dell'appoggio di gruppi attivisti, nella fattispecie il Marijuana Policy Project e l'Electronic Frontier Foundation.
2. Il Times ha insinuato che questa mobilitazione non fosse genuino attivismo. Beh, allora quale lo è, se non questo? Nemmeno i siti conservatori lo mettono in dubbio, invitando piuttosto i propri sostenitori a rispondere con altrettanta efficacia.
3. La net neutrality è un tema trasversale. C'erano diversi temi "schierati" che avrebbero potuto spingere, invece i membri di MoveOn hanno cercato di far discutere un tema che sta a cuore a molti.
4. Sulla preoccupazione del Times che questa massiccia partecipazione di gruppi escluda quella del singolo individuo ecco direttamente le parole di Josh: "Our response is that individuals are alive and well on 10Questions; they are busy voting videos up and down, posting their own questions, and giving freedom to the community of users to build consensus. Over time, the influence of MoveOn and similar groups will be balanced out by the participation of ideological opponents and of thousands of individuals thirsting for a more meaningful way to connect with the political process."
E però gli utenti non erano contenti perchè le domande sono state scelte da CNN.
Così dall'iniziativa di un professore di fisica, David Colarusso, e da TechPresident è nato 10Questions, un sito che raccoglie i video con le domande ai candidati e permette agli stessi utenti di votarle. Nella seconda fase del progetto le domande più votate verranno girate ai candidati che potranno rispondere in video, venendo votati a loro volta.
Di 10 Questions e del rilievo che sta avendo ho scritto su Spindoc e non escludo di parlarne a Genova, anzi era proprio uno degli argomenti che avevo intenzione di trattare.
Qui faccio una piccola aggiunta che non ho potuto inserire nel pezzo perchè si è verificata "dopo".
Lunedi 29 c'è stato il dibattito MTV/MySpace con protagonista Barack Obama. La domanda più votata di 10Questions in quel momento, con tema la net neutrality, è stata posta al senatore durante il dibattito.
Ecco, quello che si è capito è che la domanda è stata la più votata a causa della mobilitazione di MoveOn.org, famoso sito attivista politico di sinistra.
MoveOn ha inviato una e-mail a tutta la propria nutrita (e politicamente impegnata) mailing list di circa 60.000 persone, chiedendo loro di visitare il sito e votare la domanda che uno dei loro membri aveva posto.
Il New York Times è stato piuttosto critico verso questo tipo di azione definendo populista il sito in questione e chiedendosi se questo meccanismo di mobilitazione di gruppi di attivisti sia effettivamente utile:
there’s a broader question here. This is pretty much called, in relatively new parlance, “smart-mobbing,” about the ways in which some advocacy groups can galvanize their online activists to swarm a particular site, a particular issue, to make it seem the most popular, or the most powerful issue of the moment. Is that the case with so-called net neutrality and this particular forum? Was that the foremost question on the MTV group’s minds or even on the minds of those inclined to click on 10Questions otherwise?
Quello che penso è che invece è proprio questo uno dei meccanismi che era prevedibile venissero messi in atto e che non c'è proprio niente di male: it's grassroots activism, baby!
Joshua Levy, editor di TechPresident, ha risposto all'articolo del NYT. Ne riassumo i punti salienti, consigliando di leggere tutto il post:
1. Nel weekend che ha preceduto il dibattito 10Questions ha avuto un enorme incremento di visite, 17.000. I voti al video sono stati circa 5.000: MoveOn ha sicuramente spinto molte persone a vedere il sito ma non tutti hanno votato il video in questione. Inoltre anche altre domande molto votate hanno goduto dell'appoggio di gruppi attivisti, nella fattispecie il Marijuana Policy Project e l'Electronic Frontier Foundation.
2. Il Times ha insinuato che questa mobilitazione non fosse genuino attivismo. Beh, allora quale lo è, se non questo? Nemmeno i siti conservatori lo mettono in dubbio, invitando piuttosto i propri sostenitori a rispondere con altrettanta efficacia.
3. La net neutrality è un tema trasversale. C'erano diversi temi "schierati" che avrebbero potuto spingere, invece i membri di MoveOn hanno cercato di far discutere un tema che sta a cuore a molti.
4. Sulla preoccupazione del Times che questa massiccia partecipazione di gruppi escluda quella del singolo individuo ecco direttamente le parole di Josh: "Our response is that individuals are alive and well on 10Questions; they are busy voting videos up and down, posting their own questions, and giving freedom to the community of users to build consensus. Over time, the influence of MoveOn and similar groups will be balanced out by the participation of ideological opponents and of thousands of individuals thirsting for a more meaningful way to connect with the political process."
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