sabato, ottobre 14, 2006

Roberto Saviano e le minacce di Gomorra

"Io so e ho le prove. Io so come hanno origine le economie e dove prendono l’odore. L’odore dell’affermazione e della vittoria. Io so cosa trasuda il profitto. Io so. E La verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa prova".

Roberto Saviano


Cita Pasolini, questo brano scritto da Roberto Saviano* più di un anno fa.
Roberto Saviano ha 27 anni ed è scrittore e giornalista. Di recente si è molto sentito parlare di lui per via del successo del suo libro "Gomorra" in cui parla del potere della camorra, dei suoi traffici e della sua forza. Un libro che ha riscosso consenso, apprezzamento e premi. E problemi, molti problemi.
Saviano ora non fa più uscite pubbliche, non risponde al vecchio numero di telefono: è sotto protezione, come racconta l'articolo pubblicato dall'Espresso.

Non ho ancora letto il libro in questione. E nemmeno riesco a capire l'ostilità delle istituzioni locali, di cui si parla nell'articolo.
Questa cosa mi ha colpito particolarmente sia perchè lo scrittore ha solo due anni più di me, sia perchè con Saviano ho parlato un paio di volte il mese scorso nell'ambito dell'organizzazione di "Ad alta voce". Avevamo preso accordi perchè partecipasse alla prima data, quella di Venezia, che si sta svolgendo in queste ore (in effetti il suo nome compare anche sul sito e sul programma). Ci ha poi chiamato per spiegarci perchè ha dovuto rinunciare.
Ieri, alla conferenza stampa dell'evento se ne è parlato ancora e le notizie stanno girando, spesso anche in modo inesatto. Pare infatti che l'iniziativa degli scrittori fosse un'idea che ancora nulla aveva di ufficiale e, soprattutto, niente voleva essere prima di aver sentito il diretto interessato.
Su Lipperatura ho trovato la spiegazione della cosa (nei commenti - questo è quello di Sandrone Dazieri) e gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda: tre ragazzi hanno comprato un dominio per poter raccogliere firme e manifestare solidarietà allo scrittore.

Forse lui preferirebbe non essere più al centro dell'attenzione, ma non credo che ciò sia possibile dopo l'articolo dell'Espresso. Spero che quindi che se ne parli, che ci si informi e che questa sia un altro modo per riflettere. E indignarsi, chè troppo spesso non ci ricordiamo più come si fa.


"Io so e ho le prove. E quindi racconto. Di queste verità."


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