Uno pensa: quando ti tocca in sorte un vicino di casa così, le hai più o meno viste tutte.
Uno pensa: non può succederti altro di particolare, quando quelli che ti hanno trasportato un divano a casa si fermano davanti alla cucina, la scrutano per cinque minuti buoni e poi ti dicono: "Ma lei lo sa che la sua cucina è storta?".
Ma non era ancora arrivato nessuno a installarci Fastweb, cosa che è successa ieri.
L'esemplare era vestito con maglione corto a fasce rosa e marroni, pantaloni a vita bassa con mutande (verdi, sic!) a vista, orecchini-gioiello a entrambe le orecchie, cappello jeans tipo quelli di Jamiroquai.
Già che un tecnico sembri uscito da una discoteca è qualcosa che non passa inosservato.
Lui però ha voluto stupirci.
A un certo punto riceve uno squillo e richiama il numero. Bastano pochi secondi per capire che era un numero sconosciuto e che lui ha richiamato e sta facendo "conoscenza telefonica" mentre ci installa la linea. E quindi è stato tutto un "Ciao, chi sei?", "Che lavoro fai?" ecc.
Noi eravamo allibite e provavamo a soffocare le risate ("Ti prego, dimmi che ora non chiede cosa sta indossando").
Poi la professionalità si è impadronita di lui: "Scusa, ora devo chiudere, sono al cliente".
Uno pensa: non può succederti altro di particolare, quando quelli che ti hanno trasportato un divano a casa si fermano davanti alla cucina, la scrutano per cinque minuti buoni e poi ti dicono: "Ma lei lo sa che la sua cucina è storta?".
Ma non era ancora arrivato nessuno a installarci Fastweb, cosa che è successa ieri.
L'esemplare era vestito con maglione corto a fasce rosa e marroni, pantaloni a vita bassa con mutande (verdi, sic!) a vista, orecchini-gioiello a entrambe le orecchie, cappello jeans tipo quelli di Jamiroquai.
Già che un tecnico sembri uscito da una discoteca è qualcosa che non passa inosservato.
Lui però ha voluto stupirci.
A un certo punto riceve uno squillo e richiama il numero. Bastano pochi secondi per capire che era un numero sconosciuto e che lui ha richiamato e sta facendo "conoscenza telefonica" mentre ci installa la linea. E quindi è stato tutto un "Ciao, chi sei?", "Che lavoro fai?" ecc.
Noi eravamo allibite e provavamo a soffocare le risate ("Ti prego, dimmi che ora non chiede cosa sta indossando").
Poi la professionalità si è impadronita di lui: "Scusa, ora devo chiudere, sono al cliente".
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