giovedì, novembre 05, 2009

Prove di SuperFlash

Da qualche anno mi capita (!) di avere uno stipendio e di dovermelo gestire da sola. Ovviamente la prima necessità (oltre ad averlo, lo stipendio) è di semplicità massima.
In questo senso la principale rivoluzione è quella chiamata home banking: poter gestire le operazioni dal computer, a casa mia, senza file chilometriche in banca.
Devo dire che in questo senso non mi posso lamentare di quella che da un paio d'anni è la mia banca, Intesa San Paolo: pago affitti e bollette, ricariche, controllo gli accrediti, il sistema è piuttosto semplice. Insomma, niente cose superflue in questa gestione dell'economia della sottoscritta, altrimenti mi incasino.

Però da diverse settimane continuavo a vedere la pubblicità della carta SuperFlash sulla homepage del sito della banca ogni volta che lo aprivo e mi ero incuriosita. Solo che poi l'idea di una fila in banca per chiedere informazioni mi faceva desistere.
Per una curiosa combinazione (ché non è un argomento di cui capita di parlare di solito) qualche mese fa sono stata contattata da Banca Intesa per provare la carta e usarla un po', e quindi mi sono decisa.

Sono diligentemente andata in una filiale vicino casa mia (dove *non* ho fatto la fila) e un gentile impiegato mi ha spiegato tutte le funzionalità per filo e per segno.
Devo dire che, quando ho avuto in mano la carta, la prima cosa che ho pensato è stata "ehi, ora ho due carte di credito!" - effetto deleterio di troppi film americani (poi ovviamente subito dopo mi son detta "scema, ma i soldi sono sempre quelli!*").
La carta superflash, in effetti, funziona sia come carta di credito che come bancomat, in modo assolutamente analogo. In più però funziona come un conto, sia perché alla carta è associato un IBAN (dove farsi accreditare il fatidico stipendio di cui sopra), sia perché puoi gestire tutte le operazioni anche da Internet, nella modalità home banking di cui sopra.
All'atto della consegna della carta mi è stata infatti data anche la o-key (che conoscevo bene, essendo già cliente Intesa), un dispositivo elettronico che fornisce un codice numerico a ogni accesso e operazione, per rendere più sicuro il tutto.

Insomma, ho fatto normalmente le operazioni che faccio di solito: prelievo, pagamento, una prova di accredito. Ecco, tutto molto semplice, la cosa per me fondamentale, anzi quasi quasi la consiglio a quegli scapestrati dei miei fratelli all'università (così almeno ogni mese non stiamo col timore che prosciughino il conto di famiglia).

Un appunto frivolo?
Beh, l''effetto che fa usare due carte di credito! ;-) A dirla tutta questa cosa mi è anche servita una volta: all'ennesimo acquisto dell'ultimo minuto di biglietti del treno al call center di Trenitalia decidono misteriosamente che la mia carta solita non va bene:
"Ma come, è una MasterCard"
"No, non me la prende, signorina"
"Ma ci ho pagato una cosa ieri"
"Mi dice che la carta non è valida...ma non ne ha un'altra?"

E lì, sentendomi eroina di romanzi femminili, dico "ehi, sì!" e agguanto la superflash, portando a termine l'acquisto.
Ora, però, l'unico problema è che ora mi sarò pure abituata all'idea di avere due carte, ma...ho sempre uno stipendio solo!


*sulla carta erano caricati 100 euro con cui ho fatto qualche piccola spesa

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