International Week qui al Vassar College.
In pratica una settimana di iniziative dedicate alla presenza degli studenti internazionali.
Momento serio - io, rappresentante nazionale (!)
Ieri Peace Ceremony con tutti gli studenti internazionali. Ogni studente portava la sua bandiera e diceva qualcosa di significativo sul suo paese concludendo con "May peace prevail on Earth" e altrettanto nella sua lingua e con la stessa frase e il nome della propria nazione.
Io sono stata scelta come rappresentante dell'Italia e devo dire che sono stata parecchio in dubbio su cosa dire.
La prima cosa che mi era venuta in mente era dire qualcosa su Enzo Baldoni, che non conoscevo prima del suo rapimento (Doonesbury a parte) e su cui sto cercando di saperne di piu', con colpevole ritardo. Il tempo a disposizione era poco, troppo poco, pero'.
Mi sono poi ricordata che nella nostra Costituzione, se nel frattempo qualcuno non ne fa scempio (!), ci sarebbe un certo articolo 11 che dice che l'Italia ripudia la guerra eccetera. Ma anche li' sarebbe stato un pochino lungo spiegare che si', abbiamo i soldati in Iraq, pero'...uhm, sono in missione di pace, anche se... Insomma, non era il caso.
Poi, grazie al suggerimento di un certo blogger logorroico (continua cosi', per favore!) che, fortunamente bazzica spesso da queste parti, ho deciso di parlare della Marcia della Pace, che mi e' sembrata una cosa carina e appropriata.
Credo di aver avuto addirittura una pronuncia migliore del solito.
Momento meno serio (ma insomma!) - della serie "Scherza coi fanti ma lascia stare i santi"
Martedi' gli studenti internazionali hanno allestito banchetti con prodotti tipici in vendita (ricavato in beneficenza, of course). La pasta era logisticamente impossibile da preparare e si e' quindi optato per la piu' classica delle merende: pane e nutella. Tralasciando lo scontato successo, si e' registrato un bieco tentativo da parte della rappresentante della Germania a Vassar di impossessarsi di questo orgoglio nazionale.
Ebbene si', ho dovuto sentire la frase "La Nutella dovrebbe stare sul nostro banco perche' e' un'invenzione tedesca". Ora, io sono pacifista finche' volete ma le bestemmie e le eresie, proprio no.
Fortunatamente c'era l'asso nella manica, ovvero una breve storia della Nutella, tradotta in inglese, stampata e attaccata al banchetto made in Italy (un po' per informazione, un po' per far scena). Con l'equivalente inglese della frase "...'a bella! ora ti alzi e vieni qui a leggere" ho invitato Annabelle a leggere il foglio in questione fornendole spiegazioni di circostanza ("...vedi? le nocciole del Piemonte, le famose nocciole del Piemonte...").
La tedesca e' tornata al suo posto con le pive nel sacco(...tedesco, quello si'!!).
Ditemi voi...La Nutella... tedesca!?!?...ma andiamo!!
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