A quanto pare l'articolo del momento sui blog e' quello di Guia Soncini sul Foglio* di qualche giorno fa, giovedi', credo.
Tutto molto ben scritto e abbastanza bene argomentato.
La mia posizione sull'aborto e' diversa e un po' piu' articolata, di quelle che non c'e' spazio e forse neanche voglia di parlarne qui.
Pero' su un punto molto liberal mi ci voglio soffermare.
La giornalista scrive, al grido di "Vanno protette, le idiote":
"Le gravidanze indesiderate sono un accidente di gioventu', di quell’eta' dell’innocenza in cui e' ancora lecito pensare che gli uomini preferiscano essere informati della questione e partecipare alla decisione se abortire o procreare, di quel periodo di incertezza in cui e' lecito non sapere se un figlio lo si vuole o no, e magari fare conversazione con un volontario puo' convincerti in un senso o nell’altro."
E a me viene in mente un episodio che ho letto la scorsa estate su un libro di Carlo Flamigni dal titolo (credo) "Il libro della procreazione". Flamigni, tanto per chiarire, e' ordinario di Ostetricia e Ginecologia a Bologna ed e' uno dei massimi esperti italiani sulla sterilita' e sulla procreazione assistita e, per chi se lo ricorda, e' stato in prima linea per il Si' al referendum di giugno.
La storia e' quella di una ragazza di 15-16 anni che va a farsi prescrivere la pillola. I dottori le spiegano per filo e per segno le modalita', i tempi, ecc, tutto, insomma. Quasi tutto. Perche' dopo qualche mese la ragazza torna (cito) "gravida e piangente" chiedendo spiegazioni.
E dopo alcune domande la risposta e' chiara, quasi ridicola: la ragazzina ha preso si' la pillola e ha seguito le istruzioni per filo e per segno. Ma non l'ha presa per bocca, bensi' per altro orifizio che le e' sembrato piu' consono per analogia con l'atto sessuale.
Ora, secondo me questa ragazza appartiene alla categoria delle idiote di cui parla la Soncini. Ma non va protetta, va educata, informata (e soprattutto - cielo! - se e' ancora a questo punto forse dovrebbe riconsiderare attentamente l'idea di avere rapporti sessuali!!).
Molto bello stare sul "monte dell'intellettuale" e dare per scontato che ci sia informazione completa e che le ragazze vadano semplicemente tutelate dagli "errori di gioventu'" (poi, voglio dire, se io scegliessi in modo consapevole e informato non sarebbero certo le parole di un volontario a farmi cambiare idea). Il sesso e' ancora un tabu' nelle discussioni familiari e la disinformazione e' tanta, tantissima. Una pillola che dice "Ok, non pensarci piu'...e uhm, magari stai piu' attenta" non e' la soluzione, se fatta con la ratio di "proteggere le idiote da un accidente di gioventu' lecito nell'eta' dell'innocenza" (eta' dell'innocenza? stiamo parlando di Barbie o di gravidanza?).
Che poi magari a 16 anni un figlio non lo vuoi pero' poi magari dopo lo rimpiangi, chissa' (e come faccio a saperlo io? e come fa a saperlo la Soncini?). E allora no al terrorismo psicologico nei consultori, pero' magari un po' di informazione prima. Mi fanno incazzare le persone che dicono " se e' andata al consultorio allora ha scelto consapevolmente", perche' non e' vero, spesso si tratta di paura, panico. E disinformazione.
A quando un intervento di una persona con figli (con figli!) che ha abortito in passato e che dica se e' stata la scelta giusta o no?
No, io non ho mai avuto problemi di questo tipo, e quindi la mia opinione vale quanto l'aria fritta, pero' me le ricordo le conversazioni nel bagno della scuola ai primissimi anni di liceo, a stupirmi dell'ignoranza sull'argomento proprio da parte di quelle che erano gia' attive e a spiegare alle amiche (io, esperienza zero) che no, il coito interrotto non e' propriamente un metodo contraccettivo.
E ricordo anche Ale, che ha passato tutto il quinto anno di liceo incinta, ha fatto gli esami con tutti noi e ha partorito il giorno in cui sono usciti i risultati della maturita'. Ale, che non ha detto niente a nessuno fino al terzo mese, che ha rinunciato alla facolta' di Veterinaria e si e' sposata perche' forse non aveva altra scelta. Ale, che ora e' separata, ha un lavoro e una macchina e ha messo da parte i soldi per andare a vivere da sola con suo figlio.
Io non so cosa abbia pensato e fatto in quei primi tre mesi, se sia stata al consultorio o che altro, con chi abbia parlato. So che ci ha pensato e che non rimpiange la sua scelta. Ale ha consapevolmente scelto di cambiare la sua vita e l'anno prossimo mandera' suo figlio in prima elementare.
Io, onestamente, a prescindere dalle mie idee, non me la sentirei di condannare nessuno.
Ma l'ignoranza, quella si', la condanno, cosi' come le soluzioni di comodo (proteggere l'ignoranza?) e l'irresponsabilita'.
Tag: Guia Soncini, aborto
*ormai mia croce e delizia: Il Foglio e' pieno di articoli di cui - nove su dieci - non condivido i contenuti, ma solitamente scritti cosi' bene, accidenti!
Tutto molto ben scritto e abbastanza bene argomentato.
La mia posizione sull'aborto e' diversa e un po' piu' articolata, di quelle che non c'e' spazio e forse neanche voglia di parlarne qui.
Pero' su un punto molto liberal mi ci voglio soffermare.
La giornalista scrive, al grido di "Vanno protette, le idiote":
"Le gravidanze indesiderate sono un accidente di gioventu', di quell’eta' dell’innocenza in cui e' ancora lecito pensare che gli uomini preferiscano essere informati della questione e partecipare alla decisione se abortire o procreare, di quel periodo di incertezza in cui e' lecito non sapere se un figlio lo si vuole o no, e magari fare conversazione con un volontario puo' convincerti in un senso o nell’altro."
E a me viene in mente un episodio che ho letto la scorsa estate su un libro di Carlo Flamigni dal titolo (credo) "Il libro della procreazione". Flamigni, tanto per chiarire, e' ordinario di Ostetricia e Ginecologia a Bologna ed e' uno dei massimi esperti italiani sulla sterilita' e sulla procreazione assistita e, per chi se lo ricorda, e' stato in prima linea per il Si' al referendum di giugno.
La storia e' quella di una ragazza di 15-16 anni che va a farsi prescrivere la pillola. I dottori le spiegano per filo e per segno le modalita', i tempi, ecc, tutto, insomma. Quasi tutto. Perche' dopo qualche mese la ragazza torna (cito) "gravida e piangente" chiedendo spiegazioni.
E dopo alcune domande la risposta e' chiara, quasi ridicola: la ragazzina ha preso si' la pillola e ha seguito le istruzioni per filo e per segno. Ma non l'ha presa per bocca, bensi' per altro orifizio che le e' sembrato piu' consono per analogia con l'atto sessuale.
Ora, secondo me questa ragazza appartiene alla categoria delle idiote di cui parla la Soncini. Ma non va protetta, va educata, informata (e soprattutto - cielo! - se e' ancora a questo punto forse dovrebbe riconsiderare attentamente l'idea di avere rapporti sessuali!!).
Molto bello stare sul "monte dell'intellettuale" e dare per scontato che ci sia informazione completa e che le ragazze vadano semplicemente tutelate dagli "errori di gioventu'" (poi, voglio dire, se io scegliessi in modo consapevole e informato non sarebbero certo le parole di un volontario a farmi cambiare idea). Il sesso e' ancora un tabu' nelle discussioni familiari e la disinformazione e' tanta, tantissima. Una pillola che dice "Ok, non pensarci piu'...e uhm, magari stai piu' attenta" non e' la soluzione, se fatta con la ratio di "proteggere le idiote da un accidente di gioventu' lecito nell'eta' dell'innocenza" (eta' dell'innocenza? stiamo parlando di Barbie o di gravidanza?).
Che poi magari a 16 anni un figlio non lo vuoi pero' poi magari dopo lo rimpiangi, chissa' (e come faccio a saperlo io? e come fa a saperlo la Soncini?). E allora no al terrorismo psicologico nei consultori, pero' magari un po' di informazione prima. Mi fanno incazzare le persone che dicono " se e' andata al consultorio allora ha scelto consapevolmente", perche' non e' vero, spesso si tratta di paura, panico. E disinformazione.
A quando un intervento di una persona con figli (con figli!) che ha abortito in passato e che dica se e' stata la scelta giusta o no?
No, io non ho mai avuto problemi di questo tipo, e quindi la mia opinione vale quanto l'aria fritta, pero' me le ricordo le conversazioni nel bagno della scuola ai primissimi anni di liceo, a stupirmi dell'ignoranza sull'argomento proprio da parte di quelle che erano gia' attive e a spiegare alle amiche (io, esperienza zero) che no, il coito interrotto non e' propriamente un metodo contraccettivo.
E ricordo anche Ale, che ha passato tutto il quinto anno di liceo incinta, ha fatto gli esami con tutti noi e ha partorito il giorno in cui sono usciti i risultati della maturita'. Ale, che non ha detto niente a nessuno fino al terzo mese, che ha rinunciato alla facolta' di Veterinaria e si e' sposata perche' forse non aveva altra scelta. Ale, che ora e' separata, ha un lavoro e una macchina e ha messo da parte i soldi per andare a vivere da sola con suo figlio.
Io non so cosa abbia pensato e fatto in quei primi tre mesi, se sia stata al consultorio o che altro, con chi abbia parlato. So che ci ha pensato e che non rimpiange la sua scelta. Ale ha consapevolmente scelto di cambiare la sua vita e l'anno prossimo mandera' suo figlio in prima elementare.
Io, onestamente, a prescindere dalle mie idee, non me la sentirei di condannare nessuno.
Ma l'ignoranza, quella si', la condanno, cosi' come le soluzioni di comodo (proteggere l'ignoranza?) e l'irresponsabilita'.
Tag: Guia Soncini, aborto
*ormai mia croce e delizia: Il Foglio e' pieno di articoli di cui - nove su dieci - non condivido i contenuti, ma solitamente scritti cosi' bene, accidenti!
Nessun commento:
Posta un commento