lunedì, dicembre 19, 2005

Christmas time

Giovedi' saro' in Italia.
Passero' i giorni subito prima di Natale a riprendermi dal fuso orario e a raccontare questi ultimi quattro mesi in tre lingue miste (il dialetto si inserira' tra inglese e italiano, senza colpo ferire).
Ho preso un discreto numero di regali qui e in ogni caso non avrei avuto alcuna intenzione di entrare nel turbinio della corsa all'ultimo regalo. Due giorni fa, tanto per espiare i miei peccati, sono entrata da Toys 'R' Us, mega negozio di giocattoli in Times Square (btw, questa e' la prova che voglio bene a mio cugino, e molto), e non so come ne sono uscita viva, senza danni permanenti e senza aver ucciso nessuno.

E non so se e quando riusciro' a mandare gli auguri a tutti. Per una volta ho deciso di non affannarmi.
...pero' un regalino si'. Quest'anno ho dato il mio modesto contributo al "Post sotto l'albero 2005".
Quello che ho scritto non e' un racconto vero e proprio, e' un ricordo ancora vivido dei miei Natali di bambina e mi e' venuto quasi spontaneo, pensando che questo Natale manchera' per la prima volta una persona speciale che aspettava i miei racconti dagli States.
Ringrazio quindi Sir Squonk che mi ha permesso di ricordare e raccontare. Quanto al biglietto che di solito accompagna i regali...be', prendo in prestito le parole di Squonk:

Insomma, lo potete trattare come si trattano i regali di Natale: si fa un bel sorriso, si ringrazia, si tira il giorno di Santo Stefano e si inizia a pensare se è il caso di tenerli proprio tutti. No che non è il caso, certo. Però, se pensate che questo non è “un” regalo, ma addirittura una collezione di regali, magari vi si intenerisce il cuore, capace che vi ritrovate persino a leggerlo.



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