giovedì, gennaio 04, 2007

Talking flow

(non sapevo che titolo mettere, ovviamente!!)

Le tragedie sono sempre in agguato nelle sale di attesa dei medici.
Tipo quando devi dare i tuoi dati e la segretaria ti chiede dati anagrafici e professione.
Il.Buio.Nella.Mente.
Mi è venuta in mente una mezza dozzina di risposte, la metà delle quali inesatte e imprecise, l'altra metà delle quali avrebbe richiesto spiegazioni che non ero sicura di saper dare in tempi brevi. Così è andata a finire che ho risposto "studentessa" anche se mi sono laureata dieci mesi fa.

Il "riscatto" è avvenuto durante la visita. Il medico mi ha chiesto di cosa mi occupavo e ha incautamente nominato YouTube, facendomi un paio di domande. E così sono partita a snocciolare parole su blog, video, campagne elettorali, digital divide. Persino della "coda lunga", ho parlato.
Mia madre era stupita dalla mia performance: "Come fai? Ma non respiri mai quando parli?".
La velocità di esposizione deve essere stata supersonica.
Il dottore è stato ammirevole: ha continuato a sorridere e annuire con occasionali, appropriate osservazioni.
Poi dopo avrà chiamato un otorino, suppongo. O un neurologo. Son danni, talvolta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' il dramma di noi lavoratori moderni e/o in proprio.
La domanda "di cosa si occupa lei?" è sempre una tragedia.
Una volta dicevo: sono ingegnere, faccio consulenze. Nessuno osava chiedere delucidazioni.
Ora invece "mi occupo di comunicazione d'impresa e branding" apre il varco a discussioni in confronto alle quali arrampicarsi sui vetri è come salire una scala a pioli.

Antonella Napolitano ha detto...

Tra l'altro sono abbastanza sicura che anche con la prima risposta la gente (che ti poneva la domanda) non avrebbe saputo dire cosa facevi di preciso.
Ma le definizioni di una parola rassicurano, evidentemente.
Io per dire ci ho messo anni a capire che lavoro facesse effettivamente mio padre, ingegnere anch'egli.
Con "anni" intendo che l'ho capito da due o tre anni, circa! :-)

jtheo ha detto...

LOL :D