In giorni di festa ma anche di guerra fa piacere leggere questo articolo sulla convivenza tra popoli normalmente in conflitto: il posto è Jackson Heights, quartiere di New York abitato (oltre che da moltissimi latinos) da gruppi provenienti da varie nazioni del sud-est asiatico, popoli con differenti tradizioni e religioni.
Ma le differenze si ammorbidiscono in un contesto diverso e multietnico, anche se il naturalmente i problemi ci sono, nella vita di tutti i giorni: come spesso accade, anche vivendo lontani, si viene giudicati in base a quello che accade nel proprio Paese, anche se non ci si riconosce affatto nel proprio governo. Pakistani e indiani in particolare non hanno un buon rapporto e i recenti attacchi di Mumbai hanno creato tensione.
"Political scientist Aushutosh Varshney concluded in an essay that, the more Hindu and Muslim Indians share communal space, the less likely they are to be violent toward each other" si spiega nell'articolo.
La vicinanza non sempre vuol dire dialogo e la collaborazione pacifica è anche legata al fatto che le questioni all'ordine del giorno siano soprattutto pratiche. Motivi utilitaristici, se vogliamo.
Magari, però, condividere uno spazio porta anche a un diverso modo di esprimere i propri bisogni e le proprie ragioni.
venerdì, gennaio 02, 2009
Jackson Heights: un pacifico sud-est asiatico
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