Insomma, quello che non leggerete sui giornali di oggi:
Come si fa ad essere contenti? [...]
Se la colpa di Veltroni è stata quella di creare un partito più loro che nostro, oggi che lui si defila il vero riformismo forse sarebbe decretare fallito partito e progetto, ma a farlo si passerebbe per nostalgici passatisti, per gente che pensa alla provenienza e non alla destinazione, e tutto sommato, allo stato delle cose forse è vero che le scialuppe per tornare indietro non ci sono più.
E che allora sia Democratico sto partito, e che sia Partito sto partito, e magari sia anche di sinistra come la maggior parte dei suoi elettori vorrebbe che fosse, e che sia soprattutto di questo secolo sto partito, come forse anche tanti elettori con la coscienza libera e non tradizionalmente di sinistra amerebbero che fosse. E che decida di essere tutte queste cose, sto partito.
E a questo punto, alla vigilia dell'Assemblea Costituente di sabato, è bene che sia veramente Assemblea sto partito, nel senso più collegiale e caciarone del termine.
[...]
Perché se deve essere quell'Assemblea sconclusionata, depotenziata e demotivata che fin qui ha fatto solo da comparsa a doversi prendere carico di reggere il reggente designato, se è quell'assemblea di qualche migliaio di persone talmente divise in correnti politiche e geografiche più naturalmente incline all'anarchia assoluta che a ristabilire l'ordine a dover dare un segnale di discontinuità, allora è a quell'Assemblea che bisogna puntare, per indire subito nuove e vere primarie di quel che resta del popolo. Far curare il malato a chi fin qui gli ha voluto più bene di tutti, poter sperare di avere ancora, in tempi umani, un partito di sinistra da votare, magari non grande come un tempo, ma almeno decente, dignitoso e significativo.Questo sarebbe bello avvenisse sabato. Domenica potrebbe non esserci più niente da fare.
(poi leggetelo tutto...)
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