sabato, giugno 02, 2007

La politica e i limiti dei contenuti generati dagli utenti (cittadini) - l'esempio francese

Una presentazione che ho particolarmente apprezzato all'UnConference del Personal Democracy Forum è stata quella di Pascal Gobry, dal titolo "Perchè Ségolène ha vinto la campagna elettorale online e perso le elezioni".
Pascal, francese, giovanissimo (sono arrivata a definire "giovanissimo" un ventenne - una nonna, ecco quel che sono!), uno dei pochi europei presenti, mi ha subito esplicitato le sue preferenze politiche pro Sarkozy con un sintetico "Cause she sucks!!!".
Poi , scherzi a parte (?!) ci ha fatto una rapida analisi dei siti dei due candidati, spiegandoci punti di forza e debolezze di entrambi.
In sintesi, ecco le mie note:

- video: Royal ha creato video-contest che hanno visto una grande partecipazione (alcuni hanno ricevuto due milioni di visite (si consideri che la popolazione francese si aggira sui 60 milioni)
Sarkozy ha creato una sorta di tv con vari video con un editing minmo. Il modello però è top-down e non si avvicina a quello di David Cameron, per citarne uno innovativo

- blog: Royal non ha dato una piattaforma per creare blog ma ha incoraggiato a crearne su varie piattaforme. La mossa è stata intelligente per un duplice motivo: non ha accentrato i suoi sostenitori in un newtork "chiuso" e diretto dall'alto e ha fatto in modo che "si parlasse di lei in giro"

- forum : Royal ne aveva alcuni su temi specifici

- sms: Sarkozy li ha usati per la sua campagna elettorale. Di Royal Pascal non aveva notizie. Però ci ha detto che ha usato dei mash-up di GoogleMaps per segnalare gli eventi della campagna elettorale (ma che consulenti geek, eh...)

Insomma, una sostanziale prevalenza di Royal quanto a possibilità di partecipazione e apertura al dialogo, apertura però potenzialmente anche controproducente: un così grande spazio ai contributi degli elettori ha anche creato l'impressione che il suo programma non fosse così forte, coeso e ben definito, problema sentito a maggior ragione se si pensa che Royal si è candidata in una posizione piuttosto"contro" in relazione al suo stesso partito. Pascal, anzi, diceva che la politica ha creato il sito per suo conto non potendo accedere alle risorse online del partito socialista.

"La sua posizione su temi e priorità cambierà ogni settimana a seconda dei voti ricevuti?" si potrebbe chiedere provocatoriamente.
Certo, non sarà stata solo la percezione di una figura meno forte (di cui i francesi sentivano comunque il bisogno) a causarne la sconfitta. Ma queste considerazioni mettono in evidenza un pregio e un limite degli user generated content quando si parla di politica è proprio questo: essere un "wikipedia politician", felice espressione coniata da Jill Walker mentre assistevamo alla presentazione, non è una strada felice per gli elettori che vogliono esprimersi ma a un politico chiedono anche risposte.


Approfondimenti:



Aggiornamento: questo post è stato ripubblicato anche su SpinDoc, neonato blog di approfondimenti sulla comunicazione politica italiana e internazionale in collaborazione col Master di Comunicazione e Consulenza Politica della LUMSA. Grazie ad Antonio Sofi e agli altri autori.


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2 commenti:

JaK ha detto...

Mah... secondo me non è che sia questo il vero motivo per cui Sarkozy ha vinto. Personalmente, quando i politici provano a lavorare sulle nuove tecnologie, mi danno sempre l'impressione di essere agili come delle cozze di fiume. Non credo che il web sia tra i principali strumenti di propaganda. La vecchia TV è ancora "regina" in questo campo.

Antonella Napolitano ha detto...

Sono decisamente d'accordo con te (anche perchè, se consideri il discorso, Sarkozy è quello che ha utilizzato meno bene le nuove tecnologie).
Però anche del punto di vista degli effetti, la percezione "sociale" legata all'uso delle nuove tecnologie dice qualcosa anche dell'atteggiamento dei politici...

N.B. Lungi da me fare analisi della politica francese, non me ne sento per niente in grado.