martedì, gennaio 22, 2008

Il delitto ceppalonico (guest post)

(negli ultimi giorni ho scoperto che il terrorismo psicologico, l'intimidazione e/o l'insistenza sono buone armi per ottenere risultati. Niente di consistente, sia chiaro. Però, almeno un paio di trascurabili cosette sì. E il post dalla fonte occulta, certo. Scritto con la pancia, mi è stato detto)

Come ogni buon delitto che si rispetti, c'è bisogno di un esecutore materiale, troppo spesso il primo idiota che passa, cui probabilmente il mandante tesserà lodi ed encomi al suo acume. C'è bisogno di un mandante occulto, che, volto coperto o no, o determina il delitto oppure semplicemente lascia fare. C'è bisogno anche di chi venda l'arma e i proiettili: quando andranno da costui ad accusarlo, si dichiarerà ignaro, innocente e dispiaciuto.

E' una piccola metafora, questa, per descrivere in poche parole la situazione attuale del governo italiano in carica, ormai prossimo alla crisi.

C'è voluto bisogno di qualche proiettile anticarro forgiato dalla pacifica Sinistra, che tanto poco ha imparato negli anni di opposizione: bisogna avere un po' di cultura delle istituzioni, bisogna comprendere la ragione di Stato, che, se tanto male ha fatto in passato all'Italia, ciò non vuol dire che non la si possa comprendere in una nuova versione che probabilmente un popolo di sinistra avrebbe potuto interpretare al meglio.

E così le continua stilettate, le continue risse verbali, anche se non producevano risultato alcuno nel Consiglio dei Ministri, spesso compatto attorno al premier, hanno alzato un polverone su giornali, blog, televisioni, molto spesso veicolato da una errata concezione di una famosa frase morettiana. Dire qualcosa di sinistra, spesso, poteva essere veicolato ad una maggiore espressione di tolleranza e di comprensione, di apertura al dialogo che, spiace dirlo, la sinistra italiana al giorno d'oggi non offre. E se le bande rosse si uniscono alle bande insipide di fenomeni mediatici e virtuali, le bande grigie di chi tira in piazza la gente senza uno straccio d'idea e senza la minima concezione sulla realizzazione di una ipotesi di proposta, allora la sbobba che viene propinata è buona solo per riempire il proiettile.

Tutto a vantaggio del mandante. Visto isolato l'obbiettivo, il mandante lascia fare. E' troppo preoccupato di discutere con l'avversario, per rendersi conto che certe volte il proprio futuro politico, soprattutto se non è in linea coerente con ciò che si è precedentemente promesso, va lasciato in secondo piano rispetto alla realizzazione di un esperimento politico importante, come è stata l'Unione. E così, la poltrona val bene un delitto, caro sindaco, e il buon Walter, pur senza deleghe governative ha il placet per discutere di legge elettorale e di sostegni invisibili o visibili ad una o ad un'altra opzione di governo. Fatto sta che quando la proposta viene accettata da tutti (Vassallum con qualche modifica per i partitini), ecco che arriva la telefonata all'esecutore. Tutto è pronto.

L'esecutore lo conosciamo tutti. Viene dalla Campania, moglie presidente del consiglio regionale campano, figli ben avviati in carriera, un giornale dalle ampie sovvenzioni pubbliche che vende solo ai parenti dei redattori ed un ministro della Giustizia senza infamia e senza lode. Mastella non é stato affatto il peggior ministro che la storia della Repubblica Italiana ricordi. C'è stata gente ben peggiore, come Castelli ad esempio. Eppure basta la solidarietà di Berlusconi (“Umana e politica”), basta accusare il mandante occulto, basta attendere tre giorni perché tutto sia compiuto e poi lo sparo arriva. Il mandante compie il suo delitto. O no? Lo sparo arriva, la ferita è profonda. Eppure la vittima non ne ha abbastanza, vuole vedere l'assassino negli occhi ed è qui che si scopre l'inconsistenza dell'esecutore. Tutto l'acume promesso evapora, tutto svanisce, il castello di carte crolla ed ogni pezzo va al suo posto. Comprendere il mandante, chi ha armato la mano, chi guadagna da questo delitto: tutto è compreso dalla vittima. E il buon Romano decide di morire a modo suo, decide con un ultimo strappo di fare la conta davanti a tutti di chi gli é stato amico e di chi l'ha tradito.


Cui prodest? A chi giova?

Veltroni ha annunciato che il PD correrà da solo, e ha invitato Berlusconi a fare lo stesso.
Berlusconi ripete da tempo che non vede un governo istituzionale, bisogna fare subito le elezioni.
Giovanni Russo Spena, capogruppo PRC al Senato, annuncia che la Cosa Rossa (senza nome, né caratteri) correrà da sola.
Casini, giorni fa (il lungimirante Pierferdi), ha annunciato che la bozza Berlusconi & Veltroni (inutile chiamarla altrimenti) gli sta bene, lasciando Fini da solo.
Stamattina, Fini annuncia che se si dovesse andare ad elezioni anticipate, con questa legge elettorale, c'è un solo candidato per il centro – destra, l'unico possibile: Berlusconi.

Alle prossime elezioni, PD da solo, Cosa Rossa da sola, CDL compatta.

Montanelli diceva che per combattere il virus Berlusconi, bisogna assumerne gli anticorpi, bisogna provarlo, prima di poterne comprendere la pericolosità. Forse a noi interessa sapere di più se Sarkozy si sposa la Bruni o se Chavez si è fatto la Campbell.


Non abbiamo capito ancora niente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

lettura molto lucida. difficile da trovare a sinistra. ;)

Anonimo ha detto...

Moretti diceva pure:
Continuiamo così, facciamoci del male!
Questa è la cosa più di sinistra che sa fare la sinistra italiana.