domenica, dicembre 13, 2009

Il Global Day of Action e la cronaca di tafferugli annunciati

L'opportunità di essere a Copenaghen è importantissima e preziosa: "essere al centro del mondo", come dicevo nel post precedente, è un'occasione speciale e non posso che ringraziare chi me l'ha data.

Oggi, però, la gratitudine è un po' più grande perché mi ha permesso di vedere un grosso avvenimento pubblico con i miei occhi e le mie gambe e non basandomi sui racconti dei media tradizionali.




Il risultato è stato positivo per l'avvenimento, ma piuttosto deludente per la mia (già un po' cinica) visione di giornali e tv.
Le foto qui sopra sono state scattate da me e da Angelo (ecco, invece, la mia cronaca su twitter). Questo è un'anticipazione del mio racconto della manifestazione Global Day of Action, svoltasi oggi:

Colori, musica, un’atmosfera quasi hippie. Il Global Day of Action è una manifestazione allegra, piena di persone sorridenti, nonostante l’intento sia protestare contro politica e politici che parlano ma non fanno abbastanza per trovare un accordo e mettere a frutto questo summit.
Lo spazio è alla fantasia, alle rappresentazioni di animali (moltissimi gli orsi polari), ai carri polemici e spiritosi, ai cartelli in tante lingue, ai volti disegnati, ai bambini anche piccolissimi che guardano il corteo curiosi.
Gli slogan riecheggiano e così la musica, l’atmosfera è quella di un pomeriggio in compagnia, anche se la motivazione è forte, lo si sente guardando i manifestanti e parlandoci.

Fa una certa impressione tornare a casa, leggere i quotidiani italiani e scoprire che è stato dato spazio a disordini di alcuni infiltrati, scontri che quasi tutti i manifestanti non hanno visto né sentito. E dispiace, soprattutto, perché per le persone arrivate a Copenaghen, magari dopo 20 ore di treno, non hanno vissuto né messo in pratica una protesta violenta e sarebbe un peccato che così venissero rappresentati.

Oggi scriverò qualcosa di più dettagliato, ma vedo che già questa breve cronaca ha suscitato commenti e reazioni.
Spero di sentire quel che ne pensate.

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