Grazie all'invito di Reti, ieri ho avuto modo di assistere a un intervento di Manuel Castells su comunicazione e potere (anche titolo del suo ultimo saggio).
Per me è stato molto interessante e anche emozionante, pensando a quanto mi sono serviti i suoi libri per i miei primi studi sulla società dell'informazione e per la mia tesi di laurea.
Spero di avere tempo per mettere insieme un po' di appunti e riflessioni sul suo intervento - o magari lo farò più avanti, quando avrò terminato la lettura del libro.
Vorrei cogliere l'occasione, però, per dare conto di una risposta di Castells a una delle domande che gli sono state fatte: a fine intervento Arturo Di Corinto ha chiesto al professore se fosse d'accordo con l'iniziativa che vuole assegnare il Nobel per la pace a Internet.
Ho notato che ieri qualcuno ha dato conto della risposta in modo riduttivo e impreciso e vorrei precisare un po' meglio, perché è stata abbastanza simile alla mia reazione a questa campagna mediatica degli ultimi giorni.
Castells ha detto che ci sono molte iniziative che davvero operano per la pace nel mondo e che quel premio (che è "un bene scarso", parole sue) andrebbe dato a una di queste organizzazioni, anche per dare loro spazio o visibilità che normalmente non hanno.
"Poi, certo, non sono contrario a questa campagna" ha precisato "ma chi andrebbe a ritirare fisicamente il premio? Se così fosse mi piacerebbe che fosse Tim Berners-Lee, che ha davvero fatto qualcosa che ha cambiato il mondo".
1 commento:
nobel per la pace a Internet? Ammettiamo che internet sia un mezzo di massa da 10 anni: vi pare che non ci siano stete guerre negli ultimi 10 anni???? La storia dell'umanità è costellata di moltissime invenzioni: perchèil nobel (per la pace?) a internet e non alla televisione? o alla radio? o alla stampa? o alla scrittura?
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