mercoledì, ottobre 31, 2007
Rudy Giuliani, in sintesi
(via Salon)
martedì, ottobre 30, 2007
La conversione del cheeseburger
Allora oggi la storia di Gary, ingiustamente incarcerato per 25 anni, che ha cambiato la sua vita grazie a un cheeseburger (ahem, non proprio, eh) capita a proposito e la voglio raccontare.
Anzi ve la faccio raccontare da Fede.
sabato, ottobre 27, 2007
Dispacci dal fronte delle cose che diamo per scontate
venerdì, ottobre 26, 2007
Festival della creatività e Festival della Scienza
Sabato 27 sarò a Firenze e interverrò in un incontro dal titolo "Il Giornalismo nell’era della Rete, saperi liberi e privacy" che, come tutti gli eventi di QuiFree - due giorni di incontri dedicati ai liberi saperi - sarà in diretta in streaming (questo è il link per la giornata di sabato).
A Genova è stata realizzata una speciale sezione intitolata "Blogger d'assalto": nella Loggia della Mercanzia ci saranno incontri con scienziati, blogger ed esperti di cultura digitale.
Sono davvero molto curiosa di ascoltare i dibattiti che verranno proposti: guardando il programma ho scoperto ad esempio che il 2 novembre interverrà Nicla Vassallo, docente di Filosofia della Conoscenza, considerata uno dei massimi esperti in questo campo.
Io cercherò di godermi il festival nei primi giorni di novembre, mi sa che imparerò anche qualcosa, pur avendo scarsa predisposizione - nonostante la buona volontà (dicesi "negata")
Ah, il 2 novembre farò un intervento anch'io, pare. Non sulla scienza, mi è stato assicurato.
Tag: festival della creatività, festival della scienza
giovedì, ottobre 25, 2007
I'm gonna say it: "Sounds like a winner"
S: At least he's consistent in his assholery?
A: ?
S: I respect those ones, a little. it's the ones who try to do good every so often that you have to watch out for
lunedì, ottobre 22, 2007
Rivoluzioni copernicane senza fretta
Qualche tempo fa durante una chiacchierata, mi è stato chiesto cosa ne pensassi del giornalismo online, del rapporto tra Rete e informazione. Diciamo che un pochino mi sono tirata indietro. Non essendo una giornalista e non facendo informazione tout court, volevo cercare di evitare una valutazione sintetica in poco tempo a proposito di un problema complesso.
Il paragone che è stato fatto con gli USA mi ha un po' aiutato a dire un paio di cose, forse banali per un buon numero di persone, quelle con cui quotidianamente mi confronto su questi temi. Però spesso mi capita di parlare con amici che fanno tutt'altro e capita di farci domande sui rispettivi temi cruciali. Mi auguro che sia almeno un po' utile per le future conversazioni.
Dalle ricerche della tesi ricordo bene un post e una frase di Jay Rosen che mi torna in mente ogni volta che viene toccato l'argomento: "Bloggers Vs. Journalist is over". E negli Stati Uniti se ancora, qualche volta, sui giornali qualcuno tratta l'argomento con le stesse argomentazioni di qualche anno fa, è piuttosto facile che venga sconfessato sullo stesso terreno (e tramite lo stesso mezzo di comunicazione).
Ma qui siamo ancora all'elemento novità e le definizioni e la complessità di quanto è nuovo spaventano sempre.
Dice bene Sergio Maistrello:
ciò che sta accadendo in Rete può essere sintetizzato in modo molto semplice: le persone hanno la possibilità di fare in prima persona e di condividere ciò che fanno con chiunque altro al mondo. Non è un invito a sostituire i mediatori tradizionali - i quali, se curano la propria ansia, vivranno ancora a lungo - quanto semmai un'occasione per ripensarci tutti quanti come attori sociali a tutto tondo, domatori di comunicazioni a due vie, amplificatori di messaggi all'interno delle proprie reti sociali, inventori di nuovi punti di vista. Anche mediatori, nella pratica, ma senza l'ambizione delle folle, perché le rivoluzioni copernicane del pensiero umano agiscono nel piccolo e senza fretta.
Non so se il cambiamento vada al ritmo delle generazioni, come ha detto Chris Anderson (riporto l'articolo di Ed Cone che lo ha intervistato), io spero sia più rapido. Io spero abbia ragione Ed quando dice:
Maybe this is the way it works now, with this networked technology, in small steps taken by individuals and groups. No mass-audience moment, no celebrated tipping point [...] but a million loosely linked events and projects distributed across the country and the Net, with big changes coming from the bottom up.
E il punto è che stiamo perdendo tempo, spesso su questioni che non esistono (in campo giornalistico) o che "stanno arrivando" (in ambito aziendale, per esempio) e non si potranno ignorare a lungo.
Siamo indietro nella costruzione di un rapporto proficuo e virtuoso tra mass media e Rete. Spero solo in termini di tempo, ma non posso giurarci. Potrei provare a spiegarmi ma credo che non riuscirei a farlo meglio di quanto ha fatto Sergio parlando di un'occasione che stiamo perdendo. Mi sembra che sia questo che un po' tutti gli attori di questo scenario non colgono: questa rivoluzione non sarà di "rottura".
E allora così, a tempo perso, sono andata a guardarmela, la definizione di rivoluzione:
ri|vo|lu|zió|ne
s.f.
FO
1 rivolgimento violento e profondo dell’ordine politico e sociale tendente a mutare radicalmente governo, istituzioni, rapporti economici e sociali
2 rapida e radicale trasformazione dell’assetto sociale ed economico di un paese sostenuta o guidata da determinate forze sociali o politiche
3 estens., rapido e radicale mutamento di un sistema economico–sociale dovuto all’introduzione e all’applicazione sistematica di nuove scoperte scientifiche e tecnologiche: l’informatica ha portato a una r. tecnologica
4 fig., scompiglio, confusione: quei tre bambini portano la r. in casa
5 estens., profondo mutamento della mentalità, del modo di comportarsi e di agire di una società o di larghi strati di essa: r. dei costumi | profondo mutamento e rinnovamento in campo culturale o artistico in seguito a nuovi studi, nuove interpretazioni, esperienze, ecc.: la r. coloristica del Caravaggio
6 BU lett., movimento di un corpo intorno a un centro o un asse
7 TS astron., moto orbitale di un corpo celeste che compie un’orbita ellittica intorno a un altro: la r. della Terra attorno al Sole
Ci si aspetta che un cambiamento sia tale solo se improvvisamente rompe uno schema, solo se all'improvviso qualcosa diventa radicalmente diverso. Invece per certi aspetti il cosiddetto tipping point non si può vedere e ce ne accorgeremo quando sarà già passato da un po' e certe cose saranno diventate automatiche.
Che dire, non chiamiamola rivoluzione, se proprio ci si confonde
domenica, ottobre 21, 2007
Spunti di riflessione (by Jurgen Habermas)
«I mass media da un lato hanno raggiunto una forza di penetrazione e un’efficacia incomparabilmente maggiori (con essi si è estesa la sfera stessa della dimensione pubblica), dall’altro si sono allontanati sempre più da questa sfera per penetrare in quella, un tempo privata, dello scambio di merci. Quanto maggiore diventa la loro efficienza pubblicistica, tanto più essi diventano accessibili alla pressione di interessi privati ben determinati, sia individuali che collettivi. Mentre, prima, la stampa poteva soltanto mediare e rafforzare il dibattito dei privati raccolti nel pubblico, adesso, viceversa, esso è plasmato dai mass media»
J. Habermas, Storia e critica dell’opinione pubblica
mercoledì, ottobre 17, 2007
Ciclo4dummies (Q&A)
Q: Secondo me ingigantite sta cosa...
A: Sai, è difficile parlarne senza risultare banale. Fondamentalmente chi ti ascolta si divide in due categorie: chi capisce quello che stai dicendo perchè lo vive (e quindi non ha bisogno di ascoltarti) e...
Q: E chi no. Boh, senti io non vedo la differenza tra sti giorni e quando sei rompiscatole di solito.
Secondo me non riuscite a distinguere la differenza che c'è tra un piccolo inconveniente e una cosa importante.
A: Sai la differenza che c'è tra essere in ritardo e avere un ritardo?
Q: Eeeh??
A: Sto per picchiarti, sai.
Q: Ahem...ah, ecco, l'aggressività! Beh, allora sono vere tutte queste storie sulle donne e il ciclo? Che sono umorali in quei giorni...Diventate pure irritabili, voglio dire più irritabili, senza motivo?
A: Senti, se una donna guarda la tv e reagisce a quello che vede a voce alta, inevitabilmente qualcuno salta su a dire che è umorale, aggressiva, che in quei giorni...Se invece lo facesse un uomo?
Q: Dai, si sa, gli uomini non fanno queste cose...
A: Uhm...come faccio a spiegarlo con una metafora a te comprensibile?...dunque, immagina che per una settimana al mese l'Italia giochi la finale dei mondiali di calcio. Tutto il tempo, tutti i giorni, per una settimana intera.
Q: ...
A: E il mese dopo di nuovo.
Q: ...insomma, però...cinque giorni al mese...
A: Beh, già nei giorni precedenti. Fisicamente ti senti gonfia e/o hai dolori eccetera. Per l'umore, poi, è come se ogni sensazione fosse amplificata. Per esempio ti viene da piangere per motivi ridicoli, tipo per delle fesserie che normalmente non dovrebbero crearti problema alcuno.
Q: Tipo Ale quando guarda Forrest Gump?
A: No, tipo te quando hai fatto tutta quella strada per vedere una finale di Champions League che la tua squadra ha miseramente perso.
....
(Q: Beh, sai, non è sempre così...uno, volendo, si controlla, anche se è moooolto difficile)
(A: ecco, sì. Appunto.)
Tag: mestruazioni-for-dummies
martedì, ottobre 16, 2007
QuiFree.it: saperi liberi al Festival della Creatività 2007
La giornata del 27 prevede: workshop su copyright, copyleft e etica hacker, sessioni speciali di certificazione Linux, DAAP party 2007 con condivisione di musica libera e incontro con le Imprese.
Io ci sarò e parlerò nel corso di una tavola rotonda dal titolo "Il Giornalismo nell’era nelle Rete, saperi liberi e privacy"
Il chair è Anna Masera, caporedattore de La Stampa
Interverranno:
Francesca Bria (Video giornalista e filmaker)
Arturo Di Corinto (Giornalista e Docente di Editoria, Comunicazione multimediale, Giornalismo Università di Roma “La Sapienza”)
Paolo Subioli (Guida agli Enti Locali Il Sole 24 Ore)
Francesca Beatrice Cice (Giornalista e Webmaster di it.openoffice.org)
Marco Trotta (Carta)
Claudio Forghieri (Direttore di eGov)
Walter Molino (Giornalista, direttore di Libera Mente)
Conclusioni: Carlo Mochi Sismondi (Direttore generale Istituto Mides)
La partecipazione a QuiFree.it è gratuita previa iscrizione sul sito.
In questi giorni proverò a mettere qui qualche riflessione e spero di avere un feedback da chi passa da queste parti.
Ci vediamo a Firenze, spero!
martedì, ottobre 09, 2007
La vita è quel che succede tra un barcamp e l'altro (e però anche durante)
Parte 1
(un amico in chat) leggevo di code assurde, un'ora per entrare in un'aula, che poi era troppo piena. ed ero contento per voi [...] poi ho capito che parlavano della festa di internazionale a ferrara :(
In realtà se organizzi e vivi un barcamp contemporaneamente può capitare di avere una percezione del tutto ai limiti della schizofrenia. Da organizzatrice è d'obbligo la preoccupazione per quanta gente verrà, per come si troverà, per lo streaming, il wireless, le etichette, i cartelloni, la pioggia...eeeehhhh!?! La pioggia?! Io avevo espressamente detto “niente pioggia qui oggi” (ovviamente, all'improvviso, la pioggia su di noi). Allora chi è il responsabile!?!
Senza indulgere in pantomime sceme – chè la pioggia è arrivata nel primo pomeriggio ma c'è stato tempo per una mattinata soleggiata, chiacchierate, partite a calciobalilla ecc – devo dire che sì, in effetti son stata tesa e in effetti speravo venisse più gente, non fosse che per tutte le persone del Comune che hanno lavorato da matti e chissà se verranno ringraziate abbastanza. Allora ringrazio io Mattia (insostituibile), Nicola, Jennifer, Manu, Cecilia, Ale, Davide, Paola, i ragazzi del Cineca e quelli del Centro giovanile Blogos: senza di loro questo non sarebbe stato possibile.
Parte 2
Ci sono giornate fatte di piccole cose. Di cose di cui ti accorgi alla fine di una serata piovosa o dopo due giorni, arrabattandoti tra un trasloco e una riunione.
Questo barcamp è stato bello, davvero, con un respiro di un tipo diverso, con tempi e spazi tali da permettere che un intervento si protraesse a oltranza allargando l'oggetto della conversazione.
A me questa giornata ha mostrato, casomai ce ne fosse bisogno, che sono le persone a fare la differenza.
Quelle che non conosci e con cui incredibilmente riesci a chiacchierare, trovare conoscenze comuni e scoprire idee condivise.
E poi quelle che conosci. La iFamily tutta (anche protagonista del TwitterWine) con Fed che ha parlato di come si racconta con le fotografie. Gioxx che ha proposto il dizionario 2.0, le parole della Rete spiegate ai “non addetti”(e io non faccio nomi, ma so che è stato apprezzato). JTheo, che non ci son parole per descriverlo (ma molte foto, ormai). Delymyth e Palmasco, attenti e partecipi in ogni modo possibile.
E poi Feba, sostegno prima, durante e dopo, che ha fatto un intervento da manuale per la mia idea di barcamp: dove lei ha dato la partenza alla conversazione e tutti hanno partecipato e parlato. Ed ecco, sono contenta che sia avvenuto quando sono arrivati i miei genitori (perchè è successo pure questo e le modalità sono state esilaranti) perchè è stato il modo perfetto per spiegare loro lo svolgimento di un barcamp, secondo me. Poi dovrei smetterla qui perchè è un'amica, però io – che pure so quanto sia in gamba – sono rimasta comunque stupita da quanto sia brava ed efficace.
Si dice: Cosa resta alla fine della fiera?
Le parole, le facce, qualcosa di nuovo (ed entusiasmante), qualcosa di vecchio (e confortevole), qualcosa che non sapevo e che ora so.
Il solito? Beh, dipende da come uno è abituato! ;)
Nota personale: venerdi sera rientro dal twitterwine e da brava compulsiva e incurante del fatto che fossero le tre del mattino non trovo di meglio che guardare il wiki per l'ultima volta prima di delle quattro ore di sonno che mi aspettano. E trovo altri iscritti e un link in particolare, questo. E resto tre secondi a bocca aperta e vado a dormire un po' stranita pensando all'agosto di tre anni fa quando ho sentito parlare di Enzo Baldoni per la prima volta, troppo tardi, conoscendolo dalle parole degli altri, prima di leggerlo.
Conoscere Marco è stato un piacere e non gli ho fatto nessuna delle domande che forse gli avrei posto se fossi riuscita a metterle a fuoco e a trovare il coraggio di fare. Abbiamo parlato di barcamp, di blog e altro ancora. L'ultima domanda che mi ha fatto - a cui non ho risposto per mancanza di tempo - è stata "Perchè la gente usa Twitter?". Uh, si potrebbe fare un trattato. Ma risponderò, promesso! :)
domenica, ottobre 07, 2007
venerdì, ottobre 05, 2007
Creative Camp: warm up!
a) il wireless funziona (questa ne è la prova)
b) il centro giovanile è bellissimo
c) c'è una sala Mac per i workshop con dei computer nuovi meravigliosi. 23 pollici di schermo, 23.
d) il bar funziona ed è carinissimo e pieno di posto
e) c'è il tavolo da ping pong e il calciobalilla
f) i ragazzi del Cineca stanno sistemando tutto per lo streaming
g) fuori c'è un bel prato e tanto spazio, speriamo in una bella giornata
....insomma, che aspettate a venire al CreativeCamp?! Sarà una splendida giornata...mi dispiacerebbe se ve la perdeste! ;-)
giovedì, ottobre 04, 2007
TwitterWine o anche: perchè questo è un barcamp di creativi
Stavolta rinverdiamo i fasti passati (...sì, facciamo finta che sia in mio onore) optando per il vino (...ahem, in realtà voglio sperimentare la consulenza etilica di Feba, esperta di vino).
Beh, per la gioia di grandi e piccini l'appuntamento è fissato per domani sera, venerdì, alle 21. Il luogo è l'Enoteca Zampa, via Andrea Costa 127/A.
Per direzioni e informazioni logistiche fate pure riferimento a Fed, che è un autoctono.
Ah, tra l'altro, al centro giovanile sabato sera nel post barcamp ci sarà musica live e il bar ben funzionante quindi il lato "sociale" della faccenda è più che coperto...
martedì, ottobre 02, 2007
Creative Camp, prossimo venturo
E dalle parti di Casalecchio pure. Tutto per offrirvi una bella giornata barcampesca.
Il tema è quello della creatività in Rete.
Perchè?
A Casalecchio partirà proprio a ottobre un progetto che coinvolgerà i ragazzi, permettendo loro ci creare una web radio e una web tv e di "fare rete" con altri centri giovanili vicini.
Una delle idee che anima questo barcamp, poi, è la voglia di avvicinare chi vive la Rete quotidianamente e chi è incuriosito o chissà, magari, diffidente.
Per questo abbiamo chiesto a chi vuole di preparare un intervento per spiegare e raccontare le parole della Rete.
Qualcuno è d'accordo con noi: infatti il notiziario quotidiano "Blogosphere" di N3Tv ha deciso di fare altrettanto nell'ambito dell'iniziativa Bdigital.
Insomma, gli ingredienti ci sono:
- un bellissimo centro giovanile che ci ospita
- un concorso d'arte grafica
- il Keywords corner per gli interventi di divulgazione e spiegazione delle parole "della Rete"
- un assaggio di quello che saranno i workshop per creare una web radio e una web tv
- il Cineca che fa lo streaming dell'evento
...e della bella musica live di sera!!!
Io, ça va sans dire, sarò lì.
Ci sarà da divertirsi!!
...ci vediamo, vero?
Politica 2.0 - Il rapporto tra politici e piccolo schermo (quello del computer ;) )
Insomma l'esperienza a Politica 2.0 mi è piaciuta, così come interessante è stato andare nello studio-acquario e vedere un po' come funziona N3TV.
Ho parlato della campagna elettorale online dei candidati alle primarie USA - sì, lì le fanno seriamente - e del dibattito CNN/YouTube dello scorso giugno.
Se proprio qualcuno ci tiene a vedere come è andata (mah, io avrei già spammato parenti e amici, chiedendo opinioni, dubito sia avanzato qualcuno...) ecco qui:
La mia intervista comincia intorno al minuto 30, ma tutta la trasmissione merita, inclusa l'intervista a Roberto Santi, esperto di webtv e livello istituzionale, e l'intervento di Valentina che ha parlato di gossip e politica in Rete. Io, se posso dare un piccolo contributo, distribuirei in modo più uniforme le interviste e gli interventi esterni, anche se poi molto dipende nello specifico dagli argomenti e dalla organizzazione di ogni singola puntata.
La mia opinione, fondamentalmente, è che le potenzialità del video in Rete (filmati su youtube, videopodcast, webtv) ci siano, e innegabili. Molti candidati stanno sperimentando i nuovi formati e la tecnologia, con alterne fortune, cercando di gestire i rischi e i vantaggi che questa nuova "possibile autenticità" consente. Certo, purchè non sia tutta scena e tanto darsi da fare non serva a mascherare una pochezza di contenuti. Chè poi il populismo, si sa, è sempre dietro l'angolo, con tutti i mezzi di comunicazione.
Se penso ai politici italiani...vabbè, insomma...mi sa che ancora nessuno ha capito - come ha detto Micah Sifry (ora non trovo il post) - che lo schermo del computer non è uno schermo della tv più piccolo. E direi che questo sintetizza sufficientemente bene. Per il resto basta guardare cosa è stato fatto finora.
Niente? Ecco, appunto.
N.B. Dato che a questo giro non ci siam fatti mancare nulla ci sono pure le foto, davvero belle, di Marco Iegri.