venerdì, novembre 30, 2007
martedì, novembre 27, 2007
Ségolène Royal e il futuro dei socialisti francesi
Interessante intervista di Marc Lazar pubblicata su l'Occidentale: i principali argomenti sono Ségolène Royal e il futuro del partito socialista francese.
Ne riporto un brano:
"...lei ha vinto grazie al suo rapporto con l'opinione pubblica attraverso i sondaggi. Il PS, come gli altri partiti, è molto legato alla trasformazione della democrazia che, in Francia come molti altri paesi, sta evolvendo verso la democrazia del pubblico. Royal ha avuto la capacità di vincere all'interno del suo partito grazie a questo rapporto col pubblico contro avversari a volte sicuramente più competenti di lei e soprattutto più navigati in quanto dirigenti del PS, come Fabius e Strauss-Kahn.
Un secondo elemento di novità è il fatto che Royal ha cercato di inventare altre cose all'interno del Partito socialista: ha voluto allargare i confini del partito organizzando forme di dibattito con la gente che prefigurano una sorta di democrazia partecipativa. Si può discutere il contenuto di questa democrazia partecipativa, ma la candidata socialista cercava in tal modo di rispondere alla crisi della democrazia che è molto forte in Francia come in Italia. "
"...si è presentata a questi forum come espressione della gente. Questa è la principale differenza con Sarkozy, che si è presentato dicendo “io ho soluzioni, faccio un’offerta chiara a voi che ne avete bisogno, io mi presento come l'attore politico per eccellenza”; al contrario lei si è presentata dicendo “non ho soluzioni, vi ascolto”. Entrambi gli atteggiamenti sono un po' demagogici, ma quello di Segolène si è rivelato fallimentare."
Tag: segolene royal, marc lazar, francia, politica, partito socialista
Twitter & CSI
Cose del genere sono un po' uno "sdoganamento" della popolarità dell'applicazione.
Tag: twitter, csi
martedì, novembre 20, 2007
Politicamente Scorretto+Libera in diretta web
Negli anni si è parlato di Ustica, della strage di Bologna e di molti altri momenti oscuri della storia recente italiana.
Il 23-24-25 novembre si terrà a Casalecchio di Reno la terza edizione. Quest'anno Politicamente Scorretto collabora con l'associazione Libera con un focus speciale sulla mafia, il cui culmine sarà nella giornata finale della rassegna, il prossimo 25 novembre, con una lunga maratona radiofonica in diretta di tutti gli incontri che si terranno.
Inoltre le tre giornate della manifestazione saranno trasmesse in diretta video e vi invito a dare un'occhiata, perchè il programma è molto interessante.
La trasmissione si potrà ascoltare a Bologna sulle frequenze di Città del Capo – Radio Metropolitana, e in tutta Italia sul sito di Libera Radio, la web radio dell'associazione Libera.
Sto cercando di far girare la voce perchè mi sembra una gran bella iniziativa, seria e impegnata, di cui, come spesso accade, temo si parlerà poco, quindi nel mio piccolo vorrei fare il possibile.
N.B. Alcune delle persone a cui ho parlato dell'iniziativa mi hanno chiesto se per caso fossi coinvolta nell'organizzazione, dato che ho realizzato dei progetti per il Comune di Casalecchio (inclusi due barcamp). A parte la conoscenza e la stima verso chi lavora all'assessorato alla Cultura, preciso che sono completamente estranea all'organizzazione. Purtroppo, devo dire.
lunedì, novembre 19, 2007
Il candidato di Chuck Norris
Il repubblicano Mick Huckabee ha realizzato uno spot che usa "l'aura" di Norris...chiamando l'attore in causa, si capisce!
Il video è stato visto 120.000 volte nel primo giorno su YouTube e, pur non essendo brillantissimo, è un'idea simpatica...e magari anche notevole per un pastore battista, ex-governatore dell'Arkansas (qui i post sulla campagna di Huckabee scritti da Zephyr Teachout per TechPresident).
N.B. Huckabee è anche l'unico che ha già risposto a nove delle dieci domande di 10Questions, chissà se la strategia attiva in Rete premierà...
Tag: mick huckabee, chuck norris
giovedì, novembre 15, 2007
Social network: una raccolta di saggi (speciale JCMC)
- Social Network Sites: Definition, History, and Scholarship
danah m. boyd and Nicole B. Ellison - Signals in Social Supernets
Judith Donath - Social Network Profiles as Taste Performances
Hugo Liu - Whose Space? Differences Among Users and Non-Users of Social Network Sites
Eszter Hargittai - Cying for Me, Cying for Us: Relational Dialectics in a Korean Social Network Site
Kyung-Hee Kim and Haejin Yun - Public Discourse, Community Concerns, and Civic Engagement: Exploring Black Social Networking Traditions on BlackPlanet.com
Dara N. Byrne - Mobile Social Networks and Social Practice: A Case Study of Dodgeball
Lee Humphreys - Publicly Private and Privately Public: Social Networking on YouTube
Patricia Lange
A dire il vero, almeno a giudicare dai titoli, sembrano interessanti anche gli altri saggi, che spaziano dalla credibilità dei blog in contesto politico ai creative commons.
Buona lettura!
Soluzioni allo sciopero degli sceneggiatori in USA ;-)
(Pascal Gobry)
mercoledì, novembre 14, 2007
10 Questions: end round 1
Due candidati, il repubblicano Ron Paul e il democratico John Edwards, hanno già annunciato che parteciperanno all'iniziativa.
Tag: 10questions
mercoledì, novembre 07, 2007
La contaminazione e la conversazione al Festival della scienza
Doverosa premessa è che molte delle persone coinvolte sono amiche, ma l'esperienza in sè è stata piacevolmente inaspettata e mi ha colpito troppo per non parlarne.
In realtà mi sono subito chiesta come la cosa sarebbe stata possibile: difficile persuadere accademici e scienziati di valore a confrontarsi con persone accomunate da...lla Rete?
Siamo portati a pensare che la ricerca sia piuttosto concentrata su se stessa e, in certi casi, paradossalmente poco aperta all'esterno, a settori che hanno meno "dignità scientifica".
Come si confronterà un titolato ricercatore con chi non ha analoghi titoli?
Ho trovato le risposte lo scorso venerdi a Genova, nella Loggia della Mercanzia, ospite dei blogger d'assalto e di Enrico, ottima guida della conversazione. Ho avuto il piacere di chiacchierare con Nicla Vassallo, docente di filosofia della conoscenza ed epistemologa, che ha alle spalle anche anni di studi in Gran Bretagna.
Devo dire che l'attitudine alla conversazione di Nicla ha fatto sì che non mi sentissi affatto intimidita, nonostante il suo curriculum impressionante.
Inoltre, parlando brevemente prima dell'incontro, ho scoperto che anche lei aveva scritto di comunicazione politica dalla sua prospettiva ed è stato un ottimo punto di partenza per un confronto sulla comunicazione politica, sul nuovo ruolo dei cittadini, sulle donne e il potere, quindi - inevitabilmente - sulla candidatura di Hillary Clinton. Il tutto davanti a un gruppo di persone attente e pronte a fare osservazioni interessanti, rilanciando e fornendo ulteriori spunti - anzi, se devo dire, avrei voluto sentire qualche opinione in più, anche tranchant e/o critica.
La formula è concepita in modo intelligente, dando uno spazio (in senso lato), senza troppi vincoli, e favorendo l'incontro di teste diverse (la mia mancanza di termini appropriati quando servirebbero è proverbiale) e sono contenta di leggere che il blog non chiuderà con questa edizione del Festival.
Il lavoro fatto dai blogger genovesi - e da chi li coordinava - è stato notevole ed è riuscito a farsi racconto di incontri e spettacoli del Festival, ma non solo. Per quanto mi riguarda è stato lo spunto per confronti genuini, idee nuove e progetti, forse.
In questi ultimi tempi, almeno per me, una vera boccata d'aria pulita.
giovedì, novembre 01, 2007
Le videodomande al candidato e la mobilitazione ai tempi della Rete
E però gli utenti non erano contenti perchè le domande sono state scelte da CNN.
Così dall'iniziativa di un professore di fisica, David Colarusso, e da TechPresident è nato 10Questions, un sito che raccoglie i video con le domande ai candidati e permette agli stessi utenti di votarle. Nella seconda fase del progetto le domande più votate verranno girate ai candidati che potranno rispondere in video, venendo votati a loro volta.
Di 10 Questions e del rilievo che sta avendo ho scritto su Spindoc e non escludo di parlarne a Genova, anzi era proprio uno degli argomenti che avevo intenzione di trattare.
Qui faccio una piccola aggiunta che non ho potuto inserire nel pezzo perchè si è verificata "dopo".
Lunedi 29 c'è stato il dibattito MTV/MySpace con protagonista Barack Obama. La domanda più votata di 10Questions in quel momento, con tema la net neutrality, è stata posta al senatore durante il dibattito.
Ecco, quello che si è capito è che la domanda è stata la più votata a causa della mobilitazione di MoveOn.org, famoso sito attivista politico di sinistra.
MoveOn ha inviato una e-mail a tutta la propria nutrita (e politicamente impegnata) mailing list di circa 60.000 persone, chiedendo loro di visitare il sito e votare la domanda che uno dei loro membri aveva posto.
Il New York Times è stato piuttosto critico verso questo tipo di azione definendo populista il sito in questione e chiedendosi se questo meccanismo di mobilitazione di gruppi di attivisti sia effettivamente utile:
there’s a broader question here. This is pretty much called, in relatively new parlance, “smart-mobbing,” about the ways in which some advocacy groups can galvanize their online activists to swarm a particular site, a particular issue, to make it seem the most popular, or the most powerful issue of the moment. Is that the case with so-called net neutrality and this particular forum? Was that the foremost question on the MTV group’s minds or even on the minds of those inclined to click on 10Questions otherwise?
Quello che penso è che invece è proprio questo uno dei meccanismi che era prevedibile venissero messi in atto e che non c'è proprio niente di male: it's grassroots activism, baby!
Joshua Levy, editor di TechPresident, ha risposto all'articolo del NYT. Ne riassumo i punti salienti, consigliando di leggere tutto il post:
1. Nel weekend che ha preceduto il dibattito 10Questions ha avuto un enorme incremento di visite, 17.000. I voti al video sono stati circa 5.000: MoveOn ha sicuramente spinto molte persone a vedere il sito ma non tutti hanno votato il video in questione. Inoltre anche altre domande molto votate hanno goduto dell'appoggio di gruppi attivisti, nella fattispecie il Marijuana Policy Project e l'Electronic Frontier Foundation.
2. Il Times ha insinuato che questa mobilitazione non fosse genuino attivismo. Beh, allora quale lo è, se non questo? Nemmeno i siti conservatori lo mettono in dubbio, invitando piuttosto i propri sostenitori a rispondere con altrettanta efficacia.
3. La net neutrality è un tema trasversale. C'erano diversi temi "schierati" che avrebbero potuto spingere, invece i membri di MoveOn hanno cercato di far discutere un tema che sta a cuore a molti.
4. Sulla preoccupazione del Times che questa massiccia partecipazione di gruppi escluda quella del singolo individuo ecco direttamente le parole di Josh: "Our response is that individuals are alive and well on 10Questions; they are busy voting videos up and down, posting their own questions, and giving freedom to the community of users to build consensus. Over time, the influence of MoveOn and similar groups will be balanced out by the participation of ideological opponents and of thousands of individuals thirsting for a more meaningful way to connect with the political process."
http e QuiFree
Ho parlato delle esperienze di Greensboro (a proposito, anche quest'anno Converge South è stato un successo), di giornalismo collaborativo, citando Assignment Zero, e del fatto che la contrapposizione tra blogger e giornalisti, beh, non mi pare abbia molto senso.
L'intervista risale a qualche settimana fa ma di analoghi argomenti ho parlato a QuiFree, spazio legato ai liberi saperi all'interno del Festival della Creatività di Firenze, a cui ho preso parte lo scorso sabato.
In questi giorni ne scriverò sicuramente, intanto ecco il video dell'incontro "Il Giornalismo nell'era della Rete, saperi liberi e privacy".
Se qualcuno avesse tempo e voglia di ascoltare un po' mi farebbe piacere avere delle opinioni a riguardo.