L'ex governatore del Minnesota, Tim Pawlenty, lancia il primo spot della campagna 2012:
Un video da manuale dello spot ammeregano (e repubblicano): i lavoratori, i bambini, città, molta campagna, il futuro migliore, il cielo, Reagan e persino Lincoln.
Nota 1: certo, tutto 'sto video e poi annuncia l'exploratory committee, ma pazienza, funziona così
Nota 2: grafica e organizzazione del sito sono "ispirate" da quanto fatto da Obama. Sono curiosa di vedere se c'è qualche cambiamento evidente sin da ora nel modo di fare campagna e di comunicarla
Update: chez TechPresident Nancy definisce lo spot "über-dramatic" e rilancia l'intervista a Lucas Baiano che ha ideato il video (e ha - udite, udite - 23 anni). Tra le frasi clou: "I try to find the EQ, the Emotional Quotient, within the person's story."
Ne sentiremo parlare, di questo benedetto EQ.
lunedì, marzo 28, 2011
domenica, marzo 27, 2011
Hans Rosling: usare i dati per cambiare mentalità
La scorsa settimana Google ha lanciato Think Quarterly, un magazine che si concentra su un tema analizzandolo nei suoi vari aspetti e sviluppi in ambito aziendale (ma non solo).
Il primo numero parla, neanche a dirlo, di dati e ha molti interventi interessanti, da Nigel Shadbolt (creatore di data.gov.uk con Tim Berners-Lee) ad Hans Rosling, famoso per i suoi studi statistici e per le sue spettacolari presentazioni "dinamiche".
In particolare è interessante vedere come uno statistico come Rosling veda come fondamentale la necessità di creare una nuova mentalità e un nuovo modo di vedere una serie di processi. A partire dal freddo dato? Ebbene sì.
Qui un video di Rosling a TED.
Il primo numero parla, neanche a dirlo, di dati e ha molti interventi interessanti, da Nigel Shadbolt (creatore di data.gov.uk con Tim Berners-Lee) ad Hans Rosling, famoso per i suoi studi statistici e per le sue spettacolari presentazioni "dinamiche".
In particolare è interessante vedere come uno statistico come Rosling veda come fondamentale la necessità di creare una nuova mentalità e un nuovo modo di vedere una serie di processi. A partire dal freddo dato? Ebbene sì.
We found that the most important thing when presenting our data [on graphs such as the Health and Wealth of Nations, which tracks 200 years of global life expectancy versus income per person in a four-and-a-half-minute video] was not to put time on the X-axis. We made time move, and when you see the movement, the data becomes like a football match – you can see who is catching up or, for instance, that a country like Bangladesh is reducing its child mortality rate faster than Sweden ever did.
Bangladesh is still at a low level economically, but at the same time there is a huge internal market with cheap distribution and only one language. So if you are a company with ambition, you have to be in Bangladesh. It’s one of the 10 biggest countries in the world, but people’s mindset leads them to believe that Bangladesh is a hopeless place in need of aid. What is so strong with animation is that it provides that mindset shift in market segmentation. We can see where there are highly developed countries with a good economy and a healthy and well-educated staff.L'intervista è qui.
Qui un video di Rosling a TED.
martedì, marzo 15, 2011
L'umanesimo ai tempi del Giappone
Ecco, qui sono tutti distrutti, rosicchiati dall’angoscia, ma se ognuno si concedesse di comportarsi come se fosse l’unico in difficoltà, sarebbe considerato, e si considererebbe lui stesso un egoista immaturo. Sarebbe un comportamento che si rimprovera anche ai bambini, qui.
In ogni azione che si compie, è doveroso pensare in che modo questa influenzerà gli altri, in giapponese si dice 気を遣う, che significa comunicare l’anima, è un filtro necessario nella vita quotidiana. Capire lo stato d’animo dell’altro è il primo passo da intraprendere quando si instaura una comunicazione. E’ una regola semplicemente razionale, decisa da gente che tiene in grande considerazione le emozioni e i sentimenti: tutti sanno che comunicare paura e disperazione ha un effetto negativo sugli altri. Alcuni italiani forse penseranno che questo comportamento sia freddo, insensibile, da automi, ma secondo me questa è una visione superficiale e preconfezionata. La realtà è che i giapponesi sono troppo delicati, troppo facilmente preda di passioni per poterle lasciare fluire incontrollate, o essere esposti a quelle riversate in modo insensibile dagli altri.
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