mercoledì, gennaio 30, 2008
Stupirsi è un lusso inutile (cit.)
Sul blog de La7 Diego racconta dei consensi trasversali (pure troppo) che riscuote Barack Obama.
E di un normale (pure troppo) pomeriggio di follia televisiva.
O forse, ormai, non è nemmeno più da considerarsi tale.
Sono molto sconfortata. E non ho una tv da maggio, per dire.
martedì, gennaio 29, 2008
Ch-Ch-Change
E, ovviamente qualcuno li prende in giro.
Il tipo di presa in giro è forse facilmente intuibile: YouTube, candidati che dicono la fatidica parola e...
...David Bowie, ovvio!
Just - a parody
(via Weekendance Tumblr)
Update: Sono genuinamente stonata. Non solo avevo già sentito questa cover ma avevo già visto e apprezzato (e magari anche segnalato, vai a ricordare) anche l'altro video che è stato realizzato:
lunedì, gennaio 28, 2008
Tre cose imparate dalla campagna elettorale
1. La campagne elettorali negative funzionano bene ma ora, come non mai, l'elettorato sembra attratto da candidati che uniscono, invece di dividere (Sunstein usa "polarize"). Il successo di McCain, Obama e, per certi versi anche Huckabee, va visto in questa chiave.
2. Il nome Clinton continua a essere magnetico per alcuni elettori democratici (magico, per alcuni). La vittoria a sorpresa della senatrice in New Hampshire ha molto a che vedere con i ricordi della presidenza Clinton, e alcuni sono addirittura entusiasti all'idea.
3. La questione razziale è molto meno importante di quanto previsto. Quando Obama ha annunciato la sua candidatura molti si sono concentrati sul quel poco che sapevano di lui, il colore della pelle. I commentatori pensavano sarebbe diventata una campagna basata sulla razza. C'è stato qualche tentativo nelle ultime settimane, da parte dei media, di capire il contesto in quella chiave (si pensi alla candidatura di Jesse Jackson nel 1984 and 1988).
Non ha funzionato per due motivi: l'attuale candidato e l'attuale elettorato.
*in Republic.com Sunstein parlava del blog e di alcune sue dinamiche senza pronunciare la parola blog. Per svariate pagine mi sono chiesta perchè non usasse mai la parola blog. Poi mi è venuto un dubbio e ho controllato. L'anno di pubblicazione era il 2001.
sabato, gennaio 26, 2008
Processioni alfabatiche (aka L'angolo della linguistica assistita)
Processioni alfabetiche: così Mark Twain definiva la nozione di parola nella cultura tedesca. Veri e propri tour de force linguistici a suon di parole composte, che rivelano in profondità l'enorme amore che la cultura germanica riversa per questo elemento che molto spesso trascuriamo: la nomenclatura. Non a caso la Gesellschaft für die deutsche Sprache, ovvero l'istituto che si occupa della lingua tedesca (la versione crucca dell'italica Accademia della Crusca) dal 1971 sceglie la parola dell'anno, ovvero il neologismo che, per interesse linguistico, storico o sociale, ha impresso la propria impronta.D'altronde, se una lingua distingue la sistemazione di un libro coricato o per lungo (hinstellen e hinlegen), un motivo ci sarà...Deutsche Sprache, schwere Sprache.
Non so voi, ma a me questa cosa del libro ha fatto una certa impressione...
mercoledì, gennaio 23, 2008
Into the Giovane Cinefilo's review. Wild.
Christopher McCandless è ritratto con quest'aura profetica che cozza un sistema di valori per cui non si può santificare un fighetto incosciente che lascia dietro di sé un ingiustificato strascico di dolore, quando se davvero il suo problema era raggiungere una risposta, e se quella lì era la risposta, oh, vogliamo proprio dirla tutta, bastava che mi faceva una telefonata e glielo dicevo io, gli dicevo "leggi meglio, oh idiota, la risposta è a pagina 42" vedi che hai dei preconcetti zitto ma il Cinema non ha nulla a che fare con queste cose ho detto zitto, e ho detto pure che ha contribuito, non che è tutto qui [...]
Al Giovane Cinefilo non è piaciuto Into the wild, l'ultimo film di Sean Penn.
E via flusso di coscienza lo racconta anche a te, sì, a te che sicuramente avrai da ridire.
N.B. le frasi in corsivo vanno lette imitando la voce di Paola Perego
martedì, gennaio 22, 2008
Il delitto ceppalonico (guest post)
Come ogni buon delitto che si rispetti, c'è bisogno di un esecutore materiale, troppo spesso il primo idiota che passa, cui probabilmente il mandante tesserà lodi ed encomi al suo acume. C'è bisogno di un mandante occulto, che, volto coperto o no, o determina il delitto oppure semplicemente lascia fare. C'è bisogno anche di chi venda l'arma e i proiettili: quando andranno da costui ad accusarlo, si dichiarerà ignaro, innocente e dispiaciuto.
E' una piccola metafora, questa, per descrivere in poche parole la situazione attuale del governo italiano in carica, ormai prossimo alla crisi.
C'è voluto bisogno di qualche proiettile anticarro forgiato dalla pacifica Sinistra, che tanto poco ha imparato negli anni di opposizione: bisogna avere un po' di cultura delle istituzioni, bisogna comprendere la ragione di Stato, che, se tanto male ha fatto in passato all'Italia, ciò non vuol dire che non la si possa comprendere in una nuova versione che probabilmente un popolo di sinistra avrebbe potuto interpretare al meglio.
E così le continua stilettate, le continue risse verbali, anche se non producevano risultato alcuno nel Consiglio dei Ministri, spesso compatto attorno al premier, hanno alzato un polverone su giornali, blog, televisioni, molto spesso veicolato da una errata concezione di una famosa frase morettiana. Dire qualcosa di sinistra, spesso, poteva essere veicolato ad una maggiore espressione di tolleranza e di comprensione, di apertura al dialogo che, spiace dirlo, la sinistra italiana al giorno d'oggi non offre. E se le bande rosse si uniscono alle bande insipide di fenomeni mediatici e virtuali, le bande grigie di chi tira in piazza la gente senza uno straccio d'idea e senza la minima concezione sulla realizzazione di una ipotesi di proposta, allora la sbobba che viene propinata è buona solo per riempire il proiettile.
Tutto a vantaggio del mandante. Visto isolato l'obbiettivo, il mandante lascia fare. E' troppo preoccupato di discutere con l'avversario, per rendersi conto che certe volte il proprio futuro politico, soprattutto se non è in linea coerente con ciò che si è precedentemente promesso, va lasciato in secondo piano rispetto alla realizzazione di un esperimento politico importante, come è stata l'Unione. E così, la poltrona val bene un delitto, caro sindaco, e il buon Walter, pur senza deleghe governative ha il placet per discutere di legge elettorale e di sostegni invisibili o visibili ad una o ad un'altra opzione di governo. Fatto sta che quando la proposta viene accettata da tutti (Vassallum con qualche modifica per i partitini), ecco che arriva la telefonata all'esecutore. Tutto è pronto.
L'esecutore lo conosciamo tutti. Viene dalla Campania, moglie presidente del consiglio regionale campano, figli ben avviati in carriera, un giornale dalle ampie sovvenzioni pubbliche che vende solo ai parenti dei redattori ed un ministro della Giustizia senza infamia e senza lode. Mastella non é stato affatto il peggior ministro che la storia della Repubblica Italiana ricordi. C'è stata gente ben peggiore, come Castelli ad esempio. Eppure basta la solidarietà di Berlusconi (“Umana e politica”), basta accusare il mandante occulto, basta attendere tre giorni perché tutto sia compiuto e poi lo sparo arriva. Il mandante compie il suo delitto. O no? Lo sparo arriva, la ferita è profonda. Eppure la vittima non ne ha abbastanza, vuole vedere l'assassino negli occhi ed è qui che si scopre l'inconsistenza dell'esecutore. Tutto l'acume promesso evapora, tutto svanisce, il castello di carte crolla ed ogni pezzo va al suo posto. Comprendere il mandante, chi ha armato la mano, chi guadagna da questo delitto: tutto è compreso dalla vittima. E il buon Romano decide di morire a modo suo, decide con un ultimo strappo di fare la conta davanti a tutti di chi gli é stato amico e di chi l'ha tradito.
Cui prodest? A chi giova?
Veltroni ha annunciato che il PD correrà da solo, e ha invitato Berlusconi a fare lo stesso.
Berlusconi ripete da tempo che non vede un governo istituzionale, bisogna fare subito le elezioni.
Giovanni Russo Spena, capogruppo PRC al Senato, annuncia che la Cosa Rossa (senza nome, né caratteri) correrà da sola.
Casini, giorni fa (il lungimirante Pierferdi), ha annunciato che la bozza Berlusconi & Veltroni (inutile chiamarla altrimenti) gli sta bene, lasciando Fini da solo.
Stamattina, Fini annuncia che se si dovesse andare ad elezioni anticipate, con questa legge elettorale, c'è un solo candidato per il centro – destra, l'unico possibile: Berlusconi.
Alle prossime elezioni, PD da solo, Cosa Rossa da sola, CDL compatta.
Montanelli diceva che per combattere il virus Berlusconi, bisogna assumerne gli anticorpi, bisogna provarlo, prima di poterne comprendere la pericolosità. Forse a noi interessa sapere di più se Sarkozy si sposa la Bruni o se Chavez si è fatto la Campbell.
Non abbiamo capito ancora niente.
Dialoghi con la fonte occulta di analisi politiche (preview)
A: Ma tu cosa ne pensi della crisi di governo, Mastella&co.?
Y: Che, come ogni buon delitto che si rispetti, c'è un esecutore materiale ed un mandante occulto (neanche tanto), più qualcuno che ha venduto le armi per farlo.
venerdì, gennaio 18, 2008
Almanacco del giorno
Oggi, 18 gennaio:
- c'è la Science Blogging Conference in quel di Chapel Hill, North Carolina
- alle 15 a Bologna Kekkoz e altri cineblogger che vorrei conoscere (e non conoscerò, almeno per questa volta) parleranno di "blog di cinema". Insomma, di cineblog. Fate delle foto, filmateli ecc. Possibilmente, mentre state manifestando fanatismo nei loro confronti.
- Susan e LaLui partono per New York e Boston (aaaaahhh!!)
giovedì, gennaio 17, 2008
Conferenza stampa (straniamento da)
La conferenza stampa è cominciata con un po' di ritardo.
Nel frattempo l'anchorman di Rai News 24 faceva dell'ironia (faceva anche un po' il simpatico, a dirla tutta) sul fatto che Mastella, nella sua teatralità, avesse convocato la conferenza stampa proprio a Benevento – e in una stanza non adattissima come spazio – obbligando i giornalisti a questa trasferta.
Il non più ministro della Giustizia ha fatto le sue dichiarazioni nel più prevedibile - e teatrale, in effetti - dei modi (notevole il “Sono come la Repubblica di Venezia. Serenissimo.”. Risate da noi che assistevamo), coprendo, oltre alla sua vicenda, tutti i campi del notiziabile: dalla mancata visita del Papa alla Sapienza ai rifiuti. A un certo punto ho temuto che si lanciasse nella spiegazione della ricetta della pastiera o che desse la sua interpretazione sull'eventuale matrimonio tra la Bruni e Sarkozy.
Invece a un certo punto si è messo a fare una tiritera sull'immigrazione, sulla storia di quando era giovane ed è andato in viaggio premio negli USA e ha conosciuto sua moglie e... (siamo i tuoi nipoti, Mastella? No, non direi). Insomma sul momento "melodramma andante", constatato l'esaurirsi del pacco di crostini, ho lasciato perdere la conferenza stampa.
Alla fine sembravano passate tre ore, e invece era una sola. Anni, sono sembrati (mi sono quasi sentita più matura alla fine di tutto).
Per tutto il resto della giornata ci ho ripensato cercando una parola per definire la sensazione di aver passato tre quarti d'ora ad ascoltare una serie di dichiarazioni ampiamente prevedibili per motivi che tutt'ora mi sfuggono.
Vorrei dire che è stato per i crostini, per il divano comodo, vorrei dire che è stato per la curiosità di sentire quel che diceva. E in qualche modo era così, ma forse più ancora mi interessava la maniera in cui l'avrebbe detto.
E poi, forse più ancora, per quella strana sensazione di pseudocompiacimento che, irrazionalmente, a volte si prova davanti alla deriva.
Insomma, ero su un divano, davanti alla tv a sgranocchiare crostini, come davanti alla puntata di un telefilm ben caratterizzato, totalmente verosimile e grottesco.
Ah, ecco, ho trovato la parola.
lunedì, gennaio 14, 2008
CopyCamp: la redazione incontra i citizen journalist
E così, partendo dal principio che provare costa meno che decidere se farlo (e meglio: “Trying stuff is cheaper than deciding whether to try it”), David e Noel Hidalgo hanno ideato CopyCamp.us, una non-conferenza per far incontrare giornalisti e citizen journalist e imparare a vicenda.
Copycamp.us will spread unconferences to journalism by organizing newspaper unconferences, so professional and citizen journalists can meet on neutral ground, face-to-face and build working relationships. It will turn the newsroom into a community center, so news outlets can work with their audiences to tackle community issues.
Il lungo post di David in cui viene spiegato CopyCamp.Us merita una lettura, anche perchè David è un giornalista che ha belle idee e ci crede davvero (non a caso ha accettato di lavorare gratuitamente come editor-in-chief di Broowaha, un network di citizen journalism).
Quando leggo di queste proposte (e alcune le ho viste mettere in pratica mentre ero negli Stati Uniti) le fasi di reazione sono sempre:
- stupore per l'idea ("Wow!!" nelle sue varie declinazioni)
- il più classico degli scetticismi ("Funzionerà?")
- l'incredulità ("Ma qualcuno lo farà davvero?")
- lo stupore per l'idea/2 ("Qualcuno lo fa davvero!!")
- il più classico degli scetticismi/2 ("In Italia non lo farà mai nessuno...")
Ecco, a questo giro, il punto 4 è coperto dal San Josè Mercury News che ad aprile farà il primo CopyCamp, nell'ambito del processo di rinnovamento che stanno affrontando.
It is a chance for bloggers to share constructive criticism and ideas with their paper and for the paper to respond back in kind by sharing their experiences in daily reporting on the community. This will put newspapers back in a relationship of educating and establishing community identity.
Intanto il wiki di CopyCamp è qui. Chissà che non arriviamo a un punto 6, eh... ;-)
N.B. la definizione "MeetUp on steroids" è spettacolare (poi David spiega, eh: "an unconference is like a "meetup" but with a stronger sense of purpose and a more structured/longer time commitment". Però mi ha fatto proprio ridere!)
Ninety Nights (and one more)
Qualche anno fa, una notte d'estate, un viaggio avventuroso (spesso sconfinato nel rischioso), un caldo torrido e il concerto dei REM.
Quella sera fu una pausa da un periodo che non so più nemmeno se definire drammatico o triste, ma comunque, in qualche modo, terrificante. Una di quelle rare volte in cui riesci a metter fuori dalla porta tutto quello che ti schiaccia e ti godi il momento, magico e intenso, contro ogni previsione.
Ecco, era per dire: di qui al 28 marzo NinetyNights, frammenti del prossimo album dei REM.
(via Wittgenstein - grazie, ci voleva)
Precisazioni
A distanza di una settimana da questo post...devo proprio dire quante persone mi prendono in giro chiedendomi se posso controllare la loro pronuncia o se posso realizzare un podcast con la mia?
(e variazioni sul tema, certo)
Just a reminder, folks!
Questo mi serve per completare una conversazione avuta durante le vacanze di Natale. Proprio preciso.
(via tumblr di Bru - oh, che bello, volevo proprio invertire sta tendenza "dal blog al tumblr"! :-P)
martedì, gennaio 08, 2008
New Hampshire (come si pronuncia)
La risposta è stata:
1) New: come si pronuncia
2) Hamp: come si pronuncia "camp"
3) shire: in questa regione e nella maggior parte del paese in generale, [la parte finale] si pronuncia come "her".
Nota: "i vecchi inglesi pronunciano l'ultima parte come "fire", però non è giusto in inglese americano contemporaneo".
(sì, devo fare la perfezionista per cose palesemente inutili)