lunedì, maggio 29, 2006

Blogtrotter de noantri (The Rome edition)

Passare il sabato mattina a Bologna- e cioè il deserto - fa uno strano effetto dopo una giornata a Roma.
Non ci andavo da qualche anno e ho girato alcune grandi città del mondo, nel frattempo. Poi, dopo cinque minuti a Roma, ho cominciato a chiedermi come posso aver pensato che esistesse un'altra città più bella.

Certo, dopo anni vissuti a Bologna, la capitale dà un effetto di vitale casino che all'inizio mi ha sopraffatto. Senza contare che a quanto pare devo aver scritto "persona del posto" in fronte, dato che, ovunque io vada, la gente mi chiede indicazioni. La persona che mi ha chiesto indicazioni ieri non parlava italiano nè inglese, nè altre lingue europee e si ostinava a chiedermi di un posto tondo, facendomi segno verso l'alto e parlando di qualcosa di "romano" (sic!). Ci sono voluti dieci minuti,carta e penna per capire che si trattava del Colosseo. Io, per la cronaca, ho dovuto spiegargli più volte che non ero di Roma e non potevo aiutarlo.
Poi sono passata attraverso quel rito di iniziazione/tortura che è il viaggio in un autobus strapieno, il massimo per quella clautrofobica che sono.

Mi dicono che Roma sia ostile da vivere, mi dicono che la gente che ci vive non lo sia, mi dicono che i mezzi funzionano male e tante altre cose ancora.
Ieri però l'ho passata col naso in su a guardare ogni singolo palazzo, ogni angolo, ogni balcone.
L'idea, come forse in tutte le grandi città, come forse in tutte le città piene di fascino, è che ci possa essere un mondo nuovo in ogni direzione in cui si guarda, che molte cose sorprendenti - meravigliose, di solito - possano accadere.
In tempi un po' confusi, non va tanto male trascorrere una giornata con piacevoli e illusorie sensazioni. Le cose reali e concrete si possono rimandare al giorno dopo.



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